Immaginevolmente

Post N° 396


Ieri sera, fluttuante a metà tra una birra rossa e un sonno da pre-letargo, ascoltavo un gruppo in un locale. Il gruppo in cui suona anche il Roby, il nostro nuovo chitarro-man.Me li gustavo proprio. Ero anche felice come una bimba a cui avevano appena regalato un unicorno bianco come la neve e dotato anche di un paio di ali enormi, sul quale sarei potuta salire e, una volta ben aggrappata alla folta e morbida criniera, avrei potuto spiccare il volo, e viaaaaaaa! Un giretto sopra il lago, uno in alto, altissimo, quasi a sfiorare le stelle con le dita, e avrei aperto le braccia, per farmi baciare dall’aria... e poi...  aaaah, di nuovo giù...Ho sognato di tutto ad occhi aperti, ieri. Passavo da un sogno all’altro. Da un desiderio all’altro. Senza pensarci... arrivava tutto da sé. Poi ogni tanto tornavo con i piedi a terra. E guardavo gli altri. E scambiavo due parole. Mi sentivo bene. Poi, però, ripartivo via.Poco gestaltico ma molto rilassante.E intanto la band faceva musica.Ho anche sognato di essere una cantante e chitarrista bravissima, quasi famosa. Di aver puntato tutto sulla musica, anni fa, e di essere povera in canna, vestita di stracci inglesi, ma con le tasche piene di canzoni scritte da me. Avevo anche i capelli viola e almeno 5 tatuaggi sul corpo, sparsi un po’ ovunque (non dico dove e nemmeno cosa!). Che roba.Forse analizzando il tutto, è meglio il presente attuale! Uno degli infiniti presenti possibili.Sempre ieri sera, ad un certo punto, sono stata assalita dal desiderio di mettere su carta quello che mi girava dentro. E come mi capitava una volta, mi sono messa a scrivere velocissima sopra un foglietto di carta furtiva. A raffica. Senza logica.Ora lo riprendo. E mi piace questo pezzo:  “... sento i miei occhi. Stasera sono più socchiusi e sognanti. Sono infatuati da mille immagini. Sono innamorati di mille momenti. Mi sento appassionata. E un po’ tra sogno e realtà. Mi piacerebbe che si spegnessero le luci e che ci mettessimo tutti a dormire per un po’. A fare un sogno, magari tutti insieme. Senza tempo. Senza fretta...”Però che bello. Oggi pomeriggio l’ho presa seriamente, e mi sono messa a torturare la chitarra, producendo una sorta di canzone. E mi sono data un po’ di fiducia... infondo non sono proprio una zappa. Beh, a suonare la chitarra si. Però... la speranza è l’ultima a morire! Potrei anche essere salvata dalla “maledizione della chitarrista incapace” ed imparare a fare qualche accordo...Aaaah... corro a nanna.Buona settimana, Belle Anime.