Immaginevolmente

Post N° 424


Oggi traggo diverse e nuove conclusioni su di me.Mi piace lavorare con i bambini, ma che abbiano almeno 3 anni. Oggi ho fatto un'ora di supplenza in un asilo nido e tra budini sbrodolati e pannolini da cambiare mi sono sentita più "mamma" che maestra. Niente di male. Ma preferisco lavorare con i bimbi più grandi. E, ancora di più, preferisco lavorare nel sostegno.E' il mio lavoro, non ci sono storie.Ci sono dei momenti in cui l'emozione che prova una persona davanti a me mi tocca fortissimo. O meglio, ci sono dei momenti in cui l'emozione di un'altra persona risveglia una mia emozione.Oggi è successo, durante una seduta. Che mi sono salite le lacrime agli occhi e mi si è stretta la gola. Ed è stato difficile perchè per un attimo mi sono sentita incapace.E poi ho lasciato andare questa paura.E sono rimasta lì con questa persona.E tutto è andato bene. Anche questo è il mio lavoro. Ancora sostegno. Un sostegno diverso. Ma sempre sostegno è.Sono arrabbiata con "questa sorta di gamba di legno" che non mi fa correre.Io non ce la faccio più a stare in sosta. Io voglio correre.Come se volessi volare e mi avessero legato le ali.Come se volessi urlare e mi avessero tolto la voce.Fare qualcosa in gruppo è meraviglioso, ma a rischio. Perchè devi dividere quello che sei tu con gli altri. E se gli altri corrono, tu corri.Ma se gli altri si fermano, sei fermo anche tu.E questo ora è doloroso.Guardo il concerto di Elisa in TV e la invidio.La invidio con tutta l'anima.E non perchè è assolutamente più brava di me. Non perchè ha scritto canzoni meravigliose. Non perchè è famosa.La invidio con tutta l'anima perchè lei può semplicemente cantare, senza tutte le menate di contorno che ora sto vivendo io.Tengo duro e resto ottimista. E intanto, ogni giorno, canto. In macchina alla mattina, a scuola con Alessia, a casa di mia mamma con il pianoforte, sotto la doccia, mentre preparo la cena, mentre mi preparo per andare a dormire...