Ieri sera il cielo sopra casa era così. Sono uscita poco prima di andare a dormire, e sopra di me si è presentato questo splendido spettacolo. Aria tiepida, quasi primaverile, se non fosse stato per l’elevata umidità presente. Un silenzio pacifico, completo. Come non restare incollata a guardare.Lo spettacolo si modifica continuamente, impercettibilmente, eppure nella sostanza resta sempre simile. Ma noi continuiamo a guardarlo lo stesso. Uno spettacolo splendido, disponibile per tutti, senza alcuna distinzione di alcun tipo.Ma che cos’è che ci blocca in estasi, ogni volta, quasi fosse la prima? E’ realmente la bellezza di quello che vediamo, oppure qualcos’altro?La stessa cosa che succede col mare. Si muove sempre, ogni onda diversa eppur sempre simile alla precedente ed alla seguente. Il respiro di Gaia, che riflette il nostro personale respiro. E noi lo ascoltiamo, lo guardiamo, godiamo della sua presenza vicino a noi.E lo stesso avviene sulla riva di un fiume, un flusso di energia e luce in movimento, che sembra aver origine dal nulla ed andare verso il nulla ma che sembra inesauribile, come la vita stessa.In realtà credo che di fronte a questi fenomeni naturali, è proprio dentro noi stessi che guardiamo. Le luci del cielo, lo scintillio dell’acqua sono riflessi della nostra vera natura, deprivata di tutto il grossolano, il bestiale o contingente che abbiamo dovuto accettare e che ci costringe nella banalità del quotidiano.Nel guardarci dentro siamo veramente noi, senza maschere ed orpelli, semplicemente siamo.Una scintilla divina in un cielo buio. Un puntino sotto il cielo o sulla riva, uno dei tanti puntini che sono sul pianeta, fermi in quello stesso attimo nella stessa condizione mentale.Tanti puntini che provano tutti la stessa identica sensazione, indipendentemente da razza, età, cultura, fede religiosa, sesso, abitudini, idee.Tante persone che guardandosi dentro scoprono un modo universale di provare pace, empatia, amorevolezza per tutti gli esseri viventi.
CIELO STELLATO
Ieri sera il cielo sopra casa era così. Sono uscita poco prima di andare a dormire, e sopra di me si è presentato questo splendido spettacolo. Aria tiepida, quasi primaverile, se non fosse stato per l’elevata umidità presente. Un silenzio pacifico, completo. Come non restare incollata a guardare.Lo spettacolo si modifica continuamente, impercettibilmente, eppure nella sostanza resta sempre simile. Ma noi continuiamo a guardarlo lo stesso. Uno spettacolo splendido, disponibile per tutti, senza alcuna distinzione di alcun tipo.Ma che cos’è che ci blocca in estasi, ogni volta, quasi fosse la prima? E’ realmente la bellezza di quello che vediamo, oppure qualcos’altro?La stessa cosa che succede col mare. Si muove sempre, ogni onda diversa eppur sempre simile alla precedente ed alla seguente. Il respiro di Gaia, che riflette il nostro personale respiro. E noi lo ascoltiamo, lo guardiamo, godiamo della sua presenza vicino a noi.E lo stesso avviene sulla riva di un fiume, un flusso di energia e luce in movimento, che sembra aver origine dal nulla ed andare verso il nulla ma che sembra inesauribile, come la vita stessa.In realtà credo che di fronte a questi fenomeni naturali, è proprio dentro noi stessi che guardiamo. Le luci del cielo, lo scintillio dell’acqua sono riflessi della nostra vera natura, deprivata di tutto il grossolano, il bestiale o contingente che abbiamo dovuto accettare e che ci costringe nella banalità del quotidiano.Nel guardarci dentro siamo veramente noi, senza maschere ed orpelli, semplicemente siamo.Una scintilla divina in un cielo buio. Un puntino sotto il cielo o sulla riva, uno dei tanti puntini che sono sul pianeta, fermi in quello stesso attimo nella stessa condizione mentale.Tanti puntini che provano tutti la stessa identica sensazione, indipendentemente da razza, età, cultura, fede religiosa, sesso, abitudini, idee.Tante persone che guardandosi dentro scoprono un modo universale di provare pace, empatia, amorevolezza per tutti gli esseri viventi.