Vampiri...

Tutto ebbe inizio...... 6°parte


 Inizio Risena parlare. La sua voce riempiva la stanza e tutti i presenti erano concentratisulle sue parole. “Tutto ebbe inizio vent’anni fa, quando ti sognai la primanotte. Eri solo una bambina e giocavi in un campo con i tuoi genitori. Una vocemi disse che dovevo proteggerti perché tu eri quella destinata ad aiutarcinella Grande Battaglia. Eri bella con quei riccioli neri, e il tuo viso miapparve in sogno sempre, crescevi e il tempo passava. Conoscevo ogni cosa dite, e quella voce non smetteva di ripetermi che eri l’eletta, colei che ciavrebbe aiutato a sconfiggere il nostro nemico. Colei che un giorno sarebbediventata una di noi.” Lo guardai un po’ confusa. Non capivo a cosa siriferiva. “ Una di voi….?” Dissi. Mi guardò e continuò “ si, una di noi. Perchénoi non siamo umani. Anzi lo eravamo, ognuno di noi ha avuto la sua vita umana,ma è stato portato a vivere una vita eterna. Portato a lottare una battagliavecchia di secoli, che altri come noi hanno combattuto, ma non sono riusciti avincere. Come già detto noi non siamo umani, abbiamo avuto il dono oscuro, lavita eterna, un qualcosa che pochi umani possono avere. E tra questi ci potraiessere anche tu, Amina. Noi siamo vampiri, siamo una razza con il donodell’immortalità e il nostro nemico, lo hai conosciuto quella notte. La nottenella quale ti ho salvato dalla morte, quando ti ho salvato dai Lycan.” Lìiniziai a spaventarmi, impallidii a quelle parole non volevo credere a nulla diquello che stavo sentendo. I vampiri nonpotevano esistere, mio padre mi raccontava storie su di loro quando ero unabambina, ma lo faceva per spaventarmi. Invece, non potevo credere a quello chesentivo, ma soprattutto a quello che avevo davanti agli occhi. Li avevo lì,intorno a me. Schierati ad un tavolo che mi fissavano con quegli occhi. Iniziaia tremare, non sapevo come comportarmi. Risen mi guardò e continuò a parlare “Io, come loro, sono un vampiro.Non vogliamo farti alcun male, vogliamo solo che tu dia ascolto alle nostreparole poi potrai scegliere che via prendere, ma sappi che io ti starò sempre vicinoe farò in modo che non ti succeda mai nulla di male.” Annuii, ma la paura siera impadronita di me, però una piccola parte della mia anima era curiosa disapere come mai avevano scelto proprio me. Perché io ero l’eletta, colei che liavrebbe aiutati a sconfiggere i Lycan? Allora guardai Risen e lui continuò“Come avrai notato queste persone che ti ho presentato stasera sono tuttimilitari, e fanno parte di un esercito e la sua rispettiva accademia. Non sonoveri e propri militari, ma sono i capostipiti di due clan di vampiri.All’interno di questi clan tutti gli adepti sono vampiri. Sono stai scelti inbase alle loro potenzialità umane che nella vita da vampiro vengono elevate almassimo.” Prese la parola Caronte “ il mio clan è uno dei più forti in questaparte del paese. Un giorno un nostro messaggero ci portò una missiva da un clannostro alleato. In questa missiva era stato predetto che nel nostro territorioesisteva una persona con poteri speciali, poteri tali da poter aiutare lanostra razza nella Grande Battaglia. Dopo aver ricevuto la missiva, Risen venneda me e mi raccontò dei suoi sogni, mi descrisse ogni minimo particolare di te emi disse della voce che sentiva sempre, quella che ti definiva l’eletta e daquel momento è stato incaricato di proteggerti da qualsiasi pericolo. Tu sei l’unicasperanza per la nostra razza, i Lycan sono venuti a conoscenza di questo fattoe volevano eliminarti. Ecco perché quella notte Risen si trovava lì ed èriuscito a salvarti.”Poi prese laparola Lupen “La Grande Battaglia sarà lo scontro finale tra i vampiri e ilycan, alla fine della quale verrà definita la razza dominante, la vincitriceche avrà la meglio sulla perdente la quale verrà sterminata. Non sappiamoquando avverrà tutto ciò. Le nostre vite sono state create per portare avantila battaglia contro i lycan, per fare in modo di poter sterminare quanti piùnemici possibili. Tu hai dei poteri che potranno essere d’aiuto ai nostri clan,ma non solo a noi a tutti i clan di vampiri che sono uniti in questa lotta chedura ormai da secoli.”  Non sapevo più cosa pensare, avrei volutoscappare da quella casa, avrei voluto che queste cose non fossero mai staterivelate a me. Mi sentivo un topo in trappola. Risen sialzò dal suo posto e si mise al mio fianco, si inginocchiò li mi prese le mani,che tremavano, e mi guardò negli occhi. Era come guardare il mare. Quellosguardo mi faceva girare la testa, ero confusa, impaurita e avrei volutoscappare. Le mie gambe erano di pietra come tutto il mio corpo. Il suo sguardo,mi ipnotizzava, non mi resi neanche conto che stava parlando “ Amina, devidarci questa possibilità. Sei la nostra unica salvezza ora.” Mi alzai, non socosa mi stava prendendo in quel momento. Lasciai la presa di Risen e senzavoltarmi me ne andai dalla sala. Ero confusa.Vampiri, lycan, la GrandeBattaglia, una di loro. Queste parole mi giravano in testa. Uscii dalla casa emi diressi verso la spiaggia. Anche se non sapevo quello che stavo facendo. Erocome in trans. Camminavo senza una meta cercando di mettere insieme tuttoquello che avevo sentito. Il suono del mare mi cullava, ad un certo punto nonvidi più nulla. E svenni.Mirisvegliai nel mio letto. Non so quanto tempo fosse passato. Un eternità. Forseera solo un sogno. Ero nella mia stanza, quella dove Risen, mi aveva curato lagamba e la ferita alla faccia. Dalla tenda filtrava la luce dell’alba. Mitoccai il viso. La cicatrice c’era ancora, quella era vera. Ma lui era vero.Era davvero un vampiro. Era davvero un immortale, o quello che ricordavo erastato creato dalla mia anima. Avrei voluto avere delle risposte. Mi alzai escostai la tenda, il sole stava nascendo sull’orizzonte. Il mare aveva preso lesfumature dell’alba ed era di una bellezza da mozzare il fiato. Ai piedi delletto vidi il mio vestito, quello che indossavo la sera prima, lo presi in manoe vidi che era sporco di sabbia. “come mai?” pensai. Alzai lo sguardo e Risenera sulla porta che mi osservava. Lo guardai e lo studiai per un attimo che misembrò eterno. Posai il vestito sul letto e mi avvicinai a lui. “C-cosa èsuccesso ieri sera?”. Mi guardò e disse “ Sei uscita in spiaggia, e dopo pochipassi sei svenuta, ti ho riportato in camera e ti ho messa a letto…” lo fissaicon uno sguardo interrogatorio, lui ricambiò con uno sguardo triste “ dopoquello che abbiamo detto, sei uscita. Eri come in trans, probabilmente seirimasta scioccata dalle rivelazione di ieri sera e poi il resto lo sai.” “SCIOCCATA? Mi avete rivelato un segreto indicibile, e tu mi dici che ero soloscioccata. Sei un vampiro, un essere che uccide per cibarsi, fai parte di unclan di bestie come te che combattono contro altre bestie ancora più immonde divoi, che hanno ucciso la mia famiglia e sterminato il mio villaggio. Mi diciche io sono l’unica che potrebbe aiutarvi in questa lotta, e pensi che io siasolo scioccata. Sono più che scioccata. Sono arrabbiata, sono spaventata, esoprattutto sono SOLA. Sono sola al mondo e mi ritrovo davanti ad un uomo chepensavo fosse il mio salvatore e che invece si è rivelato un abominio dellanatura.” Le lacrime solcavano le mie guance, le parole iniziavano a confondersicon i singhiozzi. Avevo iniziato a tremare da capo a piedi più per la rabbiache per la paura. Mi ero sentita usata e non più salvata. Risen mi fissava,aveva lo sguardo di una tristezza che non saprei descrivere. Ad un certo puntoil pianto sfociò in una crisi vera e propria fatta di urla e singhiozzirabbiosi. Mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte a se. Mi strinse e micullò, facendomi sfogare tutta la rabbia e la tensione che avevo dentro. Lelacrime bruciavano, ma quell’abbraccio era stato qualcosa di più di unasemplice consolazione.
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