Vampiri...

La trasformazione


  Quella sera ci radunammo tutti, io,Risen, Caronte e Lupen. Tutti volevano essere presenti alla mia trasformazione. Non sapevo se avessi provato dolore, ma ero disposta a provarlo per poter restare al suo fianco e soprattutto per poter iniziare la mia lotta personale.Risen mi aveva spiegato che l’iniziazione per diventare un membro del clan era molto dura, ma un vampiro appena nato non aveva grosse difficoltà a superarle. L’unico problema era dato dalla sete, che nei neonati, così chiamavano i vampiri ai  primi livelli, era molto forte nelle prime ore, e poteva portare a problemi comportamentali, quali l’irascibilità e la forza disumana che, se non controllata,poteva portare  all’autodistruzione. Ma non mi importava, ero disposta a tutto per affrontare faccia a faccia quei cani. Tutto iniziò con un morso, Risen mi abbracciò e mi tenne stretta a se mentre i suoi denti affondavano nelle mie carni. Non fu doloroso, dicono che i vampiri quando succhiano il sangue di un umano ne traggono un piacere fisico, in quell’attimo io non potevo pensare ad altro. Sentivo l’energia che mi abbandonava e iniziavo a sentire freddo, il corpo di Risen mi sembrava un braciere incandescente in confronto al mio. Arrivai quasi al punto di svenire quando mi fu offerto il suo polso. Aveva reciso le vene, il suo sangue sgorgava e il mio corpo non chiedeva altro. Mi avvicinò il polso alle labbra, quando sentii il sangue sulle mie labbra iniziai a cibarmi.  Il sangue scendeva in me come un fluido vitale, sentivo ogni parte del mio corpo morire e poi rinascere a nuova vita, un bruciore intenso mi pervase e la mia mente mi abbandonò per far posto all’istinto animale del cibo. Vedevo Risen come una preda, non riuscivo a fermarmi, e continuai a prendere il suo sangue, fino a che Caronte e Lupen non mi staccarono a forza. Erano in due, grandi e grossi in confronto a me, ma io sentivo una nuova forza in me, cercai di liberarmi, e riuscì a strappare una manica alla divisa di Lupen. In quel momento vidi Risen riverso sul pavimento e lì la mia parte animale si placò e mi fiondai sul suo corpo. Mi resi conto di aver esagerato. Ma non finì lì.Il mio corpo stava cambiando, moriva e si rigenerava e un dolore acuto mi prese il petto. Non respiravo, non avevo più aria nei polmoni, iniziai a boccheggiare;  avevo il sangue di Risen ovunque, sui vestiti,sulle mani, sulla faccia. Il dolore era sempre più forte. Non sapevo che fare,Caronte mi prese e mi portò via dalla stanza, ad un certo puntò calò il buio, l’oblio calò davanti ai miei occhi e non vidi più né lui né Risen.Mi risvegliai, ma c’era qualcosa di diverso, sentivo ogni minimo rumore prodotto dal più piccolo insetto, il mio olfatto percepiva odori sconosciuti ai miei sensi umani, e la mia vista, non saprei descrivere quell’attimo. Quando aprii gli occhi, mi trovai in un mondo diverso, era tutto più dettagliato e riuscivo a vedere anche negli angoli più bui. Sentivo voci, ma non capivo da dove provenissero, erano lontane non so quanto. Provai ad alzarmi, era tutto ok, avevo ancora mani e braccia, gambe e piedi, tutto normale, mi avvicinai allo specchio e vidi il mio viso, gli occhi sempre di quell’azzurro, la mia pelle aveva cambiato tonalità era più bianca ma levigata come una statua di marmo, e la cicatrice era rimasta, i miei capelli avevano preso una tonalità pari all’argento più lucente. Guardai il mio corpo, mi tolsii vestiti e mi guardai, il mio corpo era cambiato, era più snello e forte i muscoli erano ben evidenziati. Aprii l’armadio e presi un vestito pulito, mi cambiai e mi aggiustai i capelli arruffati, il taglio corto che avevo scelto mi donava. Metteva in evidenza il mio viso e mi vidi più bella che mai.Uscii dalla stanza e seguii le voci che sentivo. Le voci di Lupen e Caronte, provenivano dalla biblioteca. Entrai e li vidi. Mi guardarono stupiti, feci un inchino per salutarli e chiesi di Risen. Caronte mi guardò e disse: “E’ di là, deve recuperare le energie, lo hai quasi prosciugato di tutto il sangue.” Ma lo disse con un tono allegro, come se non fosse la prima volta. Mi avviai nella stanzetta e lo vidi coricato nel letto, mi avvicinai e lo guardai dormire. Era bello, anzi era più bello che visto con l’occhio umano. Mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue. Aprì gli occhi e mi guardò. Restammo così per un attimo interminabile. Era bellissimo.Ora ero una di loro, un vampiro a tutti gli effetti. Ero pronta ad affrontare la battaglia accanto a lui. Accanto al mio Risen. Era iniziata la mia nuova vita, la mia vita eterna, e la mia grande lotta contro i Lycan.
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