Imperatore Ghiaccio

ho


voglia di deflorarti l’anima con impudiche parole licenziate come ossessioni oscene. Il tuo silenzio è fiotto che dal palato si catapulta sulla tua pelle e si oblia dell’inquietudine mentre i fianchi si dibattono negli sproni di scudisci mani. Le unghie sadiche s'appigliano alla carne e l'erezione del mio lemma ti s'implora addosso aspergendoti la lingua di suoni smaniosi.