Imperfetti ...

Attenti all'Apo ?!?

Cattivano nella volta sibillini richiami

le antennine dell’apicella;

così spia attraverso i cristalli

ormai più che velati

dall’inoltrato verno;

ravvisa il disloco  animoso delle paglie,

barbugliano  strani versi i grilli e

persino il diletto suo  fio re

 par gongolarsi in forma fuori norma;

che non sia per caso il caso

di prospettarsi  a sbirciare?

Ma poi rimembra,

tutte le  volte che  l’ha gabbata

quel gongolio casuale,

animato da chissà quale zefiro;

l’ultimo spiffero l’ha raggelata

dalla pituitaria al minnolo .

Inoltre rammenta l’apologo dei trisavoli,

di quello che gridava sempre …

… “ All’Apo! All’Apo!”

Ci sono cose ...

Che non si dicono,

si donano o si rimangiano,

delirio  d’indigestione.

Ozio

Non è un dazio ne un topazio,

non nel Veneto o nel Lazio,

è un invito nello “spazio”,

per il quale io ringrazio.

Sarà forse un equinozio

o è dettato dal prepuzio?

Basterà per farlo sazio

o è soltanto la prefazio?

E’ uno strazio, lo negozio,

cosa vuoi dolce rizobio?

Luigi è …

Un tronco,

fisso,

nel suo stroncare.

Mari  invece è una radice,

cava.

S’incontrano:

Luigi: “ Il maschio della mia razza è un Cilie gio,

la femmina una Lui gia,

io sono un tronco,

non posso che stroncare”.

Mari: “ Invece io sono una radice,

da me partono per proseguire varie piante,

la Mariangela, la Mariarosa,

 la Marianna,

 che lava e la và in campagna ”.

Conclusione: mi manca!

Sei l’Universo ...

… E fai un pugno di stelle,

Tu sei il Sole e fai  la lampadina,

 Sei La Musica,

e fai una tarantella.

Ma vuoi che perda il mio sonno per una stella qualunque?

Io Sarò se Tu sei !