Creato da Guerriero_Immortale il 16/04/2012

Kimera

Lì dove vivono gli Angeli

 

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Grazie Nuvola_vola....

Post n°26 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da Guerriero_Immortale

Buon Compleanno WalkingInTheSky...
Post n°117 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da Nuvola_vola

 

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Rae, cara! Grazie per avermi invitato per il tuo compleanno! La tua casa è distante mille miglia dalla mia, e io sono uno che si mette in viaggio solo quando ne vale la pena. Ebbene, ne val proprio la pena, se si tratta di prender parte alla tua festa. Non vedo l'ora di essere da te! Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore di un piccolo uccello, un colibrì che conoscemmo insieme, io e te, tanto tempo fa. Lo trovai cordiale come sempre, anche stavolta. E tuttavia - quando gli dissi che la piccola Rae stava crescendo e che io stavo andando alla festa per il suo compleanno con un regalo lui rimase perplesso. Per un pezzo badammo a volare in silenzio, e alla fine lui mi disse: "Ci capisco ben poco, in quel che dici, ma men che mai capisco come mai tu ci vada, a questa festa". "Ma sicuro che vado, alla festa" dissi io. "Cos'è che ti riesce tanto difficile da capire?" Lui non rispose niente, lì per lì, ma quando arrivammo alla casa del gufo, mi disse: può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se tu desideri essere da Rae, non ci sei forse già?". "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi al gufo. Mi parve strano di re vado, è vero, dopo quanto mi aveva detto il colibrì, ma lo stesso mi espressi in quel modo, perché Gufo mi capisse. Lui pure restò zitto per un pezzo, seguitando a volare.Un silenzio tutt'altro che ostile.Ma quando mi ebbe condotto sano e salvo a casa dell'aquila, così mi parlò: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco perché chiami piccola, la tua amica". "Ma sicuro che è piccola" dissi "dal momento che non è ancora grande. Cos'è che ti riesce tanto duro da capire?" Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi profondi color ambra, mi sorrise e mi disse: "Pensaci su". "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi all'aquila. Mi faceva un po' specie, veramente, dire vado e dire piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo, ma lo stesso mi espressi a quel modo, affinché Aquila potesse capirmi. Insieme volammo, al di sopra delle vette, a gara con i venti di montagna. Alla fine lei mi disse: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco la parola compleanno". "Ma sicuro: compleanno" dissi io. "S'intende festeggiare il giorno in cui ebbe inizio la vita di Rae, e prima del quale lei non c'era. Cosa c'è di tanto difficile da capire, in questo?" Aquila allora incurvò le ali e dopo una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza, su una roccia, nel deserto. "Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae? Non pensi piuttosto che la vita di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo esistesse?" "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" così dissi anche a Falco. Mi suonava un po' strano tuttavia dire vado, dire piccola e compleanno, dopo quanto avevo udito da Colibrì, da Gufo e Aquila, tuttavia così mi espressi perché Falco mi capisse. Sorvolammo veloci il deserto, e alla fine lui mi disse: "Sai capisco ben poco di ciò che mi dici, ma meno di tutto mi spiego quel tuo sta crescendo". "Ma sicuro che Rae sta crescendo" dissi io "Adesso è più vicina all'età adulta, e un anno più lontana dall'infanzia. Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto a questo? Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria. "Un anno più lontana dall'infanzia? Non mi sembra che questo sia crescere!" Si sollevò di nuovo in volo e, di lì a poco, scomparve. Il gabbiano, lo so, era molto saggio. Volando insieme a lui, riflettei bene prima di parlare e scelsi con cura le parole, dimodoché capisse che qualcosa pur avevo imparato. "Gabbiano" gli dissi alla fine "perché mi porti in volo da Rae, quando sai che in realtà io già sono con lei?" Di là dal mare, di là dai monti, finalmente il gabbiano calò e si posò sopra il tetto di casa tua. "Perché l'importante mi disse che tu sappia la verità. Finché non la sai - finché non la capisce veramente - puoi soltanto afferrarne qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno: da macchine, uomini, uccelli. Ma ricordati" disse "che l'essere ignota non impedisce alla verità d'essere vera". Ciò detto disparve. E' venuto il momento di aprire il regalo. I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via. Io invece ho un regalo migliore, per te. E' un anello da mettere al dito. E brilla di una luce tutta sua. Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto. Tu sei l'unica al mondo che riesca a vedere l'anello che io ti dono, come io ero l'unico in grado di vederlo quand'era mio. Questo anello ti dà un nuovo potere. Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell'aria - vedere attraverso i loro occhi dorati - palpare il vento che sfiora le loro vellutate piume - e potrai quindi conoscere la gioia di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo e di tutte le sue pene. Potrai restarci quanto ti parrà, su nel cielo, al di là della notte, e oltre l'alba. E quando avrai voglia di tornar giù di nuovo, vedrai, tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate. Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi, il tuo dono si fa più potente via via che lo usi. Da principio l'impiegherai solo quando sei fuori di casa, all'aperto, guardando l'uccello insieme al quale voli. Ma poi, più in là, se l'adoperi ben bene, funzionerà anche con quegli uccelli che non vedi; finché t'accorgerai che non ti occorre né l'anello né l'uccello per volare al di sopra delle nubi, nel sereno. E quando arriverà per te quel giorno, tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso; costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano sono quelle fatte di verità e di gioia, e non di latta e lustrini. Rae questo è l'ultimo anniversario che festeggio con te in modo speciale. Dai nostri amici uccelli ho imparato quanto segue. Non posso venire da te, perché già ti sono accanto. Tu non sei piccola, perché già sei cresciuta: sei grande e giochi con il tempo e la vita - come tutti facciamo - per il gusto di vivere. Tu non hai compleanno, perché sei sempre vissuta; non sei mai nata, e mai morirai. Non sei figlia di coloro che tu chiami papà e mamma, bensì loro compagna d'avventure, in viaggio alla scoperta delle cose del mondo, per capirle. Ogni regalo che ti fa un amico è un augurio di felicità: così pure questo anello. Vola libera e felice, al di là dei compleanni, in un tempo senza fine, nel persempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo - quando ci piacerà - nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire.

RICHARD BACH - "NESSUN LUOGO E' LONTANO"

Vorrei donarti delle parole meravigliose ma non ne sono capace...ma tu gia di tuo sei Meravigliosa...ma so che le parole che vorrei tanto donarti tu già le conosci già...Nemmeno per un'istante non dimenticarti mai che sei una bellissima anima...non cambiare mai  jo rimani la donna stupenda che sei...

 

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Commenti al Post:
fersal1957
fersal1957 il 19/03/13 alle 06:57 via WEB
Ciao. Che ti sia accanto o che semplicemente viva nel tuo cuore, un sorriso a te ed uno al tuo papy. Con stima, Sal
 
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Kimera,la musica del Cuore....

 

 

 

"L'Attimo è nelle parole di chi Ama"

    Giuseppe Simmarano

 

 

 

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Hai ragione amico mio

l'anima esiste

a stento sfiora l'aria

......

per questo quando lasciamo cadere le nostre lacrime

il cielo sembra che ogni volta voglia restituircele

 

 

Tu Kimera....il Solo...l'Unico....Guerriero....

 

 

 

io devo morire ad ogni passo

devo morire ad ogni opera...disegno....canzone e nota

solo così posso vivere

io vivo nascosto in ogni mio concetto

*Giuseppe Simmarano*

          Kimera

 

 

 

 

 

 

  Il Guerriero

sa che un grande sogno è costituito da tante cose

diverse,

così come la luce del sole è l'insieme di milioni di

raggi.

Paulo Coelho

 

 

 

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S caricano il loro veleno
T ra le strade del mondo
O mbre di uomini opachi
R ifiutano il fulgore della luce
D entro hanno neri abissi
I imputridito è il loro cuore
S olo la fiaccola del male
C ontinua a bruciare i
O ra dopo ora nel loro involucro
N ulla resterà di essi se non l’odio
O rmai unica nota che li distingue
I giorni scorrono stanchi delle guerre
V orrebbero che tutto finisse
E cessasse in una esplosione di pace.
N ulla però può fermare la lotta
T ra il bene ed il male che continua
I giorni trascorrono nell’indifferenza
D ella gente che non vuole cambiare
E sugli altari della quotidiana follia
L e vittime di un mondo senza cuore
L ‘ultimo respiro esalano al nulla.
A ncora una volta prego perchè
Q uesta corsa folle senza traguardi
U n giorno possa finalmente cessare
O cclusa da un muro di luce invalicabile
T rafitta dalle stesse lame d’odio
I ntinte dello stesso veleno del male
D a cui ha sempre tratto nuova energia
I n silenzio osservo da questo sperone
A ssiso sulla fredda roccia del tempo
N uovi fermenti di vita farsi strada
fflatti di bene spazzare le nebbie
M alvagie che ricoprono case e palazzi A ncora aleggianti sulla città perduta
L a lotta laggiù continua incessantemente
V edo uomini donne ed eroi del quotidiano
A ffrontare con grande dignità la vita
G uardando avanti uniti da nuova fratellanza
I indietreggiano i lupi affamati di potere
T raditi dalla loro infinita brama di sangue
A’desso una piccola luce brilla ad indicare la via.
Pier

 
 
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San  Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le insidie e la malvagità del demonio, sii nostro aiuto.
Te lo chiediamo supplici che il Signore lo comandi.

 E tu, principe della milizia celeste, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione della anime.

Amen.

 

 
 

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... Le mie Spine non sono solo quelle che circondarono il mio Capo durante
la crocifissione. Io ho sempre una corona di spine attorno al Cuore:
i peccati degli uomini sono altrettante spine..."



 

V Stazione Via Crucis
 
SIMONE DI CIRENE
 

"Mi stavo incamminando verso i campi, quando lo vidi portare la Sua croce; e lo seguiva una gran folla.

Allora anch'io camminai al suo fianco. 
Quel pesante fardello lo costrinse a fermarsi più di una volta, perché il suo corpo era stremato. 
Allora mi si avvicinò un soldato romano, e disse: "Tu, che sei saldo e robusto, porta la croce di quest'uomo". 
A quelle parole il cuore mi si gonfiò nel petto e provai gratitudine. 
E portai la Sua croce. 
Era pesante, fatta di pioppo impregnato di piogge invernali. 
E Gesù mi guardò. E il sudore della fronte gli scorreva sulla barba. Ancora mi guardò, e disse: "Bevi anche tu questo calice? Vi accosterai le labbra insieme a me fino alla fine dei tempi". Così dicendo pose la mano sulla mia spalla libera. E procedemmo insieme verso la Collina del Cranio. 
Ma io non sentivo più il peso della croce. Sentivo solo la sua mano. Come ala di uccello sulla mia spalla.


E arrivammo in cima alla collina, e là dovevano crocifiggerlo. Fu allora che avvertii il peso della croce. Non disse parola mentre gli conficcavano i chiodi nelle mani e nei piedi, e dalle sue labbra non uscì lamento.

E non tremarono le Sue membra sotto il martello. 
Sembrava quasi che le Sue mani e i Suoi piedi fossero morti, per rivivere solo nel bagno di sangue. E Lui sembrava desiderare quei chiodi, come un principe desidera lo scettro, e sembrava implorare che lo innalzassero alle vette. E il mio cuore non lo compiangeva: ero troppo preso da meraviglia.
Ora, l'uomo al quale ho portato la croce è divenuto la mia croce. 
Se mi dicessero ancora: "Porta la croce di quest'uomo", io la porterei fino a quando la mia strada si chiudesse nel sepolcro. 
Ma gli chiederei di tenermi la mano sulla spalla.


Accadde molti anni fa; e ancora oggi, seguendo i solchi del campo, e in quel sopore che precede il sonno, rivolgo spesso il pensiero a quell'uomo che amo. E sento la sua mano alata, qui, sulla spalla sinistra."

 

Khalil Gibran

 

 

Send me an Angel 

 

Il saggio disse: percorri questa strada
verso l'alba della luce
Il vento soffierà sul tuo viso
Mentre gli anni passano
Ascolta questa voce che viene dal profondo
E' il richiamo del tuo cuore
Chiudi gli occhi e troverai
il varco tra le tenebre

Sono qui
Mi manderai un angelo?
Sono qui
Nella terra della Stella del mattino

Il saggio disse: trova il tuo posto
Nell'occhio della tempesta
Cerca le rose lungo la strada
Ma stai attento alle spine

Sono qui
Mi manderai un angelo?
Sono qui
Nella terra della Stella del mattino

Il saggio disse: Alza la tua mano
e stendila per afferrare l'incantesimo
Trova la porta per la terra promessa
Semplicemente credi in te
Ascolta questa voce che sale dal profondo
E' il richiamo del tuo cuore
Chiudi gli occhi e troverai
Il varco tra le tenebre

Sono qui
Mi manderai un angelo?
Sono qui
Nella terra della Stella del mattino

 

 

 

 

Lo so che non dovrei interferire ma.....

sento il buio che avvolge la tua Anima....

Hai il libero arbitro puoi scegliere ma

non so se vuoi ancora farlo....

Ti farò "male" ma voglio Aiutarti....

 
 
 

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