Impresa e Lavoro

Lavoro a termine nelle amministrazioni pubbliche


Dopo qualche decina di giorni di “pausa” ecco che arriva il nuovo contratto, Mariella sapeva già che avrebbe dovuto rinunciare a 200 euro al mese nello stipendio, ma un contratto di 20 mesi non lo aveva mai avuto prima. Tutto sommato una rinuncia accettabile per quasi due anni di finta serenità. La beffa oltre il danno è arrivata quando ha letto che il nuovo contratto sarebbe durato meno di un anno!!!C’è a chi è andata peggio: Carla terminerà a Luglio mentre Giuliana dal primo gennaio 2009 è disoccupata senza prospettive di trovare un lavoro a breve!!!Serena, Roberta, Caterina, Mari, Fabi … da Aprile saranno a spasso dopo aver lavorato quasi ininterrottamente (se non contiamo le “pause”) per quasi 14 anni.E le storie non terminano qui, ce ne sono a centinaia, a migliaia, e queste sono tutte storie di dipendenti che lavorano nelle Amministrazioni Pubbliche!!!Sorprendente non è vero? Anche io prima di conoscerle non avevo idea che la P.A. fosse in questo stato!!! Funziona così: contratti a tempo determinato; metà dello stipendio dei lavoratori a tempo indeterminato; diritti sindacali di fatto inesistenti ; discriminazioni sul luogo di lavoro.Persino il Ministero del Lavoro ricorre a personale “atipico”. Un’amica mi raccontò che il suo contratto era a progetto solo sulla carta, in realtà, era costretta a seguire gli orari di lavoro degli altri impiegati ed a timbrare il cartellino. Gli straordinari? Non pagati naturalmente!!! Negli Enti Regionali, Provinciali, Comunali… stesso sistema!!!Stiamo perdendo giorno dopo giorno tutti quei diritti minimi garantiti al lavoratore conquistati con il sangue dei nostri padri, madri, nonne e nonni.La situazione è ancora più sconcertante quando si assiste alla rassegnazione dei lavoratori “atipici” che accettano senza prospettive di miglioramento e di cambiamento questa condizione drammatica.Il motto latino "dividi et impera" funziona alla perfezione: i lavoratori sono frammentati in decine di categorie diverse, tutti con contratti diversi e pertanto esigenze diverse. I sindacati non riescono a rappresentare queste categorie disomogenee di lavoratori che restano sempre più soli e senza tutele!!!Come possiamo pensare che la politica possa intervenire se noi per primi ci rassegniamo ad un destino inaccettabile???Solo insieme… Sempre più forti!!!Valeria