illusioni ottiche

a n d a r e


Proseguo sul sentiero segnato, da non so chi. Un po’ come quando cammini in un bosco alla ricerca di segnali sugli alberi, quelli che a seconda del colore ti portano da qualche parte. A dire il vero non so dove sto andando, ma non importa. Infondo non è obbligatorio andare sempre da qualche parte, a volte si può semplicemente andare. Ecco, io sto andando. Poi si alza il vento, che ti spinge, a volte di qua altre di là, a volte avanti altre indietro. Sento nell’aria la pressione di un mondo che sta andando a rotoli. Cerco il mio equilibrio, ci sono momenti in cui sembra difficile da trovare, bisogna lavorarci. Vorrei potermi abbandonare alla parte più incontaminata di nostra madre terra per dimenticare borse e spred, superficialità e materialismo. Campeggiare in angoli sperduti dove i sapori sono diversi. Sogno. Cammino, corro, mi fermo. Poi riprendo. Sento il mio uomo che mi tiene la mano. Lungo il percorso ci sono porte senza maniglie, le guardo, osservo. E’ inutile spingere, quelle giuste si apriranno da sole.