Una piccola dose di cattiveria è importante per vivere bene. Sia chiaro, non la cattiveria da codice penale o quella che causa gratuitamente male agli altri, la cattiveria che scandalizza gli ipocriti e quelli che vivono male la loro condizione di doppiezza e falsità, la cattiveria che spinge a dire parole sgradevoli e inadeguate al contesto ma che hanno la peculiarietà di essere sincere e genuine.Perché è proprio questa cattiveria, questo eccesso di sincerità, che distingue la persona dal personaggio e che rende un rapporto umano vero e autentico.Non si può essere diplomatici dinanzi alle ingiustizie, all’illegalità, agli errori altrui, bisogna prendere posizione con coraggio, essere intransigenti, rompiscatole, infischiandosene del bon ton e delle conseguenze.Una parolina ingiuriosa, un gesto di disprezzo, una pernacchia, talvolta, possono avere il pregio di minare certe dinamiche, certe paure, certe reticenze malate, che spingono i musicisti a continuare a suonare mentre la nave su cui si trovano sta colando a picco, ad essere omertosi, complici di piccoli e grandi crimini.Il mio consiglio serale è questo: siate cattivi ed espliciti, soprattutto con i finti buoni, non abbiate paura a dire: “Idiota, scemo… ovviamente non mi riferivo a te, caro, ma al tuo comportamento... di idiota e di scemo!"Forse non vincerete il premio dell'anno della simpatia ma capiranno da che parte state e vi rispetteranno per la vostra dirittura morale.
Sincerità
Una piccola dose di cattiveria è importante per vivere bene. Sia chiaro, non la cattiveria da codice penale o quella che causa gratuitamente male agli altri, la cattiveria che scandalizza gli ipocriti e quelli che vivono male la loro condizione di doppiezza e falsità, la cattiveria che spinge a dire parole sgradevoli e inadeguate al contesto ma che hanno la peculiarietà di essere sincere e genuine.Perché è proprio questa cattiveria, questo eccesso di sincerità, che distingue la persona dal personaggio e che rende un rapporto umano vero e autentico.Non si può essere diplomatici dinanzi alle ingiustizie, all’illegalità, agli errori altrui, bisogna prendere posizione con coraggio, essere intransigenti, rompiscatole, infischiandosene del bon ton e delle conseguenze.Una parolina ingiuriosa, un gesto di disprezzo, una pernacchia, talvolta, possono avere il pregio di minare certe dinamiche, certe paure, certe reticenze malate, che spingono i musicisti a continuare a suonare mentre la nave su cui si trovano sta colando a picco, ad essere omertosi, complici di piccoli e grandi crimini.Il mio consiglio serale è questo: siate cattivi ed espliciti, soprattutto con i finti buoni, non abbiate paura a dire: “Idiota, scemo… ovviamente non mi riferivo a te, caro, ma al tuo comportamento... di idiota e di scemo!"Forse non vincerete il premio dell'anno della simpatia ma capiranno da che parte state e vi rispetteranno per la vostra dirittura morale.