un_mondo_ di_amore

E se non fosse un bicchiere di vino e un panino?


Dicono che sfruttiamo solo una parte del nostro cervello e alcuni umani ne utilizzano una particina piccina piccina, quella che gli permette di soddisfare i bisogni primari e gli istinti primitivi.E’  un’asserzione condivisa e indiscussa dalla comunità scientifica al punto da potersi considerare un luogo comune. Quello che invece non è chiaro, anche perché in verità pochi si sono presa la briga di indagare seriamente e se migliorerebbe la nostra qualità della vita, se  saremmo più felici qualora riuscissimo a sfruttare tutte le potenzialità del nostro cervello.Certo se esaminiamo la biografia di  persone che hanno eccelso nelle arti, nelle scienze dimostrando di sfruttare molto bene il loro cervello scopriamo  frequentemente infelicità e disperazione.Se invece studiamo l’italiano medio, quello che tanto piace agli americani, quello che non si interessa di politica e che non è turbato da interrogativi filosofici, il superficiale, l’edonista, il qualunquista, il fancazzista, l’ignavo, l’indolente poltrone il cui regno è il divano, rimaniamo abbagliati, ammirati, stupiti, attratti dalla loro gaiezza e leggerezza, quella gaiezza e leggerezza che fa sfavillare gli occhi e riscaldare il cuore, soprattutto dei mistificatori, degli arrufapopolo e dei ladri di destrezza.E allora perché mai dovremmo preoccuparci di sfruttare tutte le aree del nostro cervello?Non è meglio, più utile e più bello,  coltivare quell’ottundimento che intorpidisce i dubbi e il nostro senso critico?Indubbiamente,  c’è quell’altro studio medico,  quello che dimostra quanto stimolare il cervello sia  utile ad allontanare alcune gravi malattie neurodegenerative.Però se ragioniamo in termini di felicità, forse ci conviene essere dementi, a meno che iniziamo a dubitare del fatto che la felicità sia  la realtà  rappresentata dalle televisioni, dalle pubblicità.
 http://www.youtube.com/watch?v=oY3DF3Qy8dc