La maggior parte dei post precedenti li avevo scritti alcuni anni fa, tra il 2004 e il 2006.Rileggerli mi ha provocato uno strano effetto e mi ha indotto a riflettere un po’ su me stesso e sul percorso che ho intrapreso in questi ultimi tre anni.Mi sono accorto che non sono poi tanti i momenti nei quali rifletto su me stesso, sulla mia vita, in modo “metacognitivo”, vuoi per l’assillo degli impegni, vuoi perché costa fatica analizzare lucidamente e criticamente le proprie azioni e le proprie debolezze.Penso che questa riflessione sia utile, specie per uno come me che tende a ripetere in modo compulsivo gli stessi errori (sic, anzi sig).Mi fermo, va ...Mi aspetta il mio giardino, dovrei eliminare le erbe infestanti e i miei rovi, che sono puntuti, ostili e prosaici, non poetici come quelli di Virgilio, il quale a suo tempo scriveva "è tempo di intessere canestri leggeri con virgulti di rovo".A questo punto non mi resta che salutarvi.Vi saluto come salutavano, dalle mie parti, gli antichi, in un tempo in cui il saluto era saldamente ancorato ad una benedizione, insomma quando ancora non si addomesticava con una sciatteria formale la propria umanità.Riprendo il mio cammino.Sabbenidica!
Ginestre
La maggior parte dei post precedenti li avevo scritti alcuni anni fa, tra il 2004 e il 2006.Rileggerli mi ha provocato uno strano effetto e mi ha indotto a riflettere un po’ su me stesso e sul percorso che ho intrapreso in questi ultimi tre anni.Mi sono accorto che non sono poi tanti i momenti nei quali rifletto su me stesso, sulla mia vita, in modo “metacognitivo”, vuoi per l’assillo degli impegni, vuoi perché costa fatica analizzare lucidamente e criticamente le proprie azioni e le proprie debolezze.Penso che questa riflessione sia utile, specie per uno come me che tende a ripetere in modo compulsivo gli stessi errori (sic, anzi sig).Mi fermo, va ...Mi aspetta il mio giardino, dovrei eliminare le erbe infestanti e i miei rovi, che sono puntuti, ostili e prosaici, non poetici come quelli di Virgilio, il quale a suo tempo scriveva "è tempo di intessere canestri leggeri con virgulti di rovo".A questo punto non mi resta che salutarvi.Vi saluto come salutavano, dalle mie parti, gli antichi, in un tempo in cui il saluto era saldamente ancorato ad una benedizione, insomma quando ancora non si addomesticava con una sciatteria formale la propria umanità.Riprendo il mio cammino.Sabbenidica!