un_mondo_ di_amore

Muri a secco


 Passo accanto ai muri a secco della campagna e guardo a quelle pietre deposte una sull’altra da oltre cento anni, hanno resistito alle bizze della “muntagna”, agli eventi atmosferici e stanno lì, immutabile testimonianza dell’operosità dell’uomo e di una cultura che inesorabilmente va scomparendo con i vecchi: si tratta di una forma d’arte sublime.Oggi chi è in grado di erigere muri del genere?Le case rurali, i muri di contenimento dei terrazzamenti, le scale, le “saie”, i palmenti, gli ovili, gli abbeveratoi su terreni desolati, abbandonati, infestati da sterpaglie, rovi, gramigna, spazzatura, nell’incuria, anzi con l’avallo!, dei nostri amministratori locali che si sono succeduti negli ultimi centocinquarantanove anni, con la giustificazione della necessità di doversi adeguare alla normativa nazionale e comunitaria,  o con il proclama ipocrita e stolido di dovere essere  al passo dei tempi, anche al costo di devastare il territorio.E allora andiamo avanti così, distruggiamo tutto, abbattiamo i palmenti risalenti al diciottesimo secolo e costruiamoci sopra bungalow, villette a schiera e strutture ricettive.E andiamo oltre, rinneghiamo la nostra storia, le nostre radici, avanzate pure revisionisti, politicanti, mezze calzette, arruffoni, lasciamo contemplare i muri a secco ai babbioni sconclusionati, amanti della vita campestre e dei paesaggi bucolici.Lasciamo a maggese le nostri idee, la nostra cultura e le nostre tradizioni, l’importante è andare avanti, la rinascente e indietro non si torna!
 San Martino del Carso Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916  Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro   Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto   Ma nel cuore nessuna croce manca   E' il mio cuore il paese più straziato G- Ungarettihttp://www.youtube.com/watch?v=aTFF-BaT0MM