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Creato da: Lucien.Chardon il 26/03/2009
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L'aspettativa di vita (con la v minuscola)

Post n°483 pubblicato il 30 Agosto 2013 da Lucien.Chardon

Quando una persona non è molto allegra di solito si interessa ad argomenti di lana caprina, del  tipo “E’ nato prima l’uovo o la gallina!”, ma soprattutto inizia ad apprezzare il lugubre, pone attenzione ai necrologi, predilige le tinte scure, diventa ipocondriaca, scarnifica il proprio linguaggio infarcendolo di luoghi comuni e proverbi, passa il tempo a parlare del tempo che sarà e di quello che fu, un vero e proprio mortorio che allontana qualunque essere vivente.

Ne conoscevo uno il cui unico conforto era lamentarsi con il proprio cane, che si chiamava Ulrico. Ulrico, un giorno,   spinto dalla disperazione e dalla  noia, diede uno strappo al guinzaglio  liberandosi dalla presa insopportabile del padrone, si gettò a corpo morto sotto una macchina nera, finendo i suoi giorni  di cane sfortunato...suicida.

Il che diede un nuovo argomento di discussione al piagnone. Ogni volta che incontrava qualcuno, anche la stessa persona, lo stesso giorno,  a pochi minuti di distanza, gli diceva: “Ciao caro, lo sai cos’è successo al mio cane?”

Ecco in questo periodo sono proprio come quel tipo, un po’ cupo.

Tanto è vero che  mi interesso di indicatori statistici.

Presto orecchio  a  questioni che fanno toccare ferro e altri ammenicoli sferici agli sprovveduti e ai maleducati, ovvero ai comuni mortali e non ci crederete eseguo delle ricerche sull’aspettativa di vita dei popoli, con particolare attenzione  alla classifica stilata dalle Nazioni Unite, laddove  emerge che l’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo.

Tuttavia qualcosa mi fa dubitare di questa classifica.

La  longevità degli italiani  dipende forse  dalla qualità della vita e da un sistema sanitario tutto sommato abbastanza efficiente, almeno fino a qualche anno fa.

Tuttavia, l’altro giorno, ho letto un articolo dove si evidenziava che in alcuni Paesi  la speranza di  vita, invece di salire come è accaduto da sempre, ha iniziato a scendere, anche in modo repentino.

Acuti osservatori hanno evidenziato che la causa più evidente sia da ricercarsi nel peggioramento del Welfare: nei tagli alla spesa sanitaria e sociale.

Secondo me l’Italia rischia di diventare uno di quegli stati in cui si è osservato il fenomeno testé descritto.

P.S.: Siete autorizzati a toccare ferro, non mi offendo, lo fanno tutti quando dico ste scemenze!

 
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Commenti al Post:
Edgar_Byrne
Edgar_Byrne il 01/09/13 alle 11:47 via WEB
Mi è piaciuto molto il preambolo iniziale per "giustificare" il tuo interesse per gli indicatori statistici. Ebbene sì, in Italia siamo longevi, ma sulla qualità della vita ci sarebbe molto da dire ... molti anziani sono abbandonati in case di riposo, dove trascorrono la loro esistenza come o poco più di un vegetale ... non tutti, per fortuna hanno questo trattamento. Ciao e complimenti per il tuo blog. -EB-
(Rispondi)
 
 
Lucien.Chardon
Lucien.Chardon il 01/09/13 alle 12:25 via WEB
Grazie Edgar_Byrne. Sicuramente la qualità incide molto sull’aspettativa di vita e la questione che tu sollevi con il tuo commento è molto importante, complessa e delicata e tocca tutti noi. Due delle cause dell’abbandono degli anziani sono la disgregazione della famiglia e la mancanza di una rete intorno alle persone in difficoltà (gli anziani affetti da patologie gravi e degenerative difficilmente gestibili e i loro parenti). In questo contesto, lo Stato dovrebbe assumere un ruolo maggiormente incisivo assicurando agli anziani soli un’esistenza libera e dignitosa e favorendo quelle associazioni, ONLUS, enti non commerciali, che svolgono una funzione sociale importante di assistenza; di converso, dovrebbe perseguire con massima severità quelle associazioni fittizie che fanno da schermo alle squallide operazioni economiche e finanziarie di evasori fiscali cinici e senza scrupoli. Questo se l'Italia vuole rimanere nel novero di quei Paesi che nel diritto internazionale si denominano, forse con una certa protervia, "Nazioni civili", perché il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui lo Stato riesce a tutelare i più deboli, non da quello in cui garantisce privilegi chi è più uguale degli altri. Ciao:-)
(Rispondi)
 
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