In Xenetia

.01.


 Ascolta, il più lontano uccello del mondo canta.La notte è fluida, estesa, integra.I geranie le fronde più chiassose di stagione, ascoltano la luna.Le scale sono di fronte al palazzola porta ha il lume in manoe la brezza è in profusione,ascolta, lontano, la strada chiama i tuoi passi.I tuoi occhi non sono l’ornamento dell’oscurità.Scuoti le palpebre, indossa le scarpe, e vieni.Vieni fin dove le ali di luna toccano le tue ditadove il tempo si siede con te sulla roccia d’argillaE i salmi notturni, chiamano a se, come un canto, il tuo corpo.Lì, troverai il vecchio pio che ti dirà:la miglior cosa è giungere a un sguardo irrorato da vicenda d’amore.  Notte di buona solitudine  _  Sohrab Sepehri*
Opera di Sohráb Sepehri