In Xenetia

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*David  Ho**Artista "digitale". David Ho è un artista-illustratore che ama giocare con il dolore, la disperazione e l'isolamento, prendersene gioco e trattare questi temi con ironia,  mostrandoci, attraverso dei toni grigi e metallici, la sottile linea che separa il mondo dei sogni idilliaci da quello degli incubi più oscuri.Uno dei suoi lavori più conosciuti è la serie di Candice che narra le vicende del fantasma di una ragazzina "unica".Candice era una bambina che viveva da sola con la madre. Era sola ed isolata la maggior parte del tempo. Sua madre non aveva mai tempo per lei perché sempre al lavoro. Il suo posto preferito per giocare era la sua casa sull'albero. Un giorno sfortunato, lei era arrampicata sull'albero e cadde. Senza nessuno che la vide e la soccorse, Candice rimase lì per ore rivolta verso la luce del sole e alla fine morì. La sua ultima memoria sulla terra fu questa visione di una silhouette di un corvo che girava intorno a lei. Dopo la sua morte, Candice fu inviata per incontrare il re dell'inferno, Yen Luo Wang. L'imperatore dell'inferno ha intuito qualcosa di unico in Candice e dopo attento calcolo la mandarono nel nostro mondo come un fantasma. Inizialmente Candice era molto triste, provava rancore e invidia verso il mondo dei vivi - perché dovrebbero queste persone divertirsi così tanto mentre lei poteva solo guardare - ma poi impara a fare i conti con la sua prematura dipartita, trovando una gioia crudele a spaventare la gente.
     Riuscito ed apprezzabile questo video che sposa immagini di alcuni lavori di David Ho con la musica dei Radiohead.*Nato nel New Jersey, laureato in Sociologia e in Storia dell’Arte, Ho sostiene che il suo lavoro gli serve - anche - come psicanalisi: egli vede l’arte come mezzo per raggiungere, anche solo per brevi istanti, uno stato di grazia superiore, lo stesso che permette a certe civiltà preziosi balzi in avanti.
 
Intorno al suo lavoro David Ho afferma che la tecnologia digitale è “un box dove cadono tutte le inibizioni, lasciando totale spazio all’immaginazione, la follia, le paure e rabbie che ognuno si porta dentro”.**
    
 *David  Ho***