In Xenetia

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*Quando uno non ha abbracciato nessunoda giovane, per anni, per decenni,perché bloccato, per l'educazione,per timidezza, per la solitudine,perché in famiglia non si usa o per altrimotivi, quando finalmente abbraccia- perché, a un'età qualsiasi, succedeche si sciolgano i nodi - allora luimentre abbraccia, è come i sordomutiquando imparano col metodo vocale:fanno vibrare le corde e ci contanodi emettere quel suono, ma non è che lo sentono:guardano l'altro e se l'altro ha capitosono felici: ci sono riusciti,con l'impegno e il puntiglio, a fare il suono.
      *Così l'analfabeta degli abbracci,quando finalmente si decide,non ha gesti spontanei, studia comemuovere il braccio, la spalla, come stringeredi più o di meno, è stupito e impaurito- benché felice - del contatto del corposul corpo. È felice, è più felice di altriche hanno sempre abbracciato, fin da piccoli:è felice, è una conquista: ma recital'abbraccio, è in ansia che gli venga bene,in pratica lo mette in scena, e gli altrise ne accorgono, a volte se ne accorgonoe credono che sia un abbraccio finto:invece è il più felice degli abbracci:lui ci è arrivato per strade difficilie quasi piange mentre riesce a fareciò che per altri è una cosa normale.Se incontri uno così, devi capireche non è finto, è il più vero dei veri:lui finge ciò che veramente faperché non lo sa fare senza fingere:è un po' come il poeta di Pessoa,ma è così vero che dopo l'abbraccioriuscirebbe a volare per la gioia:però nessuno se ne accorge maiperché, come l'abbraccio, anche lo sguardoe gli altri gesti sono troppo incerti,sgrammaticati, come di straniero,e si resta perplessi, diffidenti.Sono persone che fanno faticanelle cose più semplici, che maiti aspetteresti. Poi da soli in casacantano, ridono, scrivono versi.L'abbraccio analfabeta _ Carlo Molinaro***