In Xenetia

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[Femme paysage]Annaffiami la luna.Spazzolami i denti delle scale.Trasportami nella tua valigia di carne sul mio letto d’ossa.Cuocimi un tuono.Raccogli i terremoti in una gabbiaE coglimi un mazzo di lampi.Tagliati in due e mangia una di queste metà.Eiaculati nell’aria orgogliosa dei getti d’acqua di Versailles.Bruciati arrotolati a palla.Sii una palla dal riso arcaicoChe rotola intorno a una pillola.Getta tutte le tue lingue alle rose.Regala le tue lingue ai dolci rinoce-rosa.Pasticciati un pasticcio.Ranati in rana.Poniti come firma sotto la mia lettera.Annaffiami la luna* * *
Sono tante stelle i cuori,negli uomini fan fiori.Tutti i fiori sono cieli.Tutti i cieli sono fiori.Tutti i fiori incandescenti.Fanno fiori tutti i cieli.*Mi ripeto a bassa voceogni giorno due parole.È per farmi un po’ coraggioe confondermi, e scordarequel dolore così grande,l’impotenza in cui viviamo,che ripeto queste semplici parole.[Danseuse, 1925]I mari sono fiori.E fiori son le nubi.E sono fiori gli astri,in cielo son fioriti.La luna è un fiore solo.Mi ripeto a bassa vocequeste semplici paroledi continuo le ripeto.Ogni giorno mi ripeto due parole, un niente.Le ripeto come piccole campanesi ripetono, ripetono.
 Sofia è un cielo.Sofia è una stella.Sofia è un fiore.Tutti i fiori in fiore,fioriscono per te.Tutti i cuori accesi,s’incendiano per te.Ma ora tu sei via.Perché tocca a me venire qui e stare.Ho solo una domanda.Ti voglio rivedere.[Foglie e ombelichi, 1929]Un passo è questa vitanel chiaro buio in Dio.Appena hai detto oggitrascorso è già domani.E van così anche gli annitra indugi, sogni, giochi.Così trascorre il temposu cui s’attarda il fiore.Da che sei mortaa ogni giorno che trascorre dico grazie.Ogni giorno già trascorsomi avvicina a te.*Sophie (part 1)*A Sophie Täuber, (pittrice, architetto, ballerina e insegnate. 1889-1943), compagna di Arp dal 1915, anno del loro incontro, per il resto della propria esistenza.  * * **
[L'Araignée]A Zurigo, nel 1916, viene fondato il Cabaret Voltaire, dedicato al filosofo francese che aveva sostenuto i valori della ragione. Qui nasce il Dadaismo, un movimento che durò pochi anni, ma che ha avuto un’esplosiva capacità di mettere in gioco le comuni regole e attività artistiche.                                        [Star]Al Cabaret Voltaire gli artisti vivevano serate con esecuzioni di musica e letture di poesie dada e a queste serate il pubblico partecipava di solito molto attivamente.Recitavano poesie anche in lingue sconosciute,solo per il gusto di sentirne il suono,a prescindere dal loro significato.  
Nelle sue composizioni, spesso assemblate con materiali insoliti, Arp crea solo forme semplici, armoniose, spontanee e assolutamente, senza significato. Il titolo, solitamente sorprende, lascia senza parole, stuzzica la fantasia.Arp sviluppa con il tempo un linguaggio basato sulla combinazione di forme elementari, spesso mutuate direttamente da oggetti reali, ma isolate e riproposte, colte fuori del contesto d’uso. Tali caratteristiche ritornano nei legni scolpiti, nei collage e in altri lavori dipinti a colori vivaci o a rilievo. È così portata avanti la ricerca per le forme neutre, tema ricorrente nella sua scultura degli anni Trenta.Di questo periodo è l’esplorazione della casualità, dell’aggregazione spontanea come atto creativo: compone nuovi collage con frammenti di carta lasciati cadere e incollati. Meccanismi analoghi saranno successivamente elaborati anche in ambito poetico dadaista.** * *Quattro fanciulle decidono di crescere fino adiventare donne.Una volta diventate donnesposano quattro uomini piccolie continuano a crescerefin quasi a toccare il soffitto.Per passare dalla portadevono strisciare a quattro zampe.Più le donne cresconopiù gli uomini diminuiscono.Prima per la sorpresadi queste donne che continuano a crescerepoi per amore.Il corpo degli uomini è ricopertodi piume grigie e blu.Gli uomini poco chiacchieroniparlano sempre menocominciano a tubarepoi diventano ancora più taciturnima tubano e tubano.Nel frattempo una delle quattro donnedorme nella stanzae continua a crescere e a cresceredentro la stanza.La sua massa compatta riempie tutta la stanzacon parti di essa che escono dagli infissi.Suo marito è un cafonee senza tanti complimentisi dichiara stufo di tutta questa crescenzatuba un’altra voltae incomincia a volare.La massa della moglie scoperchia la prigionepoi corre a nascondersinel primo abisso disponibile.Gli altri tre uominirestano fedeli alle loro gigantessee appollaiati sulle loro ditatubanoe s'ingozzano di briciole di pane.Quattro donne* 
*Jean Hans Arp(Strasburgo, 1887 – Basilea, 1966 / scultore / pittore / sin dall’infanzia scrive poesie.)*