Incanto e poesia

il mondo in una scatola


  Tutto il mondo in una scatola, quando del gioco si faceva un 'ARTE 
 A volte rimpiango quella bellissima età in cui ci bastava una scatola per creare un mondo tutto nostro . Una scatola che poteva essere una nave, una casa,  il vagone di un treno , una capanna o una caverna. E così diventavo un capitano coraggioso, o una naufraga o una donna primitiva o una mamma felice. Ogni volta poteva essere un viaggio bellissimo e tutto mio. Si coloravano le pareti e quel marrone spariva, era tutto a fiori, a cuori , a stelline. Mi tuffavo nelle storie che sapevo inventare e sembrava tutto cosi reale che non mi occorreva altro . Entravo nella scatola e il gioco cominciava, la magia nasceva di nuovo. Parlavo da sola e non sapevo che a volte la mamma mi sentiva. Non sapevo che quei miei giochi erano segno di curiosità, di vivacità e intelligenza. Non sapevo che non avrei vissuto  nessuna di quelle vite, o almeno non come la vedevo in quel gioco. Mi affacciavo dalle finestre e il mondo mi passava accanto, come un fiume, come il mare ,come un prato o una montagna altissima. Compariva per la stessa magia tutto quello che serviva.Un tavolo con un vaso pieno di fiori , e la cucina per prepare ogni delizia. O il timone con cui dirigermi verso mari inesplorati , o la legna per fare un fuoco e scaldarsi al buio di una caverna , la locomotiva piu veloce . Non mi spaventavano aninali selvatici, tempeste o avventure pericolose.E  in  questi giochi a volte avevo anche una banda di amici che mi seguivano, mi aiutavano e  battevano le mani se riuscivo in qualche impresa . Non eravamo bambini tristi, non eravamo in pericolo per qualche pedofilo all'angolo in attesa di addescarci.Eravamo bambini sereni, con pochi giocattoli ma tanta gioia nel cuore. Avevamo regole da rispettare e orari a cui non si doveva sgarrare sennò era un guaio per i prossimi pomeriggii di gioco. I nostri genitori non erano cattivi, ma solo severi e giusti. Non avevano paura di darci una punizione perchè avremmo potuto scappare di casa.Era tutto semplice, era normale. Facevamo i compiti da soli, andavamo in chiesa e alle feste di famiglia senza lamentarci. Non avevamo tutto ma quel che avevamo ci rendeva forti. Facevamo merenda con pane, burro e zucchero, e a cena non si lasciava nulla nel piatto . La fantasia era uno straordinario tappeto volante e ci portava ovunque quando si giocava in cortile fino all' imbrunire. Rimpiango quel periodo e non perchè voglio tornare bambina, ma perchè vorrei che i bambini di oggi potessero provare quello che sentivamo noi giocando in questo modo. Chiudo la scatola e chiudo gli occhi, finisce questa giornata e resto in ascolto di me stessa. E' cosi bello farlo per trovare la giusta forza. E' una scatola profumata, piena di pensieri, pensieri tutti miei. Una scatola preziosa che non metto via in un cassetto , ma la tengo sempre con me. Ma ricordiamoci che in una scatola puoi racchiudere tutto ma non il tuo cuore, quello lasciamolo libero di pulsare e vivere.