Creato da unafatastrega il 31/05/2010

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Decidere della vita

Post n°878 pubblicato il 02 Settembre 2016 da unafatastrega

 

 

 La Procura di Padova ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla morte di Eleonora Bottaro, la ragazza morta a causa della leucemia dopo che i suoi genitori hanno rifiutato la chemioterapia. Del caso, fanno sapere oggi fonti del Palazzo di giustizia, si sta occupando il procuratore capo Matteo Stuccilli che ha affidato il caso al Procuratore aggiunto Valeria Sanzari.


Eleonora era stata colpita dalla malattia all'inizio del 2016. I medici avevano consigliato cicli di chemioterapia, ma i genitori si erano rifiutati, preferendo cure alternative e firmando le dimissioni dall'ospedale della figlia, all'epoca minorenne. L'Usl aveva segnalato il caso al Tribunale dei minori, che aveva decretato la decadenza della patria potestà genitoriale, affidando la giovane alla tutela di un medico. La famiglia si era opposta anche alla decisione dei giudici, e, con il supporto di un avvocato, aveva proseguito sulla strada alternativa a base di cortisone e di dosi di vitamina C.


Trattamenti che, ovviamente, non hanno evitato la morte della giovane. Eleonora nel marzo scorso aveva scritto una lettera firmata da lei in cui diceva che "sono più i morti dopo la chemioterapia rispetto a quanti al giorno d'oggi sono ancora in vita".

 

I genitori di Eleonora  si affidano a una filosofia elaborata dal medico tedesco Ryke Geerd Hamer, secondo cui il tumore sarebbe solo un effetto di un grande trauma psicologico. Secondo i genitori, quindi, la malattia di Eleonora altro non sarebbe che una reazione alla morte di suo fratello Luca, mancato tre anni fa in seguito a un aneurisma. La stessa Eleonora era d’accordo con il padre e la madre e più volte ha espresso con forza il proprio punto di vista. I medici hanno così chiesto l’intervento della Direzione sanitaria e del Tribunale dei Minori di Venezia. A marzo i giudici hanno revocato, in via provvisoria, la responsabilità genitoriale e hanno nominato un tutore- 


Hamer crede che il cancro, di per sé, non sia mai mortale.

Se qualcuno muore durante la fase della malattia in cui vi è un conflitto psichico attivo, ciò è dovuto, secondo lui, a perdita di energia, perdita di peso, privazione di sonno e esaurimento emotivo e mentale. Lo stress legato alla diagnosi (o addirittura alla prognosi negativa proposta dai medici) basterebbe, secondo Hamer, a privare l'individuo della sua forza vitale.


La mia domanda è forse quella che molti di voi si stanno ponendo :

"Eleonora sarebbe guarita se avesse deciso di seguire i cicli di chemioterapia che la medicina usa per combattere il cancro ?  

" Chi può impedire ad una persona che ha raggiunto la maggiore età di scegliere per la sua vita "? 

 

Quasi 10 anni fa un mio zio si ammalò di tumore ai polmoni.Uno dei più gravi e reputato incurabile. Lui chiamò i figli e i suoi fratelli e sorelle per parlar loro di una decisione presa. All' epoca si parlava della cura Di Bella. 

Chissà se qualcuno di voi se ne ricorda. Io rimasi scioccata ma capii che mio zio voleva vivere gli ultimi mesi della sua vita senza dover diventare tutto pelle e ossa, perdere i capelli e avere dolori atroci. I figli furono d'accordo perchè in fondo lui era molto sereno. Furono mesi di attesa e dubbio. Certo mio zio non aveva i sintomi tremendi della chemioterapia, non era debole  come accade sempre. Il suo corpo reagì per un pò e poi morì comunque. Il suo solo pensiero era non dare ai figli il dispiacere di vederlo divorato dal dolore e dai trattamenti.

Con questa notizia mi è tornato il mente il sorriso di mio zio, quello di quando ancora riusciva a sorridere. E' stato uno zio vivace, buono, molto moderno e vicino ai giovani. E' stato un uomo forte, generoso e un pilastro per tutta la famiglia e noi parenti. 

 

 

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Commenti al Post:
hieronimusb
hieronimusb il 02/09/16 alle 22:07 via WEB
Ho vissuto più volte il problema di un tumore, mai con esito positivo, ci sono tumori e tumori, alcuni da cui si guarisce, altri che sono inesorabili.
Se succedesse a me ora, rifiuterei le cure, mia moglie ha lottato e perso , come pure mia madre, ma loro avevano motivi per lottare.
Credo che quella ragazza avrebbe dovuto lottare e forse l'ha fatto a modo suo, il problema è che, nei confronti dei tumori, siamo ancora degli apprendisti stregoni
 
Estelle_k
Estelle_k il 02/09/16 alle 23:37 via WEB
Ho l'esperienza di mia nonna materna..l'unica dei nonni fra l altro che ho conosciuto, quindi vi ero molto legata. Ha avuto un percorso simile a tuo zio, stessa cura, stessi risultati, stesso epilogo. Dissero che la cura avrebbe di certo funzionato se fosse stata più giovane, ma alla sua età ,85 anni, risultò più un aiuto a vivere in modo più dignitoso gli ultimi mesi di vita. Penso comunque...che l'influenza psicologica giochi un ruolo importantissimo nei casi di malattia dove la medicina ancora deve ben risolvere. E che sia un discorso molto molto soggettivo...Non esiste una regola. Molte correnti di pensiero affermano che il cancro è un malessere psicologico più che un decadimento fisico. Il mio pensiero è che spesso sia l'unione dei due fattori. E questo in modo ingiusto..accade anche in età non sospette. E' una tematica delicata..dove da una parte non si hanno ancora sufficenti enunciati scientifici...e dall'altra molte convinzioni che abbracciano le più moderne filosofie basate sull'energia e il potere della mente, capaci di influenzare a livello chimico il nostro corpo. Decisamente affascinante....quanto ancora troppo poco provato, quantomeno dalla medicina "ufficiale". Notte cara:))
 
mpt2003
mpt2003 il 03/09/16 alle 07:40 via WEB
sono scelte difficili ed è facile parlare nel momento in cui non si è toccati nel vivo dal problema, ma come mi pare di capire la decisione di base è una: curarsi o non curarsi. Si può scegliere tutto, siamo liberi, solo dispiace che non si abbia la voglia di lottare per ottenere un risultato difficile ma possibile. Almeno dicono.
ciao
 
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 03/09/16 alle 13:09 via WEB
Io vi copio quello che dice il Dott. Andrea Biondi (membro del Comitato Scientifico della Fondazione Veronesi e Direttore della Clinica Pediatrica dell'Università Bicocca): "Non solo era guaribile, ma la possibilità di successo era altissima. Eleonora era affetta infatti dalla leucemia linfoblastica acuta, che è il tumore più frequente in età pediatrica (la ragazza ne era stata colpita a 17 anni) e attualmente le possibilità di guarire sono almeno dell’80%. Solo che si può guarire esclusivamente con dei protocolli certificati, messi a punto sulla base di comprovati risultati scientifici. Non di certo tramite l’adesione a strampalate teorie". E io aggiungo... E' vero certo, ognuno è libero di seguire le proprie idee, ma su questa "morte" non condivido le "loro" idee....Magari avrebbe vissuto più a lungo insieme ai suoi Cari! Ormai è solo un "angioletto" in Cielo! Un saluto Fatina ^^
 
iogiacomo
iogiacomo il 03/09/16 alle 17:30 via WEB
Scelte difficili, opinioni contrastanti. Vite bruciate e tanta tristezza - Un saluto - Giacomo
 
maps.14
maps.14 il 04/09/16 alle 08:35 via WEB
Concordo con Mpt2003 e Giacomo. È sempre facile giudicare col "senno di poi" a casa degli altri. Personalmente credo che i genitori abbiano scelto, in buona fede, le cure migliori x la figlia; così come credo che conoscessero anche le possibilità di insuccesso della cura seguita.
 
venereblu.a
venereblu.a il 04/09/16 alle 11:20 via WEB
Buongiorno..... per esperianza posso dire.... che un malato grave... sa di morire.... e alla fine la lotta diventa dura e estenuante.... non si può giudicare.... Buona domenica ^__^
 
claudio2012s
claudio2012s il 04/09/16 alle 14:41 via WEB
Io credo che spetti al sistema sanitario decidere se una terapia può essere praticata o no. Chi praticherebbe terapie fuori dai regolari permessi? Una volta controllate, queste terapie potrebbero essere praticate da tutte le strutture mediche... così ogni cittadino potrà essere libero di scegliere la strada da percorrere. Ma mi sorge un altra domanda, il sistema sanitario, quanto è o può essere trasparente? E non illudiamoci che il problema è soltanto Italiano.. le industrie multi nazionali, sono ovunque!! Ciao Fata bel post!!
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 04/09/16 alle 22:04 via WEB
Conosco abbastanza bene i principi su cui si basa la Nuova Medicina Germanica del Dr. Hamer (radiato dalla professione, che si sappia).Concordo nel pensare che una malattia come il cancro possa scatenarsi anche a causa di un conflitto psicologico subito, ma dubito che possa essere l'unica spiegazione. Concorrono tanti altri fattori: genetici, ereditari e chissà che altro; del resto nemmeno la medicina tradizionale ha le idee chiare. Credo però che ogni malato abbia il diritto di scegliere le cure che intende seguire e volendo, anche quello di non curarsi. Agli altri non rimane che rispettare la scelta.
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 05/09/16 alle 22:55 via WEB
Ho dato l'estremo saluto ad uno zio agonizzante, realmente in punto di morte; poi suo figlio, extrema ratio, gli procurò la cura Di Bella. Dopo due settimane lo vidi arrivare coi suoi piedi in stazione a Modena (da Viterbo) , venne a cena da mia madre, mangiò, rise e passò la serata in compagnia, aveva solo le occhiaie più marcate. Poi tornò a casa in treno, e morì dopo due o tre settimane, mi dicono serenamente e velocemente. Credo che per me vorrei questa cosa piuttosto che quanto ho visto in altri casi , anche se in vent'anni mi dicono che ci siano stati grossi progressi... Un saluto, Angelo
 
fosco6
fosco6 il 06/09/16 alle 18:26 via WEB
Certo, ognuno può scegliere come morire, sapendo però che morirà prima e certamente, altra cosa è affidarsi a delle cure sperando di guarire ma che nella realtà sono solo insensate terapie di imbonitori senza scrupoli o di gente fuori di testa.
Il dramma peraltro non è solo di chi muore per aver aderito a queste scelte alternative, ma sono le aspettative che si ingenerano in altre persone che per imitazione poi sono tentate a seguire queste cure inutili.
Dal cancro si può guarire, non sempre e non da tutti, ma si può guarire soltando seguendo la medicina ufficiale che è frutto di tante esperienze e di lunghi studi medico-scentifici di milioni di operatori sanitari. Non c'è nessun genio solitario che può guarire il cancro, e questo bisognerebbe scriverlo a caratteri cubitali dappertutto per evitare facili illusioni e purtroppo morti certe.
Una mia cara amica da qualche anno lotta contro il cancro, un tumore micidiale partito dai polmoni che ha fatto metastasi anche altrove, ma che grazie ad una nuova cura è riuscita a ridimensionarlo e a bloccarlo, forse non definitivamente, ma sta molto meglio e può condurre una vita normale. Riuscirà a sopravvivere ancora a lungo? Nessuno lo sa, ma intanto è già vissuta più di 5 anni dal giorno della infausta prognosi che gli dava pochi mesi di vita, e questo grazie alla medicina ufficiale.
Chi propone cure miracolose o terapie alternative basate sul nulla è un pericoloso criminale che andrebbe subito arrestato per evitare che continui a far del male.
Ciao....CARLO.
 
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