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PASSIONE IMMENSA
Accade sempre una piccola grande magia quando i miei occhi si posano su qualcosa che riesco a immortalare in una fotografia, ed è così che il mondo mi emoziona ogni volta un pò di più-.
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Post n°878 pubblicato il 02 Settembre 2016 da unafatastrega
La Procura di Padova ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla morte di Eleonora Bottaro, la ragazza morta a causa della leucemia dopo che i suoi genitori hanno rifiutato la chemioterapia. Del caso, fanno sapere oggi fonti del Palazzo di giustizia, si sta occupando il procuratore capo Matteo Stuccilli che ha affidato il caso al Procuratore aggiunto Valeria Sanzari. Eleonora era stata colpita dalla malattia all'inizio del 2016. I medici avevano consigliato cicli di chemioterapia, ma i genitori si erano rifiutati, preferendo cure alternative e firmando le dimissioni dall'ospedale della figlia, all'epoca minorenne. L'Usl aveva segnalato il caso al Tribunale dei minori, che aveva decretato la decadenza della patria potestà genitoriale, affidando la giovane alla tutela di un medico. La famiglia si era opposta anche alla decisione dei giudici, e, con il supporto di un avvocato, aveva proseguito sulla strada alternativa a base di cortisone e di dosi di vitamina C. Trattamenti che, ovviamente, non hanno evitato la morte della giovane. Eleonora nel marzo scorso aveva scritto una lettera firmata da lei in cui diceva che "sono più i morti dopo la chemioterapia rispetto a quanti al giorno d'oggi sono ancora in vita".
I genitori di Eleonora si affidano a una filosofia elaborata dal medico tedesco Ryke Geerd Hamer, secondo cui il tumore sarebbe solo un effetto di un grande trauma psicologico. Secondo i genitori, quindi, la malattia di Eleonora altro non sarebbe che una reazione alla morte di suo fratello Luca, mancato tre anni fa in seguito a un aneurisma. La stessa Eleonora era d’accordo con il padre e la madre e più volte ha espresso con forza il proprio punto di vista. I medici hanno così chiesto l’intervento della Direzione sanitaria e del Tribunale dei Minori di Venezia. A marzo i giudici hanno revocato, in via provvisoria, la responsabilità genitoriale e hanno nominato un tutore- Hamer crede che il cancro, di per sé, non sia mai mortale. Se qualcuno muore durante la fase della malattia in cui vi è un conflitto psichico attivo, ciò è dovuto, secondo lui, a perdita di energia, perdita di peso, privazione di sonno e esaurimento emotivo e mentale. Lo stress legato alla diagnosi (o addirittura alla prognosi negativa proposta dai medici) basterebbe, secondo Hamer, a privare l'individuo della sua forza vitale. La mia domanda è forse quella che molti di voi si stanno ponendo : "Eleonora sarebbe guarita se avesse deciso di seguire i cicli di chemioterapia che la medicina usa per combattere il cancro ? " Chi può impedire ad una persona che ha raggiunto la maggiore età di scegliere per la sua vita "?
Quasi 10 anni fa un mio zio si ammalò di tumore ai polmoni.Uno dei più gravi e reputato incurabile. Lui chiamò i figli e i suoi fratelli e sorelle per parlar loro di una decisione presa. All' epoca si parlava della cura Di Bella. Chissà se qualcuno di voi se ne ricorda. Io rimasi scioccata ma capii che mio zio voleva vivere gli ultimi mesi della sua vita senza dover diventare tutto pelle e ossa, perdere i capelli e avere dolori atroci. I figli furono d'accordo perchè in fondo lui era molto sereno. Furono mesi di attesa e dubbio. Certo mio zio non aveva i sintomi tremendi della chemioterapia, non era debole come accade sempre. Il suo corpo reagì per un pò e poi morì comunque. Il suo solo pensiero era non dare ai figli il dispiacere di vederlo divorato dal dolore e dai trattamenti. Con questa notizia mi è tornato il mente il sorriso di mio zio, quello di quando ancora riusciva a sorridere. E' stato uno zio vivace, buono, molto moderno e vicino ai giovani. E' stato un uomo forte, generoso e un pilastro per tutta la famiglia e noi parenti.
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PASSIONE
Se succedesse a me ora, rifiuterei le cure, mia moglie ha lottato e perso , come pure mia madre, ma loro avevano motivi per lottare.
Credo che quella ragazza avrebbe dovuto lottare e forse l'ha fatto a modo suo, il problema è che, nei confronti dei tumori, siamo ancora degli apprendisti stregoni
ciao
Il dramma peraltro non è solo di chi muore per aver aderito a queste scelte alternative, ma sono le aspettative che si ingenerano in altre persone che per imitazione poi sono tentate a seguire queste cure inutili.
Dal cancro si può guarire, non sempre e non da tutti, ma si può guarire soltando seguendo la medicina ufficiale che è frutto di tante esperienze e di lunghi studi medico-scentifici di milioni di operatori sanitari. Non c'è nessun genio solitario che può guarire il cancro, e questo bisognerebbe scriverlo a caratteri cubitali dappertutto per evitare facili illusioni e purtroppo morti certe.
Una mia cara amica da qualche anno lotta contro il cancro, un tumore micidiale partito dai polmoni che ha fatto metastasi anche altrove, ma che grazie ad una nuova cura è riuscita a ridimensionarlo e a bloccarlo, forse non definitivamente, ma sta molto meglio e può condurre una vita normale. Riuscirà a sopravvivere ancora a lungo? Nessuno lo sa, ma intanto è già vissuta più di 5 anni dal giorno della infausta prognosi che gli dava pochi mesi di vita, e questo grazie alla medicina ufficiale.
Chi propone cure miracolose o terapie alternative basate sul nulla è un pericoloso criminale che andrebbe subito arrestato per evitare che continui a far del male.
Ciao....CARLO.