*Incedere Silente*

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Il profumo di un nuovo domani..E' forte l'odore di fieno che impregna l'aria e che il vento caldo di questi giorni diffonde quasi a voler dire che l'nverno è solo un ricordo. Il cielo però è quello vuoto di sempre...lo so che le rondini sono tornate, ma non si vedono ancora formare i loro voli pindarici nel tardo pomeriggio, per l'ultimo pasto del giorno, né le si vede nel primo mattino, in cerca di ciò che servirà a fare di quel nido di fango, una culla accogliente per il piccoli, dopo la schiusa.  Le voci dei bimbi, riempiono i silenzi di un inverno mai disposto ad andare alla ricerca di altre terre d'avvolgere nel freddo sonno che ne proclama l'ora del riposo. Li vedo correre quei bambini, saltando e pestando sull' erba tenera, fresca, verde... erba che si piega sotto i loro piedini e che rilascia, il tipico odore che riporta all'infanzia, ai giochi...alla gioia di essere liberi di poter vivere quelle ore liete fuori dalle  mura di casa.  Già mi tornano alla mente i miei giorni trascorsi, andati... i giochi con i compagni, il rincorrersi ed il rincorrere...il desiderio di stringere tra le mani, quella farfalla che si posava sui fiori gialli di dente di leone e su quelli azzurri della boraggine. Così vicina da sembrare quasi, voler partecipare a quei giochi di bambini spensierati e sereni,  si muoveva leggera nell'aria come i petali bianchi che di tanto in tanto, nevicavano  dal ciliegio selvatico.  Le risa riecheggiavano nella mente e ...nell'ascoltarle, un sorriso  ridisegna le labbra su di un viso, che ormai da tempo  ha perso il ricordo di quell'espressione felice, mentre lo sguardo si perde in un orizzonte lontano che non è quello dipinto da queste montagne. Ripenso al mio giardino e mi chiedo quali saranno i lavori da fare. Lontana da casa...sento il desiderio di ciò che vi ho lasciato e ... dei miei fiori, i miei alberi, le mie piante... Dall'alto di questa finestra, mi sento lontana da tutto, otto piani, mi separano da quell'erba che, ormai sfinita dall'aver sopportato tutto quel calpestio, è lì coricata, stanca, in attesa che l'umidità della notte e la rugiada del mattino, le giungano in aiuto per potersi rialzare e gordere del sole che come sempre ritornerà...a cancellare ogni doloroso passaggio e ad infondere la speranza di un giorno migliore...di una nuova alba e ...di un nuovo profumo, quello di un nuovo domani..Giuly