ABBRACCISi aprivan gli occhi ogni mattina su di uno scenario diverso, scelto per caso o forse cercato e scovato nella notte a precedere. Una sola domanda:- DOVE?- Domanda che spesso non aveva grande importanza… ciò che più importava era uscire da quell’isola, cercando di oltrepassare i confini che richiudevano in essa la solitudine… il distacco dal resto della vita. Bastava poco, un piccolo cesto con dentro qualche tramezzino ed una bottiglia d’acqua e poi sedersi ed attendere, il momento in cui si sarebbe partiti senza conoscere la destinazione… ad occhi chiusi…fidandosi sempre. Odore di terra, di montagna, di boschi…querce, castagni, conifere e …terra umida mista a foglie e muffe del sottobosco. Ci s’incamminava, passo dopo passo, respirando l’aria fresca che a tratti sapeva di timo, quel timo che ne rilasciava l’aroma se solo se ne sfioravano i copiosi cuscini, ricoperti dai piccoli fiori rosa-viola. Si continuava a fatica, scalando il pendio e fermandosi incontrando di tanto in tanto, una pozza fangosa da saltare…una tenera scusa per lasciarsi stringere in un abbraccio “d’aiuto” e che ogni volta accentuava il desiderio di un bacio…quel bacio…il suo!! Si proseguiva, nessuna parola a sporcare il silenzio, solo il soffio di
Post N° 73
ABBRACCISi aprivan gli occhi ogni mattina su di uno scenario diverso, scelto per caso o forse cercato e scovato nella notte a precedere. Una sola domanda:- DOVE?- Domanda che spesso non aveva grande importanza… ciò che più importava era uscire da quell’isola, cercando di oltrepassare i confini che richiudevano in essa la solitudine… il distacco dal resto della vita. Bastava poco, un piccolo cesto con dentro qualche tramezzino ed una bottiglia d’acqua e poi sedersi ed attendere, il momento in cui si sarebbe partiti senza conoscere la destinazione… ad occhi chiusi…fidandosi sempre. Odore di terra, di montagna, di boschi…querce, castagni, conifere e …terra umida mista a foglie e muffe del sottobosco. Ci s’incamminava, passo dopo passo, respirando l’aria fresca che a tratti sapeva di timo, quel timo che ne rilasciava l’aroma se solo se ne sfioravano i copiosi cuscini, ricoperti dai piccoli fiori rosa-viola. Si continuava a fatica, scalando il pendio e fermandosi incontrando di tanto in tanto, una pozza fangosa da saltare…una tenera scusa per lasciarsi stringere in un abbraccio “d’aiuto” e che ogni volta accentuava il desiderio di un bacio…quel bacio…il suo!! Si proseguiva, nessuna parola a sporcare il silenzio, solo il soffio di