*Incedere Silente*

Post N° 88


VENTONe ascolto la voce che non ha suono se non attraversa sbattendo ed infilandosi tra qualunque cosa l'ostacoli e che ne fermi il passo. Lo sento e non reagisco, quando
freddo m'accarezza il viso bagnandolo dell' umido che trascina dalla nebbia che sventolata come bucato steso. Vento... che si muove, spezza, strappa ... piega! Che sconvolge e rovescia incurante di chi o cosa travolga...che non ha chiesto permesso, posandosi sulle mie labbra come a volerne rubare il calore ed il respiro che ne esce.  Violento soffio, alza polvere e terra da campi arati da poco e ne porta via il profumo d'autunno e di riposo. Vento che sradica cespugli ormai secchi, senza nulla ad ancorarli  al terreno. Rotolano, si fermano ... si capovolgono e trascinati via senza sapere, attraversano distese un tempo  verdi ed ora spente dal secco. Corre..ne vedo il movimento dopo che, penetrato in nubi bianche, se ne serve per darsi un'ombra che non ha e che ora si muove sul selciato e su di me. Immobile, non alzo lo sguardo perchè so che quel che vedo in realtà...non c'è. Soffia il suo canto, passando tra i canneti che piegano dondolando, in una danza rassegnata e stanca, le loro cime chiomate. Smuove i vapori che lasciano le zolle tiepide, facendoli salire al cielo...accarezza le acque dei canali che s'increspano quasi provassero un brivido di freddo e gioca col volo di foglie che si staccano al suo passaggio...felici di andare, dopo aver rubato i colori al sole che, ora, scende lentamente, dimenticando di scaldarne quel soffio irrequieto che strappa...ripassa, ma va...quasi a non voler ricordare una carezza, donata con dolcezza ad un fiore che lo guarda innamorato...forse per non soffrire del fatto che lui è il vento ed andando...non potrà tornare e non potrà più accarezzare.. Giuly