*Incedere Silente*

L'argine


  
Piedi scalzi che affondano nel fogliame e nel muschio sull'argine del fiume.Aveva imparato da piccola a camminare scalza e le era sempre piaciuto farlo.L'acqua ancora fredda le aveva intorpidito anche le caviglie e quel freddo non le faceva sentire i sassi che si spostavano sotto il suo peso.Sapeva che chiunque l'avesse vista in quella situazione, l'avrebbe giudicata ma in   quel momento non erano i giudizi degli altri a preoccuparla, anzi, serena continuava a guardarei rami che schiudevano le prime gemme e sotto  qualche spina, piccole primule gialle  sembravano attente a nascondersi dall'attacco delle lumache. I colori dell'autunno e i grigi ed i bianchi dell'inverno si erano mescolati tra loro etra i rossi spenti ed i gialli ormai bruniti delle foglie compariva a chiazze, quello che restava dell'ultima nevicata. Il sole rendeva tutto inverosimile e forse era solo il desiderio di primavera a spingerla a restare scalza nell'acqua gelida.Primavera che non arrivava e che quando lo avrebbe fatto, sarebbe durata molto poco. Lo sguardo a quelle scarpe abbandonate sotto la pianta del prugnolo che ormai non ha più le sue bacche ma che tra un po' si rivestirà dei piccoli fiori bianchi. Nessun passo che porti lontano, nessun arrivo da raggiungere, nessuno che aspetti all'arrivo...tutto fermo, tutto intatto...tutto come quando si credeva che la vita sarebbe stata un'eterna primavera, che i fiori nascessero per farne ghirlande da posare tra i capelli, che i sogni avessero un posto segreto sotto le foglie del ciclamino...per poi scoprire che la vita è come un paio di scarpe strette...che spesso t'impediscono di camminare.Giuly