*Incedere Silente*

Sentieri.


E sono ancora domande…domande senza risposta e senza speranza.Sono percorsi già fatti, vissuti e ritrovati. Polvere lungo la strada, e passi sporchi di terra arida che si disperde come fumo ad ogni incedere.E’ il disgelo a portare nuovi colori, un apparente fine di un freddo che lascia spazio all’illusione che tutto sia finito e che sia il momento di ricominciare, ma…da dove?
Era smarrito il suo sguardo,cercava intorno e non trovava un inizio, un viottolo…un misero sentiero. Si fermava ad osservare perdendosi, tra i colori accesi di fiori che tornavano a colorarle la vita. Quadri di petali che di tanto in tanto si lasciavano cadere sfiniti, arresi... e che volteggiando si posavano sulle sue gambe e su quei piedi stanchi di un inutile cammino. Ferma sulla sua poltrona, non aveva forza se non di guardarli senza provare né sentire niente che non fosse pena per quel lento sfiorire.  Era forte la luce del sole, e lei stanca di una notte insonne, si lasciava riscaldare da qualche raggio che penetrava dalle arcate della veranda. Cercava ancora tra le montagne, seguendone il disegno nell’orizzonte, un punto dove fermarsi e attraversare una porta da oltrepassare per dimenticare le mortificazioni di un calvario da risalire. Stanchi si chiudevano i suoi occhi…ora era lontano l’incessante cinguettare dei cardellini che avevano costruito il  loro nido d’amore tra i rami del pino. Era lontana da tutto, aveva trovato la porta per andare, sognare e credere d’essere avvolta da tanta luce che le impediva di vedere, ma non la rendeva cieca. Sentiva tutto…tutto quello che voleva ascoltare; nessun dolore… ma solo pace egioia di essere lì in quel sogno che aveva il sapore di realtà, un sapore conosciuto e mai dimenticato, quello di un giorno che fosse lungo una vita e di una vita che valesse un giorno, ma un giorno…di sole. Giuly