*Incedere Silente*

In Viaggio


 Strade incendiate dal sole e lo scorrere veloce dell’auto tra mura di fichidindia… una corsa…una fuga dall’afa della città in una domenica d’inizio estate. Fuggire!!...Lontano da
tutto…lontana da tutti e da ogni pensiero o disturbo. Una strada che conosceva bene, un paesaggio che aveva visto in ogni mutare di stagione e che in altri momenti le sarebbe sembrato estenuante, monotono…ma non quel giorno, non in quel momento. Non lo guardava e …se lo faceva era in modo distratto, tanto, era il continuo ripetersi di campi mietuti e ispidi di ristoppie dove cilindriche balle di paglia, erano sparse qua e là e davano l’impressione d’essere rotolate giù dalle colline impellicciate dalla folta vegetazione del lentisco che veniva giù, disperatamente aggrappato ai calanchi scolpiti dallo scorrere del tempo, del vento e del sole. In cielo era solitario il volo del falco che non disperava e cercava attento una preda da portare al nido, gli bastava un topo campagnolo che sbucasse dalla tana e poi…  la sua picchiata. Entrava dai finestrini aperti l’odore di fieno, di bruciato, di polvere dello sterrato e del lentisco.  Fichidindia…tanti e con  pale cariche dei bei fiori che, come soli guardavano il sole  lasciandosi accarezzare dal volo d’ali bianche di farfalle danzanti un gioco d’amore. Si piegavano… ondeggiavano e si strappavano ad ogni passaggio d’automobile, i teneri rami delle piante di liquirizia che cresceva esuberante nelle cunette, formando basse siepi sulle quali si appoggiavano i tralci dei capperi che schiudevano i loro fiori violacei, belli come orchidee in un negozio di fiori. In fuga… senza fretta di raggiungere la meta…canticchiando una canzone che sapeva di vacanza e d’estate…stringendo tra le dita un invisibile filo che legava senza stringere ogni suo pensiero, ogni sua solitudine ed ogni nostalgia e…si ricominciava a contare lo scorrere del tempo.Giuly