Nasce dal niente … dal nulla appare il vento impetuoso che con le sue raffiche, piega senza pietà le chiome degli alberi, le stesse che fino ad un attimo prima, ritte, sembravano accarezzare il morbido azzurro del cielo, imbevuto, dell’abbagliante luce del sole. Cala l’ombra minacciosa di nuvole nere che arrabbiate, si contorcono su se stesse, come in preda a spasmi bili
ari e vomitano un veleno di saette che squarciano l’aria con un sinistro crepitìo trafiggendo la terra inerme. E’ il tuono ad accompagnare l’improvviso scroscio di pioggia. Violenta cade e rimbalza sul terriccio ormai polveroso da tempo, ma senza bagnarlo, senza donargli ristoro dall’arsura. Acqua che con perfidia fora, schizza, si raccoglie …per poi scorrere via in rigagnoli tormentosi e sporchi del pattume che incontra lungo il cammino…pioggia…che sembra illudersi di nettare gli schizzi fangosi generati proprio da se stessa…E’ un urlo di dolore, quello che proviene dalle piante piegate, straziate, sferzate …tradite…da un breve ed inutile temporale estivo che sparisce così, com’ era iniziato… dal niente... nel niente! Grondano dalle esauste foglie, gocce che sembrano lacrime di un pianto di bambino.E’ il ritorno del sole che, riappropriandosi del suo cielo, asciuga con il suo calore, a mò' di fazzoletto, ogni segno di quell’umido gocciolante che ora si riassume e si racchiude in una pozza stagnante e per poco, inutile culla, per qualche stolida larva di zanzara.Esili , sottili colonne di nebbia, s’alzano dalle cime boschive di cerri e conifere, sembrano salire da fuochi di accampamenti , ma non ne arriva l’odore acre del fumo, bensì quello di terra grassa e fertile del sottobosco, di muffe…di resine e funghi. Finito tutto, resta il soffio di una leggera brezza e la consolazione che ci saranno ancora belle giornate, mentre tra rami fitti ed intricati tra loro, dove l’annestàto fogliame è avvolto da nugoli d’insetti, filtrano i raggi del sole e squarciano la penombra illuminando un sentiero fiorito di teneri e delicati ciclamini.GIULY