*Incedere Silente*

BRINA


Era uno scintillio irreale,quello della brina sfiorata appena dai tiepidi raggi del sole del primo mattino.Sarebbe durata poco! Un manto incantato, steso sui sogni di una natura pronta al riposo.Riprendeva piano spessore il mondo circostante, e in silenzio usciva delicatamente e senza fatica alcuna,  dalle ombre che sembravano  lacerarsi nel vano tentativo di trattenerlo dopo aver creduto di essersene appropriato, di averlo ingoiato,sminuendolo, pigiandolo nel buio.Dolce e leggero era il lento scivolare delle foglie ingiallite che si lasciavano trasportare dal vento in un delizioso Valzer. Dolcemente vibravano, scivolavano, volteggiavano disegnando spirali e al fine, posandosi al suolo.Sembravano feriti i rami, che s’allungavano spogli, come mani rinsecchite e sterili, lasciandoti dentro la sensazione che non potendo più donare, fossero pronte a portarti via l’anima.Ed era il gracidare fastidioso ed insidioso della rana dalla bocca larga, che nascosta sotto le foglie di nifea, adescava, ricoperta dai bianchi petali della sfioritura del  fiore, ignari insetti in cerca di una sosta tra i pistilli color oro.  Non aveva increspatura l’acqua,  se non quella data dal movimento dei cigni che s'avvicinavano a mangiare il pane donato dalla manina di un bimbo ricciuto.Tra il fitto del bosco, s’intravedeva appena la sagoma di una baita e si faceva forte il desiderio di calore, di caffè caldo da bere davanti al fuoco di un camino.
Ha smesso per un attimo il suo gracidare, quella rana... giusto il tempo per mostrare la sua lingua smisurata, nell’atto d’afferrare una libellula… un breve volo, che ha conosciuto il mattino di un giorno e non ne vedrà il tramonto. Restano sull’ acqua le piccole ali iridescenti che si allontanano come barchette pronte ad affondare ed in quel dolce mattino….il triste gracidare…Giuly