Blog
Un blog creato da Incosciente2.0 il 12/03/2014

Incosciente2.0

Sono solo evasioni. Tutt'altro che innocenti. Giudicatemi, ma peggio di quanto faccia io

 
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

Citazioni nei Blog Amici: 5
 

 

E' l'autunno.

Post n°54 pubblicato il 03 Novembre 2014 da Incosciente2.0

Così è arrivato il vento portare tutto via. Un'estate indolore e rapida. L'abbronzatura sbiadisce insieme a tiepidi desideri.  Apro il balcone per far entrare tutta l'aria che c'è  .
Turbino anche io con le foglie secche; inquieta e perennemente insoddisfatta. Metto su il trench e solco a piedi le mie strade schiaffeggiata dalle raffiche. 

Sushi, ho voglia di sushi. Andrò a prenderlo lì vicino e lo porterò a casa. Lì vicino, sotto casa sua. Per non farsi venirte la voglia di suonare, di salire su. Patetica, spererò di incontrarlo, non per caso. Stupida.

 
 
 

Luogo-non-luogo

Post n°53 pubblicato il 29 Settembre 2014 da Incosciente2.0

È di un luogo svuotato che stiamo parlando.  Di un loft che ridondava di mille e più cianfrusaglie coloratissime e curiose, di amabili inutilità assortite, di folgorii accattivanti.  Dettagli amabili; diversivi necessari,  depistaggi sommessi. E anche sommersi.  Finché una certa evidenza ha preteso di diventare tale e fare piazza pulita di tutto.  In quel loft ormai denudato rimane solo l'eco di un enorme stanzone vuoto. Ed io che vorrei urlarci dentro e ,come nel peggiore degli incubi,  non ci riesco;  come mi avessero troncato le corde vocali.

 
 
 

Si chiama Ansia.

Post n°52 pubblicato il 24 Settembre 2014 da Incosciente2.0

Non è che manchi il tempo per la riflessione, ma il tempo della riflessione. O magari il tempo non c'entra affatto, anzi parrebbe in esubero. Spazi da colmare, colmati sempre nel modo sbagliato. Strade semplici, veloci, che invece risultano impervie. Ho dimenticato come si fa. A svegliarsi in modo normale e vivere la giornata che comincia in modo normale. Apro gli occhi con il suo abbraccio soffocante che mi dà il buongiorno. Schizzo via dal letto per cacciarla alle spalle, ma lei mi resta col fiato sul collo. Sembra assottigliarsi quando, abile come nessuna, ticchetto sulla tastiera alle prime ore del mattino, convinta di fare ciò che so fare, l'unica cosa che pare riuscirmi. Perchè a lavoro sono un automa. Certezze incrollabili, meccanismi che conosco, che controllo, che gestisto. Equilibri che ho stabilito, che posso ridiscutere. Quando voglio. Quanto voglio. Lei però è solo rimasta ai margini, mi da solo l'illusione della lontananza. Perchè in realtà è pronta ad azzannarmi già in pausa pranzo, quando strabuzza gli occhi mediante sconosciuti con un piatto in mano, mentre si sorridono gli uni con gli altri, tutti quelli che incontro sorridere, ovunque. Ed io ho la paurosa sensazione di odiarli. O invidiarli. Devo sembrare una statua di sale, o forse sto riuscendo nell'impresa dell'invisibilità. Chè la mia immagine allo specchio non mi assomiglia affatto, non mi assomiglia da tempo. Un altro tempo da misurare, che sembra enorme e sospeso e liquido. Che lascerò lì, in un angolo che aumenta a dismisura e sembra occupare tutta casa.

 
 
 

Spengo il telefono.

Post n°51 pubblicato il 19 Settembre 2014 da Incosciente2.0

Ho preso il telefono fra le mani , per chiamarlo, almeno 10 volte. Poi ho smesso di contare. E ho spento il telefono. Quanto sono prevedibile.
Lui ha tenuto fede al suo proposito. Non si è fatto vivo. Del resto , era stato chiaro. Sono andata in giro distrattamente. Mi sono seduta di fronte al mare e bevuto il mio caffè schiumato. Pian piano il fruscio delle onde ha cancellato tutto e come sempre accade in questi casi mi sono ritrovata in un giorno del passato. Un giorno qualsiasi fatto di luce e curiosità. Quando tutto era diverso perché io ero diversa. Quando le giornate cominciano tardi e finivano ancora peggio. Quando devidevo casa con due compagne di sventura. Logico che quella casa immensa diventasse un irresistibil bordello assortito. Proprio una vita fa se penso a tutte le sere passate in silenzio con la mia musica ei miei libri, oggi. Oggi. Oggi ho lavorato come una matta come sempre, mi sono tuffata fra le carte, le mail e le mille telefonate da fare allontanando qualunque altro pensiero. Ho pranzato al volo in ufficio senza capire neanche cosa stessi mangiando, senza sentirne i sapori. Poi un insopportabile senso di caldo afoso insopportabile appiccicoso mi ha spinta fuori dall'ufficio giù,  al parco. Un vento tiepido mi ha lambita, ho sentito il profumo inequivocabile dell'estate che se ne va. E qualcosa del mio pranzo veloce e insapore è tornato su come una coltellata fino alla gola. Un improvviso senso di vuoto, un imminente bisogno di mare, un desiderio stringente di pienezza, di un'altra giornata strappata alla stagione che arriva, antipatica. Poi mi vengono in mente proprio quelle giornate di sole. Quelle in cui ho conosciuto lui, al mare. Riprendo il telefono ancora una volta vado per accenderlo ma poi no, resta lì sul tavolo della cucina.

 
 
 

Dipende da me.

Post n°50 pubblicato il 09 Settembre 2014 da Incosciente2.0

Un tango e via.
Caccio via,o mi illudo di farlo, il bruciore fresco di ferite aperte da secoli ormai.  Arrivo a guardarle senza più lacrimare. Arrivo a fissarle con un gigno che immagino,  che mai vorrei vedere.  Solco casa, ma con passi che non sono miei, lievi e scattanti; oggi sembrano non vogliano manco trascinarsi quei piedi lì,  abbronzati dal sole dell'estremo sud,la cavigliera tintinnante,le unghie infiammate di un rosso cupo,amaro.  Come l'amaro che ingoio piano, impaurita a cospetto della vita che non so vivere. Il telefono è spento e il bicchiere ancora pieno. Non berrò l'ultimo sorso di rum. Lo lascerò lì come tutte le cose che inizio e non finisco. Mai. Lui, già,  lui . Passi sicuri i suoi e spalle larghe e un sorriso imbarazzante, i denti sempre in vista, lucidi.
Abbiamo bevuto un bicchiere insieme. Poi lui mi ha guardata come solo lui sa fare dritto, verticale, preciso, chirurgico. Sì mi ha guardato fisso in maniera inconfutabile, chiaro il suo pensiero. Perché lui sa; che sa. Anche oggi lo ribadisce e nessuno al mondo oserebbe dargli torto con la sicurezza che ostenta con leggiadria e innocenza. Poi ha preso il mio viso fra le mani, un bacio fugace e ancora un'altra volta decide di svanire.  Ma stavolta me lo comunica con un sorriso dalla dolcezza insostenibile da volerlo abbracciare ancora e ancora da volerlo amare per ore ed ore  senza un domani.

"Sai dove trovarmi" è la solita frase. Ma che, come al solito, mi merito.

 
 
 
Successivi »
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

anteponendocitoyboysrMbia25daniel.lopez1sceltidalletenebre17Incosciente2.0la.vegetarianaCompagnoaffidabilecasoxcasoemmefishIo.Marc0kiss_NinoMarquisDeLaPhoenixmySelfHelp
 

ULTIMI COMMENTI

Mi rivedo allo specchio in un post che calza la mia...
Inviato da: syllabus
il 09/07/2014 alle 12:19
 
io penso dovresti scrivere un libro...perche scrivi...
Inviato da: stonate.note
il 29/05/2014 alle 21:06
 
wow..per nulla stucchevole mi piace..io non leggo..mai...
Inviato da: stonate.note
il 29/05/2014 alle 20:47
 
Amore? Vaneggi...
Inviato da: Incosciente2.0
il 23/04/2014 alle 20:32
 
Conosco molto bene quel luogo...
Inviato da: Incosciente2.0
il 23/04/2014 alle 20:32
 
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963