Incosciente2.0

Unica possibilità


Chiuderò la porta con il chiavistello. Grandi giri e grandi manovre risolute e risolutive. Non lascerò alcuno spiraglio,perchè in fin dei conti è tempo di restituire. Restituirti il tempo, le attenzioni, i gesti e le cure che non ho mai meritato, tanto meno chiesto. IN QUESTI GIORNI DI SVAGATO PEREGRINARE i tuoi continui tentativi di raggiungere la mia fuga mi han dato l'illusione che la mia solitudine fosse più leggera, mentre io ci avrei sprofondato le dita per bagnarle di quel colore che mi apprtiene così tanto, l'avrei esaminato per capire quanti colori stanno dentro ad un'unica tinta fosca, ma di mille e mille sfumature. Ho passeggiato senza meta, ho allungato le mie gambe, proteso il mio sguardo oltre la gente, oltre il mondo umano. Schivato fermate accattivanti, gettato via vanità e luccichii. Tu sempre lì, alla ricerca e in attesa. Agitata , spasmodica, ansiogena. Perchè hai ben capito. Ed io non ho più modo di attendere la tua resa definitiva, perchè mi sembra di vederli , i tuoi occhi, mentre si illumina il mio telefono e so che dall'altra parte ci sei tu. Così ti impedisco ogni accesso, spietata, definitiva. O per la prima volta giusta, oculata, coerente. Ho fatto mille bizze e mille giochi, finchè saltellavi anche tu sulle mie ataviche incertezze e la mia sfuggevolezza che un tempo fu vezzo, per poi divenire abitudine. O alibi. Non troverò nulla che riempia queste voragini interiori, solo uno sguardo incantato sulla magnificienza di questo mare , solo la letizia dello scampanellare della ragazza in bici che è appena passata da questa strada, la percezione di una gioia piccola piccola, enorme che risuona da qualche parte , intorno a me, in giro, dentro una casa, dietro una porta, chissà in quale vita. Non la mia che è un garbuglio riottoso , un cane che si morde la coda, un susseguirsi di capitoli da manuale, di quel manuale, che mi lascio scrivere sulla pelle, mentre sorrido, forse. Senza chiedere nulla al mondo , aspettando forse qualcosa da me stessa.Ho prolungato la mia vacanza. Ho esercitato con metodo il silenzio, ho sforzato a lungo i miei occhi. Ho raccolto tutto, ogni briciola, ogni immagine, ogni odore. Ho cercato la felicità nella gente, per capacitarmi.