3giorni. Ha ceduto prima lui. Ma mi ha preceduto soltanto. Che non resisteva un minuto di più, mi ha scritto alle 8 del mattino. Si suppone appena sveglio. La domanda che il vezzo femminile fa sfuggire è sapere se sono il suo primo pensiero. Mannaggia a me!Ci vediamo dopo manco un paio d'ore,al mare. Non mi bacera in pubblico, giusto? Ecco. Lo fa, -perché non devo?- (No. In linea di massima non dovresti proprio. Abbiamo solo fatto sesso, no? E poi no non sono così. ) Cazzo,perché deve sorridermi per forza così? Armeggia col tabacco e assaggia la sua granita. Poi me lo chiede perché mai svanire, se sfida o noia,sarebbe tremendamente da me. E chi glielo dice che è sempre quella fottutissima paura? E poi me lo dice. Forte e chiaro. Ed io potrei liquefarmi qui. Ora. Invece gli dico andiamo a casa. E mi sorride ancora e ancora. Poi mi bacia un'altra volta tenero straziante. Ed io lo prendo per mano e lo conduco la dove so di avere l'assoluto controllo della situazione . O almeno così voglio credere. Bello lui in macchina che mi guarda e continua, beffardo a guardarmi come un rebus. Facciamo l'amore,si, senza fretta, tra il divano e il tavolo della cucina e la camera da letto. Poi, un vuoto dentro, un insostenibile esigenza di fuga, un incontenibile bisogno di ossigeno. Quasi, sembra, una crisi di panico. Ovviamente sono abile a gestire il tutto come se niente fosse, costruendo quelle mie scuse infallibili per togliere il disturbo. All'improvviso.
Mi ripeto sempre.
3giorni. Ha ceduto prima lui. Ma mi ha preceduto soltanto. Che non resisteva un minuto di più, mi ha scritto alle 8 del mattino. Si suppone appena sveglio. La domanda che il vezzo femminile fa sfuggire è sapere se sono il suo primo pensiero. Mannaggia a me!Ci vediamo dopo manco un paio d'ore,al mare. Non mi bacera in pubblico, giusto? Ecco. Lo fa, -perché non devo?- (No. In linea di massima non dovresti proprio. Abbiamo solo fatto sesso, no? E poi no non sono così. ) Cazzo,perché deve sorridermi per forza così? Armeggia col tabacco e assaggia la sua granita. Poi me lo chiede perché mai svanire, se sfida o noia,sarebbe tremendamente da me. E chi glielo dice che è sempre quella fottutissima paura? E poi me lo dice. Forte e chiaro. Ed io potrei liquefarmi qui. Ora. Invece gli dico andiamo a casa. E mi sorride ancora e ancora. Poi mi bacia un'altra volta tenero straziante. Ed io lo prendo per mano e lo conduco la dove so di avere l'assoluto controllo della situazione . O almeno così voglio credere. Bello lui in macchina che mi guarda e continua, beffardo a guardarmi come un rebus. Facciamo l'amore,si, senza fretta, tra il divano e il tavolo della cucina e la camera da letto. Poi, un vuoto dentro, un insostenibile esigenza di fuga, un incontenibile bisogno di ossigeno. Quasi, sembra, una crisi di panico. Ovviamente sono abile a gestire il tutto come se niente fosse, costruendo quelle mie scuse infallibili per togliere il disturbo. All'improvviso.