INDIAN ROSE

CRONACA DI UNA SERATA IN DISCOTECA


Siamo arrivati, la fila scorre, un po' di selezione all'ingresso e siamo dentro: che bel locale, è un anno che me ne parlano e voglio vederlo, ben arredato, non è grandissimo, ma ha una parte sulla spiaggia, possiamo ballare scalzi sulla sabbia?Mi guardi divertito dalla mia curiosità infantile. No, non voglio bere, siamo appena arrivati. No, davvero, non mi serve l'alcol per sciogliermi, mi basta la vostra compagnia, buona musica e di solito mi scateno. Poi, volevo dirti che, insomma io sono ASTEMIA. Ah, ma guarda che non è una parolaccia, sì x scelta, certo, non mi piace la roba alcolica, è amara e io funziono bene da sola, cioè x divertirmi o fare battute non ho bisogno di assumere nessuna sostanza, mi basta avere i miei amici accanto e ci divertiamo come matti, comunicando con sguardi carichi di complicità e ridendo sugli strani tipi che ci provano.'Sta musica non è il massimo, dopo 2-3 pezzi house, vorrei che cambiassero genere dalla consolle. Mi comincio a guardare intorno: c'è gente di tutte le età, ragazzine spaesate, donne navigate con abiti succinti, forse divorziate che si rimettono in gioco, coppiette innamorate che ballano strette, ragazzi baldanzosi che festeggiano un addio al celibato. Davvero questo è il massimo divertimento che possiamo avere il sabato sera in Versilia?Davvero a tutte queste persone piace dimenarsi al ritmo di un jambè, muovendo il corpo come impossessati, intrappolati in un movimento meccanico senza senso?Realmente scegliamo questa forma di divertimento e ne siamo contenti?Passa una ragazza senza capelli, volto scavato, fisico asciutto. Come a ricordarci che la malattia e la morte sono vicine, tutte intorno a noi, anche quando ci stiamo divertendo. Perchè viviamo facendo finta che queste cose non ci riguardino?Solo parlarne è un tabù, non posso esternare questi miei pensieri, senza essere etichettata come pessimista. Ma è la realtà: sento il senso di finitezza dell'esistenza umana. Perchè viviamo come se fossimo onnipotenti ed eterni?Sappiamo bene che l'unica nostra certezza è proprio la fine, ma se ce lo ricordiamo già stiamo facendo qualcosa di sbagliato. La nostra paura della morte ci impedisce anche solo di pensarla. Molti girano lo sguardo quando vedono quella ragazza. I cimiteri vengono costruiti lontano dal centro, per separare lo spazio dei morti da quello dei vivi. Ma non è facendo finta di non vedere o di non sentire che la sconfiggeremo. Ci sono persone che hanno vissuto 90-100 anni e vanno considerate fortunate. Adesso le cose sono cambiate. Persone giovani se ne vanno ogni giorno. Altre pur avendo tutto ciò che di desiderabile c'è al mondo, si buttano via, senza rendersene conto. Ha un senso mettere da parte i soldi, lavorare giorno e notte, fare sacrifici, comprare la macchina più grossa e costruire un futuro che non sappiamo se e quando arriverà?Io voglio vivere ben adesso, perchè sento la precarietà dell'esistenza umana, sento che il confine tra la vita e la morte è davvero sottile. Cerchiamo di prendere il meglio.Cerco di allontanare queste mie riflessioni, cavolo, non è il luogo adatto x pensare questo!Testa dura la mia, ma ti sembra il caso di inabissarsi in questi carpineti proprio mentre stai ballando in discoteca coi tuoi amici?Mi sa che sto proprio invecchiando.