INDIAN ROSE

Vorrei sapere qual'è il lavoro migliore.

Quello che ti fa sentire realizzato, soddisfatto, utile, importante, ti fa fare una vita dignitosa, permettendoti un buon guadagno ma che ti fa stare anche vicino alla persona che ami, ai figli, alla famiglia.

Il lavoro dovrebbe nobilitare l'uomo o così mi hanno insegnato. Mi piace molto il mio, anche se è parecchio impegnativo. Ultimamente però vedo che a causa del lavoro le persone stanno lontane, litigano, si separano, si sentono sole, stressate, non capite dall'altro. Oppure non hanno tempo per la persona amata e rimandano, rimandano ad un domani che non sappiamo nemmeno se e quando arriverà.

Io penso che la vita sia ADESSO. Penso che se rimandi sempre tutto quello che x te è importante in nome degli impegni e del lavoro ci sono due possibilità: o non consideri davvero importanti le cose che rimandi o pensi di avere il tempo di farle un giorno. Ma può darsi anche che quel giorno non arrivi mai e che ti precludi tutta una serie di possibilità in nome del dovere.

In realtà è che abbiamo necessità di lavorare e una volta dentro al meccanismo non possiamo più sottrarvisi. Siamo schiavi, convinti di essere liberi. Ci ingabbiamo con la nostra stessa volontà.

Io per prima vorrei fare altre mille cose e a volte sogno di svegliarmi la domenica mattina da qualche parte, con te, mentre i raggi del mattino ci bussano sulle ciglia. Apro la finestra e vedo un paesino piccolo, dentro un borghetto sperduto oppure colline sconfinate oppure il mare col suo orizzonte oppure una grande città come la mia amata Firenze e osservo la calma della domenica amttina, quando tutto il mondo sembra muoversi avvolto nel torpore. Invece poi apro gli occhi e mi rendo conto che non mi sarà mai possibile passare una domenica tranquilla con un risveglio così dolce, perchè lavoro anche la domenica mattina.

Nello stesso tempo, amo il mio lavoro in maniera straordinaria, amo i miei clienti, parlare con loro, stare lì ad aspettarli, sentirmi utile x loro....mi guardo intorno e sento che non potrei vivere senza tutto questo. Sono dentro al meccanismo fino al collo.

E' come vivere una vita sotto i riflettori xè la mia vita privata è annullata in nome del lavoro e questo mi piace, mi lusinga, ma a volte mi fa soffrire.

Non trovo soluzione dentro di me xè se me ne vado sento di rinunciare a qualcosa di bello, importante, che mi fa sentire realizzata e soddisfatta. E' un lavoro che faccio con tanta passione e anche quando sono nei momenti liberi o in vacanza, penso sempre alla mia attività, a farmi pubblicità, a comprare qualcosa che la possa migliorare o solo una pianta o un quadro per l'arredamento. Se resto mi sembra di ingabbiarmi con le mie stesse mani. Sento le mura come una prigione da cui non potrò mai liberarmi. E allora mi viene anche da pensare che forse la prigione è parte di me, che ovunque vada e qualsiasi lavoro faccia, la gabbia la sentirò lo stesso xè è dentro di me. Io mi sento in gabbia nella mia pelle.

Sono così arrabbiata per non riuscire a cambiare le cose, x non sentirmi a posto, nella situazione che vorrei, ultimamente sono molto aggressiva....come dice Guccini: "per la mia rabbia enorme mi servono giganti".... Posso sorridere e continuare fingendo che vada tutto bene oppure non lo so.....non so qual'è l'altra alternativa, ma penso che ci sia e la vorrei trovare....