Chi li Ama Ci Segua

Post N° 17


L’intervista a Corinna Andreatta, portavoce di Chiliamacisegua «Un cane in canile? Spesso è come consegnare un innocente nelle mani di un aguzzino». Poi sfilano sul tavolo le immagini e i video delle torture. Scorrono canili da nomi esotici, dall’oasi serena all’airone nel blu. Si suggestiona il contribuente i cui soldi vengono destinati dal Comune per “pulire” le strade dai randagi. O rimettere in libertà per riaccalappiarli, così il Comune paga ancora. Truffa, mafia, corruzione. Compiacenza. Italia. Corinna Andreatta, portavoce dell’associazione Chiliamacisegua, è un incrocio segugio molosso. Ha due obiettivi, nella vita: stanare uno a uno i sindaci che consentono il perpetrarsi delle zoomafie; inchiodarli davanti alle loro responsabilità, perché per legge il sindaco è proprietario di tutti i randagi sul territorio e della fine infame che viene fatta fare agli animali nei canili lager. Con i soldi dei cittadini ignari. E il placet della fascia tricolore. Signora Andreatta, la gente vuole sapere. Racconti. «Siamo peggio che in Romania. Il volontariato in Italia si addossa quasi tutte le spese: profilassi, vaccinazioni, sterilizzazioni. Eppure per legge tocca al sindaco. Persino la Finanziaria 2008 prevede che i comuni provvedono ai piani di controllo delle nascite ». Allora, non giriamoci troppo attorno. Dove chiedete che sia fatta chiarezza? «Credo vi sia una priorità assoluta e si chiama Cicerale, Oasi di S. Leo, nel Cilento. I numeri: 97 comuni convenzionati! 2711 cani morti e inceneriti in un anno su circa 2500 presenze. Gli affidi: 124 in un anno. 15mila firme raccolte per rivederne la gestione. E un nulla di fatto. I cani mangiano 0,25 grammi di crocchette al giorno a testa: aria». Quanto si guadagna in un canile come Cicerale? «Il comune paga 50 euro per ogni cane caturato, 20 per la sterilizzazione, 70 per l’incenerimento, e 1,56 euro di mantenimento per cane al giorno. Media dei decessi: 300 al mese». I volontari possono entrare? «A non tutti è concesso. Nonostante la legge obblighi l’affiancamento con le associazioni». E l’Asl? Le schede dei cani, la profilassi? «Lo chiediamo al sottosegretario Francesca Martini, perché faccia pulizia e chiarezza, perché è l’unico politico che ha a cuore la sorte di questi esseri indifesi. Anche un filmato documenta il lager: acqua putrida, box con fango ed escrementi, cuccioli col ventre lacerati di piaghe morti leccati ancora dalle madri disperate, orecchie nidi di zecche, pance gonfie di cani rivoltati nella terra, morti mentre tentano di scavare, uno sull’altro a carcasse, e quel che resta ha sguardi di terrore. Sembra di essere a Pompei. Pensi che fa fatica a entrare anche chi reclama il proprio cane accalappiato. Com’è purtroppo accaduto. Il gestore negava fosse quello, farlo uscire fu un’impresa. Poi, una volta riconsegnato, dopo disperate pressioni, la povera bestia fece un infarto in macchina. Morto dalla disperazione». E noi paghiamo. «Certo. A Milano per mantenere un cane si spendono 4,5 euro al giorno, a Ripalimosani ne danno 2,50 e muoiono di fame. A Mirabello Sannita alla bravissima signora Maria Rosaria, il comune passa 19,35 centesimi. A Rita Bonedies o alla Ninfa ad Aragona, pochi centesimi. Insomma, cosa si aspetta a capire cosa c’è sotto questo colossale affare? Abbiamo preparato una petizione, per conoscere il resoconto di ogni centesimo speso». E al Nord? «Una delle priorità credo sia Pantigliate. La domenica i cani non mangiano, è il giorno di riposo degli inservienti. Chi gestisce il canile risponde dicendo che un giorno di digiuno non li fa morire di fame. Pensi che lo scorso dicembre i volontari rompevano il ghiaccio negli abbeveratoi, nessuno provvedeva per assicurare l’acqua». E l’Asl? «Lo chieda all’Asl2 di Milano cosa controlla. Ho visto con i miei occhi dare da mangiare avanzi umani. Ravioli, pane secco. Chissà che fine fa il mangime stoccato…». Un inferno legale? «Animali terrorizzati, box lavati con getto a pressione, in cui tutto si confonde e si spalma sull’animale recluso. La gastroenterite si manifesta periodicamente. Un cane è morto di cimurro. Poi, per restare da quelle parti, c’è il caso di Zelo. Un altro buco nero. Per non parlare di altri canili, Dogmar e Villanterio, su cui chiedo chiarezza. Cito solo un caso: dalla Dogmar di recente è uscito un cane malnutrito, col pelo sporco di feci, un’otite purulenta cronica bilaterale, positivo alla filariosi. Mi chiedo: e gli altri cani?». Vada avanti. «Penso a Torre del Greco, l’Eden. Un volontario è entrato solo accompagnato dai vigili. Potrei continuare all’infinito. Guardatevi come passano la vita i cani a Rieti» « Noi chiediamo giustizia per i moribondi che sperano di morire presto, per far cessare le loro agonie. Il sottosegretario Martini che stimiamo e sosteniamo, non resterà sorda a questo grido di dolore infinito».