Chi li Ama Ci Segua

vietato essere randagi a campobasso


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Così vanno le cose a questo mondo. Sign for vietato essere randagi a campobasso Mentre il Sottosegretario al Welfare, on Francesca Martini chiede Misericordia e Legge, l’applicazione della Legge 281 del 1991 per la tutela e il benessere animale, c’è chi sceglie una strada che va nella direzione opposta alla Legge civile e morale. Come il Sindaco di Campobasso Giuseppe Di Fabio, che risolve il problema del randagismo in maniera efficace e definitiva, senza spendere una lira dei contribuenti. Come? Facendo morire di stenti le povere bestie che si aggirano in città alla ricerca di cibo. Ci sarebbero altri metodi meno cruenti. Approntare un programma serio di sterilizzazione, sanare i canili esistenti, darebbero una immagine del Molise, come dire, più civile. E invece no, il sig. Di Fabio, illustrissimo Sindaco di Campobasso, già sotto i riflettori per gli accadimenti ultimi (canile di Mirabello Sannitico e canile di Santo Stefano di Campobasso) ha emesso un’Ordinanza, che va molto di moda tra i Primi Cittadini del nostro Paese: far morire di fame i randagi. Ma che bella pensata, signori Sindaci! In un solo colpo vi liberate del problema, ve ne lavate le mani e magari destinate, per pulirvi la coscienza e tacitare isolati borbottii di protesta, i fondi erogati dallo Stato per combattere il irandagismo,( nato e dilatato se non per omissioni di atti di ufficio, almeno per indifferenza) ad una bella festa patronale, tipo la “sagra del maccherone”,dove tutti, meno che i cani, mangiano gratis! Beh, geniale: il Sindaco,colui che deve offrire esempio di portatore di valori e legalità, colui che deve mantenere un comportamento esemplare per insegnare ai giovani il rispetto verso creature senza voce, in questa nostra società del nulla, delega ai cittadini il diritto di vita o di morte dei poveri randagi. Dice l’Ordinanza emanata il 28 ottobre che, il volenteroso che voglia dar seguito ai suoi sentimenti di compassione, si deve intestare il cane da accudire prima di prendersi cura del suo appetito. Ecco che, intestandosene dieci, venti trenta, a testa,morendone qualche centinaio, paffete!, fenomeno sparito. Così, mentre l’anima caritatevole segue l’iter burocratico dell’affidamento, dopo aver avvisato il cane di pazientare, di tenere a freno i morsi della fame, il Sindaco vigila sul suo territorio. Risanato. Nessuna briciola di pane (data di nascosto) e nessuna carcassa in bella vista, in Molise! Tutto in ordine, tutto pulito. Tutto sotto controllo. Tutto, sotto il tappeto dell’anticostituzionalità. info@chiliamacisegua.org www.chiliamacisegua.org