indovina chi viene

Post N° 10


D., alias “sei single?” soggetto che chiede a tutte, ma proprio a tutte le chattatrice il loro status sentimentale. Per lui la domanda “sei single?” è questione di vita o di morte, e se poi avete la malaugurata idea di ammettere che al momento non avete nessuno in particolare, si sentirà un salvatore e si farà vanto della sua opera buona offrendosi come futuro marito o ragazzo. Avete un bel da ribattere voi che non  lo avete mai visto e che non vi sembra il caso di correre all’altare! Lui si ritiene un vero principe azzurro (non fate l’errore di chiedere il colore degli occhi che dell’azzurro si pavoneggerà  per almeno due giorni mandandovi pure foto dimostrative) e quindi non ritiene possibile che qualcuno possa tirarsi indietro anche solo per scrupolo. Non fa altro, infatti, che mettere foto per accalappiare qualche disperata come lui, e il suo book, molto vasto, parte da quando faceva le elementari per arrivare (forse) ai giorni nostri. Vi sarà però difficile stabilire con certezza se in realtà il soggetto è un capellone figlio dei fiori o un calvo banchiere. Una sera in cui il suo estro si esplicò in maniera particolare, dopo aver domandato per la quinta volta “sei single?” (perché il soggetto non si ricorda mai con chi ha parlato in precedenza, perdonatelo, sarà anche il vostro principe azzurro ma e anche quello di altre duemila donne, tenendo presente che chatta contemporaneamente su tre siti più MSN) osammo noi una domanda indiscreta da donne emancipate che la sapevano lunga sulla vita e sul sesso: “ma tu quante amanti hai????” Il celibe, all ‘inizio titubante, dichiarò che non aveva nessuna fidanzata ufficiale (benchè ci fosse una pretendente smaniosa che però a lui non piaceva) e che quindi si limitava a “coltivare il suo orticello”. L’essere paragonate a ortaggi, per noi donne, potrebbe essere un poco offensivo, ma “sei single” non si accorse della gaffe, e anzi, si offri di venirmi a trovare all’istante se gli avessi offerto un the caldo (naturalmente i biscotti li avrebbe portati lui) ma si sarebbe pure accontentato di un semplice bicchiere d’acqua del rubinetto. Il mio rifiuto non lo demorse e per almeno una buon’ora cercò di convincermi che ci saremmo divertiti parecchio, probabilmente conscio delle sue doti da ortolano. Chiusi il dialogo con un po’ di sarcasmo adducendo che capivo le sue esigenze primitive, ma che si poteva risparmiare un viaggio a casa mia con una brillante formula di fai da te bricolage “Per quelli come te esiste un rimedio alla fame: fare un buco in un muro con il trapano.” “no, preferisco i buchi degli esseri umani” rispose, e questa la dice lunga sui limiti di scelta che il l’ortolano travestito da principe azzurro si pone.