Creato da PournioCiurlisko il 14/08/2009

Medioevo italiano

Questo blog sorge come critica al sistema Italia. Parlerò di attualità, politica, legge, giustizia, ambiente, istruzione, società e molto altro. Non solo discuterò dell' Italia: ci sarà spazio per i confronti.

 

 

Esautorando il parlamento

Post n°104 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Oggi, è stata posta la fiducia sulla legge finanziaria. Porre la fiducia significa far decadere tutti gli emendamenti, sottraendo al parlamento la funzione di discussione, che è la più importante. La maggioranza riferendosi all'opposizione parla sempre di partiti che dipinge come 'ostruzionisti' e non collaborativi. Si da il caso che questa volta, proprio per agevolare la discussione, le opposizioni avevano accettato di ridurre drasticamente il numero di emendamenti. Il Presidente della Camera Fini aveva perfino disposto il calendario in maniera che la discussione potesse avvenire in maniera serena. Ma come ben sappiamo, a questa maggioranza non interessa nulla della democrazia, nè della discussione e dunque niente ha evitato la nuova, ennesima, fiducia posta. Fini furioso definisce l'accaduto come "deprecabile". E come dargli torto?

 
 
 

Tentato autoritarismo

Post n°103 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Se andrete a leggere ciò che ho scritto nei due post precedenti, potrete vedere che già immaginavo che l'aggressione a Berlusconi (reale istigatore del clima di violenza tramite i suoi progetti illiberali) sarebbe stata strumentalizzata per sommergere le opposizioni con palate di fango, accusandole di aver creato un clima d'odio e dando vita così ad una accelerazione verso la deriva autoritaria.

Come volevasi dimostrare, senza alcuna valida motivazione, alcuni esponenti della maggioranza parlano ormai apertamente di leggi 'speciali' per contenere questo presunto clima di violenza. In particolare, si vorrebbe limitare il web e istituire leggi più severe per le manifestazioni. E il tutto viene reso ancora più grave dal fatto che questi provvedimenti fascisti non verranno probabilmente discussi da un'aula democratica (non che la cosa consolerebbe) ma saranno approvati in Consiglio dei Ministri, dove ancora una volta il parlamento verrà esautorato. Viene da chiedersi da dove derivi la necessità di tutto ciò. La polizia postale è già in grado di rintracciare chi compie reati via web e i tribunali hanno tutti i mezzi per processare queste persone. Per manifestare è necessario chiedere l'autorizzazione e come se non bastasse per ragioni di sicurezza ad ogni manifestazione sono costantemente presenti le forze dell'ordine a garantire la sicurezza. I raggruppamenti spontanei sono già molto mal visti. Cosa si vuole fare dunque? Si vorrebbe impedire a me, cittadino, di enunciare al mondo tramite web la mia convinzione che in Italia operi un governo criminale? Si vorrebbe impedire a me, cittadino, di esporre uno striscione critico? Cosa vogliono fare per garantire la sicurezza? O meglio, cosa vogliono fare per garantirsi la sicurezza che il dissenso venga messo a tacere?

Il presidente della Repubblica Napolitano si è espresso in un comunicato, invitando nuovamente tutti noi alla coesione. Ma se alle effettive tensioni civili causate dalla crisi e dalle politiche illiberali si ha intenzione di rispondere con la repressione autoritaria, purtroppo il clima non tarderà a farsi ancora più rovente.

 
 
 

Non facciamoci soggiogare

Post n°102 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Ieri e oggi, il nostro paese ha fatto il tonfo. L'episodio crudo e inaspettato che ci ha sorpreso, rimarrà tra le pagine buie della nostra storia. Con tutto l'odio (e non mi vergogno di dire che è odio) che posso provare nei confronti di Berlusconi, anche per me vedere il volto insanguinato e sofferente di un uomo, è stato traumatico. Così come traumatico è vedere decine di migliaia di persone condividere l'atto di violenza, così come è traumatico vedere un gruppo facebook di 2.000.000 di persone chiamato "No facebook a pagamento" trasformarsi improvvisamente in "Solidarietà a Silvio Berlusconi", con coseguente truffa e accuse violentissime. Mi ha dato fastidio udire di persone contente per l'accaduto e mi ha dato fastidio udire alcuni esponenti della maggioranza accusare altri esponenti politici di essere "mandanti morali". Mi sono fatto schifo da solo, perchè per la prima volta preso dallo sconforto ho pensato che forse l'unico modo per risolvere tutto questo, sarebbe stata la rivolta di piazza. Dopo aver assistito a quello che ho vissuto oggi, nella vita reale, sul web, in tv, fatico a trovare speranza, fatico a pensare che gli italiani possano 'svegliarsi'. Ma nonostante questo, non è giusto fermarsi. Quell'atto violento che già stanno usando per strumentalizzare tutto a danno della società civile che da anni si oppone al 'berlusconismo', non ci appartiene. Non ci deve interessare che non tutti la pensino così, ma noi sappiamo che non ci appartiene. Io so che non ho sfregiato il volto del premier: so che nonostante l'odio che provo verso di lui, io ho partecipato ad una manifestazione assolutamente pacifica in cui urlavo "la politica va fatta con le mani pulite". So che gesti di violenza come quello, purtroppo possibili in futuro, non sono solo la manifestazione delle tensioni che Berlusconi e il suo governo creano attraverso il loro comportamento illiberale ma sono anche ciò che la società civile deve evitare almeno quanto il 'berlusconismo' stesso. La maggioranza sta sfruttando questo accadimento per gettare su noi infamanti accuse e lo strumentalizzerà affinché possa servire a portare a compimento i piani anticostituzionali e illiberali. Si aspettano che reagiamo con violenza e probabilmente, purtroppo, se i piani diventeranno fatti qualcuno lo farà e rischieremo grosso. Ma non dobbiamo dimenticare, che l'errore più grande in questo momento sarebbe gettarsi nella violenza. Combattiamo sì, con forza e determinazione. Manifestiamo, scioperiamo, facciamo contro-informazione, opponiamoci e facciamolo in assoluta legalità con la Costituzione in una mano e l'agenda rossa nell'altra. Io rimango fermo nel dire, che Berlusconi è un pericolo e che le sue dimissioni vanno richieste a gran voce ma allo stesso tempo voglio far notare che ci stanno tendendo una trappola. Non caschiamoci. Solo due settimane fa si svolgeva il No B Day, una manifestazione talmente pacifica e grande, che ha saputo scuotere col suo silenzio. Sanno che se continuiamo su questa strada li mettiamo alle strette e noi continuiamo su quella strada. Non abbandoniamoci all'imbarbarimento. Saremo capaci di non farci soggiogare?

 
 
 

L'Italia è in pericolo

Post n°101 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Come tutti voi probabilmente sapete, ieri sera, poco dopo le 18, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, terminata la manifestazione per l'avvio del tesseramento PDL, è stato aggredito da uno psicolabile in cura psichiatrica da 10 anni. L'uomo, tale Tartaglia, si è avventato sul cavaliere brandendo una statuina riproduzione del duomo, scagliandogliela in volto. Berlusconi ha subito la frattura di due denti, la frattura del setto nasale e una profonda lacerazione al labbro. 20 giorni la prognosi. Subito tutti gli esponenti politici hanno dichiarato la loro solidarietà e l'augurio di pronta guarigione. Di Pietro, Bindi e Ferrero però, hanno aggiunto che Berlusconi ora non deve fare la vittima e che se esistono delle tensioni sociali, il responsabile è lui. Come negarlo? Questo fatto probabilmente non fa testo, in quanto difficilmente la motivazione di base sarà identificata come politica. E' vero, l'aggressore ha detto di odiare Berlusconi, ma la sua infermità lascia parecchi dubbi sui reali motivi. In ogni caso, è innegabile che un clima di tensione esista. A parer mio, esso non è creato dalla 'campagna d'odio' delle opposizioni (che ritengo inesistente) ma semplicemente dall'agire di questo governo. Dopo una serie di menzogne, dopo una serie di provvedimenti dannosi e uscite illiberali, ora si tira fuori una riforma atta a scardinare gli organi di garanzia. Molti cittadini italiani, me compreso, si sentono defraudati nei loro diritti e temono per le condizioni dell'assetto liberale di questo paese. Tra questi milioni di persone, ce ne sono sicuramente molte pronte a scendere in piazza per difendere la Costituzione e purtroppo, anche alcune disposte a dare vita a scontri. E' indubbio che se le riforme ipotizzate da Berlusconi divenissero realtà, anche io scenderei in piazza per chiedere a gran voce che Napolitano imponga le dimissioni del PdC.

Ciò che è accaduto ieri però, lo sabbiamo bene, verrà strumentalizzato. Non solo Berlusconi farà la vittima e non riconoscerà che il diretto artefice di una situazione così tesa è lui stesso coi suoi attacchi di inaudita gravità...ma tenterà anche di riversare sull'opposizione la responsabilità delle tensioni, accusandola di aver creato un 'clima d'odio' che in realtà è solamente un clima di dissenso verso lo scempio alla nostra Repubblica. L'opposizione perderà voti e il PDL ne acquisirà altri, soprattutto in vista delle regionali? Forse, ma questo sarebbe solo il meno peggio. Pur evitando di cadere in paragoni storici poco seri, vorrei ricordarvi che singoli atti possono avere enormi conseguenze, così come l'assassino di Francesco Ferdinando da parte di Gavrilo Princip, determinò la scintilla che diede avvio alla 1° guerra mondiale. Nei piani del governo, c'è una riforma atta a: conferire l'immunità parlamentare a tutti i parlamentari (rendendoli di fatto intoccabili anche in caso di reati gravissimi); dare vita a un Lodo Alfano costituzionale che renda il PdC intoccabile fino a fine mandato; una svolta presidenzialista che conferisca maggiori poteri al PdC e diminuisca ulteriormente quelli del Presidente della Repubblica (che è un organo di garanzia); una riforma della magistratura che, in quale modo ancora non l'ho capito, la sottometta all'esecutivo; una riforma della Corte Costituzionale che scardini il suo ruolo di controllo. Vedendo attuati solo questi punti, si potrebbe già smettere di considerarci uno stato liberale, visto che il potere sarebbe accentrato nelle mani di Berlusconi (che già orchestra il parlamento) senza che nessuno possa veramente imporgli di rispettare le regole, neanche la volontà popolare. Ma ci sono altre leggi in attesa: la legge sulle intercettazioni, che impedirebbe ai media di parlare di processi in corso; la legge sul diritto all'oblio, che imporrebbe la cancellazione dai mezzi di informazione dei crimini compiuti da una persona dopo un tot anni; la legge che elimini l'anonimato sul web; la legge che punisca l'apologia di reato mezzo web e molte altre. Ora che il governo può utilizzare la scusa delle tensioni eversive, è in grado con maggiore facilità di infierire un colpo basso ad alcune libertà. Non è una novità che tutti i regimi autoritari abbiano usato la paura e il caos per imporre dei giri di vite. Già oggi infatti, Maroni cita leggi speciali contro il web. E come Berlusconi aveva espressamente detto di desiderare, potrebbero spuntare fuori anche alcune leggi che limitino ulteriormente la libertà di parola sui media. O magari, potrebbero essere approvate leggi speciali sulle manifestazioni.

L'Italia si trova ad affrontare una delle più gravi crisi della sua storia. Sicuramente peggiore di quella che ci devastò nel 1993, addirittura direi la peggiore dal periodo degli anni di piombo. L'assetto liberale del paese è posto direttamente a rischio dalle politiche autoritarie del Presidente del Consiglio. La crisi economica ha colpito duramente. Inoltre, lo spettro di tensioni sociali sempre più profonde, che sfocino addirittura in scontri di piazza, si fa sempre più vicino ed inquietante. Fino a dove arriveremo? Possibile che tutto questo debba accadere semplicemente perchè un uomo con troppo potere, pretende di fare ciò che non può fare, supportato anche da una maggioranza relativa forte? Informatevi sui trascorsi giudiziari di Berlusconi, informatevi su ciò che NON sta facendo per l'Italia e sulle menzogne che dice sui suoi presunti miracoli, informatevi sui rischi che si  corrono intaccando gli organi di garanzia. Non pensate che le situazioni possano degenerare solo in Honduras, in Iran, in Birmania. Noi non vedremo mai sfilare i carri armati per le strade, non vedremo mai Berlusconi dichiarare il colpo di stato in diretta TV. Ma i rischi che un colpo di stato avvenga, e che voi non ve ne rendiate neanche conto, ci sono. Nella nostra storia abbiamo subito una dittatura di 20 anni, un colpo di stato fallito, uno studiato e mai attuato. Abbiamo visto una società segreta di stampo massonico di nome P2 tramare per rovesciare lo stato. Abbiamo visto tangentopoli e mani pulite. Il periodo degli anni di piombo. Le stragi mafiose. Tutte le classifiche riportano che l'Italia è il paese occidentale con minore libertà e l'unico ad avere una situazione così particolare e rischiosa. Perchè chiudere gli occhi sperando che la provvidenza provveda a farci scampare ogni pericolo?

 
 
 

Ferito Berlusconi

Post n°100 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Al termine dell'intervento in piazza Duomo a Milano per l'inizio della campagna di tesseramente del PDL, il Presidente del Consiglio Berlusconi è stato aggredito da un contestatore che gli ha lanciato una statuina (o la ha colpito con un pugno) causando un sanguinamento al labbro. Il PdC è stato portato velocemente in macchina protetto dalla scorta. Ora è in ospedale, al San Raffaele ma pare stare bene.

Probabilmente la rabbia è esplosa dopo che il PdC Berlusconi ha nuovamente ribadito di voler scardinare lo stato liberale attraverso una modifica costituzionale che di fatto annullerebbe gli organi di garanzia e ci renderebbe un autoritarsimo. Sono gesti che condanno e che penso facciano solo del male alle opposizioni, ma il clima è teso ed ha ragione di esserlo. Berlusconi ci sta portando sull'orlo di un precipizio che molti non sarebbero disposti ad accettare e se Di Pietro grida al rischio di scontri di piazza, lo fa consapevole del fatto che le tensioni sociali stanno crescendo.

AGGIORNAMENTO: l'aggressore è un malato mentale in cura da circa 10 anni. Dunque è dubbio che dietro ci siano profondi motivi politici. Comunque pere che l'uomo abbia agito da solo.

 
 
 

Tra manifestazioni e rivolte

Post n°99 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Oggi, Cgil e studenti dell'onda sono in piazza. Tutti per protestare contro il governo, contro i tagli all'istruzione, contro il precariato, contro l'accanimento, contro i bassi stipendi e le dure condizioni di vita. 100.000 a Roma e 70.000 a Milano. Proteste pacifiche anche se con qualche tensione e qualche ferito tra gli studenti a causa della volontà di un gruppo di fuoriuscire dal percorso per raggiungere il ministero dell'economia. Trovato l'accordo, gli studenti si sono disposti davanti al ministero dell'istruzione con lo striscione "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro". E io sono completamente d'accordo. Da studente universitario, posso testimoniare quanti danni stia già iniziando a causare la riforma, soprattutto sul fronte tagli. Dunque, dopo la manifestazione No Berlusconi Day di sabato scorso, che ha portato a Roma più di mezzo milione di manifestanti, la gente torna in piazza con la stessa forza.

Ma forse non solo proteste ci attendono. Ieri, il Presidente del Consiglio Berlusconi parlando al congresso del PPE, ha lanciato un durissimo attacco agli organi di garanzia causando il monito del Presidente della Repubblica (che si è detto preoccupato per i violenti attacchi) e del Presidente della Camera (che ha definito le affermazione del Cavaliere come "non condivisibili"). Oggi, con incredibile violenza e assoluta mancanza di rispetto per il valore liberale e per le istituzioni, Berlusconi risponde. Riferendosi ai violenti attacchi dice, dimostrando assoluto disprezzo per l'assetto istituzionale e scarsa conoscenza della Costituzione "Semmai sono io a subirli, Napolitano pensi all'uso politico della giustizia contrario alla democrazia e alla libertà". La convinzione che la legittimazione popolare lo giustifichi a compiere qualsiasi atto, come sfuggire alla giustizia, è errata. Berlusconi viene smentito dalla Carta stessa all'art 1, dove si dice che il popolo esercita la sovranità "nei limiti della Costituzione". E spero che non ci sia bisogno di dirvi che smantellare la Corte Costituzionale è ben oltre i limiti. Ecco dunque che Di Pietro si spinge a rilasciare una dichiarazione forte, incauta: c'è il rischio di tensioni di piazza. Insomma, qualche politico inizia a pensare che se Berlusconi continuerà nella sua opera di imbarbarimento istituzionale e demolizione dei cardini liberali e democratici, allora, saranno possibili tensioni rilevanti. E come dargli torto? Chi schiaffeggia, non deve aspettarsi che la vittima porga in eterno l'altra guancia. Speriamo che il  despota sappia fermarsi prima che ci sia bisogno di raggiungere tale livello.

 
 
 

La rabbia di Napolitano

Post n°98 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Nel post precedente raccontavo di come Berlusconi abbia espresso la volontà di scardinare il sistema liberale intaccando tramite una modifica costituzionale il ruolo della Corte Costituzionale e della magistratura. Mi chiedevo anche se questa volta Napolitano avrebbe emesso un comunicato chiaro e di condanna: lo ha fatto. Almeno questo.

"In relazione alle espressioni pronunciate dal presidente del Consiglio in una importante sede politica internazionale, di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla costituzione italiana, il presidente della repubblica esprime profondo rammarico e preoccupazione. Il capo dello Stato continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l'Italia abbia bisogno di quello spirito di leale collaborazione e di quell'impegno di condivisione che pochi giorni fa il senato ha concordemente auspicato".

Anche Fini stoppa il Cavaliere: "E' certamente vero che la sovranità appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale. E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del governo".

 
 
 

Attacca la Costituzione!

Post n°97 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Molte volte nei miei post mi sono apertamente schierato contro l'operato vergognoso, spesso anticostituzionale, del nostro presidente del consiglio. Ma oggi mi spingerò a muovere un'accusa ancora più grave. Non che io rivesta una qualche rilevanza civile o politica, anzi, sono un semplice cittadino ma forse proprio il fatto che sia un semplice cittadino a dire ciò potrà smuovere qualche coscienza.

Da Bonn, ad un congresso del PPE (Partito Popolare Europeo), Silvio Berlusconi lancia accuse durissime contro i magistrati e annuncia di voler modificare la costituzione. Lamenta il PdC, che il parlamento espressione del popolo fa le leggi ma non piacendo queste alla magistratura, esse vengono mandate in esame della Corte Costituzionale che le abroga. Ora, è necessario sottolineare che tale iter, è perfettamente lecito. I conflitti tra poteri, come in questo caso il conflitto tra esecutivo e giudiziario, vengono risolti dalla Corte Costituzionale, che decide a chi attribuire la ragione. Berlusconi non è un perseguitato dalla magistratura, perchè il suo primo processo risale al 1983 e il secondo al 1990. Era giù da molti anni prima della sua entrata in politica dunque, che la magistratura lo aveva adocchiato. E sfatiamo anche questo mito: non è vero che Berlusconi è comunque sempre stato assolto. Alcune volte è stato assolto (a prova che di accanimenti non ce ne sono) ma altre si è salvato grazie a leggi fatte approvare da lui stesso in parlamento. Detto questo, sono certo che nessuno di voi vorrà negare che il torto è del Cavaliere, non certo della magistratura che, seguendo le sue funzioni, indaga, processa ed emette sentenze. E fa tutto questo anche nei confronti del PdC, visto che la legge è uguale per tutti. Mentire così spudoratamente affermando che da parte della magistratura vi sarebbe un accanimento a fine politico, e sulla base di questo annunciare di voler modificare la Costituzione nelle sue garanzie liberali, è un atto di gravità inaudita. In parole povere, oggi, Berlusconi ha detto che costringerà il parlamento a rivedere il ruolo della Corte Costituzionale (massimo organo di garanzia) limitandolo. E allo stesso tempo ha fatto capire che anche il potere giudiziario, la magistratura, è nel mirino.

Io questo lo chiamo attentato alla costituzione. Attentato allo stato liberale. Esiste anche nel codice penale il reato di "attentato alla Costituzione" ma purtroppo non può essere applicato a Berlusconi in quanto una legge approvata dalla sua maggioranza nel 2006 (ma guarda un po') la rende possibile solo se per effettuare questo attentato si usano atti violenti. In realtà, nelle intenzioni originarie, sarebbe stata punibile qualsiasi persona che con un atto idoneo avesse tentato (o effettuato) la modifica costituzionale contro alcuni principi della Costituzione stessa. E ciò che ha espresso Berlusconi nelle sue intenzioni, è a tutti gli effetti uno smantellamento dello stato liberale. Il Presidente Napolitano, almeno questa volta, vorrà rilasciare una dichiarazione chiara e ferma per porre freno a questa follia?

PS: non c'entra niente lo so, ma oggi il parlamento ha negato l'arresto del sottosegretario Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. E questi vogliono addirittura rimettere l'immunità...ma non basta già così? Vergogna!

 
 
 

Magnifico No Berlusconi Day

Post n°96 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da PournioCiurlisko
 

Scrivo oggi soltanto, con ritardo di ben due giorni, del No B Day svoltosi a Roma questo 5 dicembre 2009. Ritardo giustificato, viste le 18 ore di pullman a cui volentieri mi sono sottoposto per raggiungere e tornare dalla capitale. Questa è la mia cronaca.

Poco dopo le 1.00 di notte, il terzo pullman dei quattro provenienti da Torino (denominati a tema "Primo grado" "Appello" "Cassazione" e "San Vittore" ricalcando un po' la passione di Silvio) fa scalo ad Alessandria e ci carica. Arriviamo a Roma intorno alle 10.00 e siamo presumibilmente i primi pullman dei comitati locali a raggiungere la meta. Il tempo di un'intervista col tg3, di prendere le bandiere, gli striscioni e armamentari vari ed ecco che partiamo in treno per raggiungere Termini. La gente ci guardava strano, noi con tutte quelle bandiere, fascette e cappellini viola. Qualcuno sorrideva, qualcuno applaudiva, qualcuno passava indifferente. Siamo stati i primi ad arrivare in Piazza della Repubblica, con tanto di Berlusconi di pezza! Il tempo passava, e in pochi giungevano. Solo gli amici di Forlì-Cesena e di Genova ci avevano raggiunto entro poco. Alle 13.00 la piazza era più vuota che semivuota e alle 13.30, quando incominciammo a disporci per il corteo, solo qualche migliaio di manifestanti si era presentato. Penso che in molti di noi siano nati timori. Certo, 20.000 persone sarebbe stato un buon numero per una manifestazione apartitica nata dalla rete e ignorata (o sabotata) dai media. Ma sarebbe stato comunque un fallimento. Nella mezz'ora che intercorreva però, qualcosa è cambiato. Piazza della Repubblica ha iniziato a riempirsi e i giardini adiacenti sono stati presi d'assalto. Quando il corteo è iniziato, dopo le 14.00, la piazza era completamente gremita e migliaia di persone continuavano ad affluire ininterrottamente. Il corteo è stato lungo e sorprendente. Tre chilometri di percorso, tutto affrontato con i cori "Fuori la mafia dallo stato" "Chi non salta Berlusconi è è" "La politica va fatta con le mani pulite" "Abbiamo un sogno nel cuore, Berlusconi a San Vittore". Molti passanti si univano spontaneamente. Da qualche finestra sventolavano striscioni come quello con sopra scritto "Sì alla legalità" e intere famiglie di viola vestite si sporgevano a salutare, venendo contraccambiate. Voltandomi, mi sono reso conto di non riuscire materialmente ad intravedere la fine del fiume umano alle mie spalle. E anche se noi eravamo quasi in testa di corteo, il numero di persone che affluiva era talmente grande che ci siamo visti presto sorpassati da centinaia di persone. Ma noi, quelli vestiti di viola, abbiamo ottenuto la precedenza perchè la manifestazione doveva essere apartitica e dunque la testa del corteo ufficiale toccava a noi. Il momento più bello del percorso è arrivato quando, giunti ad un incrocio, ci siamo resi conto che il nostro corteo ufficiale (interminato) era solo uno, perchè altri due di eguale grandezza stavano confluendo verso noi. Ma l'emozione ha raggiunto il culmine, quando svoltando l'angolo, davanti a noi è apparsa Piazza San Giovanni ad attenderci già gremita fino all'orlo. Non riuscivamo a capire da dove fosse arrivata tutta quella gente, sia quelli che avevano raggiunto la piazza prima di noi, sia quelli facenti parte degli altri cortei. Purtroppo però, c'era un problema. Davanti al palco, protetti da decine di migliaia di altri manifestanti, v'era la gente di rifondazione, che beatamente sventolava molte bandiere rosse dalla "prima fila". Noi su facebook eravamo stati chiari: sì alla libertà di coscienza, ma non avremmo accettato di essere strumentalizzati. E allora, con forza, abbiamo iniziato ad urlare "Fateci passare, davanti solo il viola", facendoci lentamente strada attraverso tutta la piazza stracolma a raggiungendo gli amici "rossi" coi quali poi si è trovato un compromesso. Il viola ha così invaso le prime file e qualche bandiera rossa (così come quelle dell'IDV, dei Verdi e del PD) ha continuato a sventolare in maniera un po' meno invasiva. D'altronde loro hanno aderito, e avevano il diritto di mostrare i loro simboli. Noi chiedevamo solo la giusta visibilità del colore viola, colore di una manifestazione apartitica indetta dalla rete. Chi ha parlato dal palco, ha ricevuto scroscianti applausi. Fenomenale, impareggiabile Borsellino che con le sue parole sentite ma dure e il suo "resistenza" ha commosso tutti. Ovazione anche per la giornalista finlandese che senza troppi peli sulla lingua ha parlato a nome della stampa dei paesi nordici definendo il governo italiano una degenerazione della democrazia verso il totalitarismo populista. Molto applauditi anche Ulderico Pesce, Ovadia, i ragazzi del comitato No Ponte, i lavoratori Eutelia, alcuni terremotati d'Abruzzo, Franca Rame, Dario Fo, Alessandro Gilioli e altri che non cito perchè sinceramente non riesco a ricordarli tutti. Prima e dopo gli interventi c'è stata la musica. In quella piazza c'erano molti giovani come me, molti anziani, tanta gente volenterosa. Va ricordato che il No B Day si è svolto in maniera assolutamente pacifica, senza il minimo danno, senza la minima tensione. Alla fine, la questura ha fornito il suo dato farlocco: 90.000 presenze secondo loro. Ma tutti noi sappiamo che eravamo molti di più: Piazza San Giovanni era piena e la presenza umana era densissima, le vie laterali si sono riempite e mentre tutto questo accadeva il corteo ufficiale ininterrotto partito da piazza della Repubblica (la cui coda ancora partiva) doveva ancora arrivare. Senza ombra di dubbio, la partecipazione è stata superiore al mezzo milione (un milione per gli organizzatori). Così, al protesta nata dalla rete, portata avanti da cittadini sconosciuti ma seri, si è tramutata in una delle più grandi mobilitazioni che l'Italia ricordi negli ultimi anni.

E volete sapere qual è la prova del fatto che abbiamo intimorito il governo? Le dichiarazioni. La maggioranza ci accusa di essere "paraterroristi" di matrice "gangsterista" e "amici della mafia". Gente che vuole sovvertire l'ordine democratico. Ma una cosa abbiamo gridato e una cosa ripeto qui: la legittimazione non può e non potrà mai conferire il diritto di violare la Costituzione, altrimenti il patto liberale decade davanti alla fermezza della Carta, e la legittimazione, perde ogni sua consistenza. Guardatevi un po' di fota vah. Quando cliccate, attendete qualche secondo che il link vi reindirizzi e quando si apre la pagina facebook delle foto, per visionare le seguenti, basta che clicchiate sull'immagine e comparirà la successiva).

http://tiny.cc/JhuqR

 
 
 
 
 
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