Medioevo italiano

Magnifico No Berlusconi Day


Scrivo oggi soltanto, con ritardo di ben due giorni, del No B Day svoltosi a Roma questo 5 dicembre 2009. Ritardo giustificato, viste le 18 ore di pullman a cui volentieri mi sono sottoposto per raggiungere e tornare dalla capitale. Questa è la mia cronaca.Poco dopo le 1.00 di notte, il terzo pullman dei quattro provenienti da Torino (denominati a tema "Primo grado" "Appello" "Cassazione" e "San Vittore" ricalcando un po' la passione di Silvio) fa scalo ad Alessandria e ci carica. Arriviamo a Roma intorno alle 10.00 e siamo presumibilmente i primi pullman dei comitati locali a raggiungere la meta. Il tempo di un'intervista col tg3, di prendere le bandiere, gli striscioni e armamentari vari ed ecco che partiamo in treno per raggiungere Termini. La gente ci guardava strano, noi con tutte quelle bandiere, fascette e cappellini viola. Qualcuno sorrideva, qualcuno applaudiva, qualcuno passava indifferente. Siamo stati i primi ad arrivare in Piazza della Repubblica, con tanto di Berlusconi di pezza! Il tempo passava, e in pochi giungevano. Solo gli amici di Forlì-Cesena e di Genova ci avevano raggiunto entro poco. Alle 13.00 la piazza era più vuota che semivuota e alle 13.30, quando incominciammo a disporci per il corteo, solo qualche migliaio di manifestanti si era presentato. Penso che in molti di noi siano nati timori. Certo, 20.000 persone sarebbe stato un buon numero per una manifestazione apartitica nata dalla rete e ignorata (o sabotata) dai media. Ma sarebbe stato comunque un fallimento. Nella mezz'ora che intercorreva però, qualcosa è cambiato. Piazza della Repubblica ha iniziato a riempirsi e i giardini adiacenti sono stati presi d'assalto. Quando il corteo è iniziato, dopo le 14.00, la piazza era completamente gremita e migliaia di persone continuavano ad affluire ininterrottamente. Il corteo è stato lungo e sorprendente. Tre chilometri di percorso, tutto affrontato con i cori "Fuori la mafia dallo stato" "Chi non salta Berlusconi è è" "La politica va fatta con le mani pulite" "Abbiamo un sogno nel cuore, Berlusconi a San Vittore". Molti passanti si univano spontaneamente. Da qualche finestra sventolavano striscioni come quello con sopra scritto "Sì alla legalità" e intere famiglie di viola vestite si sporgevano a salutare, venendo contraccambiate. Voltandomi, mi sono reso conto di non riuscire materialmente ad intravedere la fine del fiume umano alle mie spalle. E anche se noi eravamo quasi in testa di corteo, il numero di persone che affluiva era talmente grande che ci siamo visti presto sorpassati da centinaia di persone. Ma noi, quelli vestiti di viola, abbiamo ottenuto la precedenza perchè la manifestazione doveva essere apartitica e dunque la testa del corteo ufficiale toccava a noi. Il momento più bello del percorso è arrivato quando, giunti ad un incrocio, ci siamo resi conto che il nostro corteo ufficiale (interminato) era solo uno, perchè altri due di eguale grandezza stavano confluendo verso noi. Ma l'emozione ha raggiunto il culmine, quando svoltando l'angolo, davanti a noi è apparsa Piazza San Giovanni ad attenderci già gremita fino all'orlo. Non riuscivamo a capire da dove fosse arrivata tutta quella gente, sia quelli che avevano raggiunto la piazza prima di noi, sia quelli facenti parte degli altri cortei. Purtroppo però, c'era un problema. Davanti al palco, protetti da decine di migliaia di altri manifestanti, v'era la gente di rifondazione, che beatamente sventolava molte bandiere rosse dalla "prima fila". Noi su facebook eravamo stati chiari: sì alla libertà di coscienza, ma non avremmo accettato di essere strumentalizzati. E allora, con forza, abbiamo iniziato ad urlare "Fateci passare, davanti solo il viola", facendoci lentamente strada attraverso tutta la piazza stracolma a raggiungendo gli amici "rossi" coi quali poi si è trovato un compromesso. Il viola ha così invaso le prime file e qualche bandiera rossa (così come quelle dell'IDV, dei Verdi e del PD) ha continuato a sventolare in maniera un po' meno invasiva. D'altronde loro hanno aderito, e avevano il diritto di mostrare i loro simboli. Noi chiedevamo solo la giusta visibilità del colore viola, colore di una manifestazione apartitica indetta dalla rete. Chi ha parlato dal palco, ha ricevuto scroscianti applausi. Fenomenale, impareggiabile Borsellino che con le sue parole sentite ma dure e il suo "resistenza" ha commosso tutti. Ovazione anche per la giornalista finlandese che senza troppi peli sulla lingua ha parlato a nome della stampa dei paesi nordici definendo il governo italiano una degenerazione della democrazia verso il totalitarismo populista. Molto applauditi anche Ulderico Pesce, Ovadia, i ragazzi del comitato No Ponte, i lavoratori Eutelia, alcuni terremotati d'Abruzzo, Franca Rame, Dario Fo, Alessandro Gilioli e altri che non cito perchè sinceramente non riesco a ricordarli tutti. Prima e dopo gli interventi c'è stata la musica. In quella piazza c'erano molti giovani come me, molti anziani, tanta gente volenterosa. Va ricordato che il No B Day si è svolto in maniera assolutamente pacifica, senza il minimo danno, senza la minima tensione. Alla fine, la questura ha fornito il suo dato farlocco: 90.000 presenze secondo loro. Ma tutti noi sappiamo che eravamo molti di più: Piazza San Giovanni era piena e la presenza umana era densissima, le vie laterali si sono riempite e mentre tutto questo accadeva il corteo ufficiale ininterrotto partito da piazza della Repubblica (la cui coda ancora partiva) doveva ancora arrivare. Senza ombra di dubbio, la partecipazione è stata superiore al mezzo milione (un milione per gli organizzatori). Così, al protesta nata dalla rete, portata avanti da cittadini sconosciuti ma seri, si è tramutata in una delle più grandi mobilitazioni che l'Italia ricordi negli ultimi anni.E volete sapere qual è la prova del fatto che abbiamo intimorito il governo? Le dichiarazioni. La maggioranza ci accusa di essere "paraterroristi" di matrice "gangsterista" e "amici della mafia". Gente che vuole sovvertire l'ordine democratico. Ma una cosa abbiamo gridato e una cosa ripeto qui: la legittimazione non può e non potrà mai conferire il diritto di violare la Costituzione, altrimenti il patto liberale decade davanti alla fermezza della Carta, e la legittimazione, perde ogni sua consistenza. Guardatevi un po' di fota vah. Quando cliccate, attendete qualche secondo che il link vi reindirizzi e quando si apre la pagina facebook delle foto, per visionare le seguenti, basta che clicchiate sull'immagine e comparirà la successiva).http://tiny.cc/JhuqR