Medioevo italiano

Tra manifestazioni e rivolte


Oggi, Cgil e studenti dell'onda sono in piazza. Tutti per protestare contro il governo, contro i tagli all'istruzione, contro il precariato, contro l'accanimento, contro i bassi stipendi e le dure condizioni di vita. 100.000 a Roma e 70.000 a Milano. Proteste pacifiche anche se con qualche tensione e qualche ferito tra gli studenti a causa della volontà di un gruppo di fuoriuscire dal percorso per raggiungere il ministero dell'economia. Trovato l'accordo, gli studenti si sono disposti davanti al ministero dell'istruzione con lo striscione "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro". E io sono completamente d'accordo. Da studente universitario, posso testimoniare quanti danni stia già iniziando a causare la riforma, soprattutto sul fronte tagli. Dunque, dopo la manifestazione No Berlusconi Day di sabato scorso, che ha portato a Roma più di mezzo milione di manifestanti, la gente torna in piazza con la stessa forza.Ma forse non solo proteste ci attendono. Ieri, il Presidente del Consiglio Berlusconi parlando al congresso del PPE, ha lanciato un durissimo attacco agli organi di garanzia causando il monito del Presidente della Repubblica (che si è detto preoccupato per i violenti attacchi) e del Presidente della Camera (che ha definito le affermazione del Cavaliere come "non condivisibili"). Oggi, con incredibile violenza e assoluta mancanza di rispetto per il valore liberale e per le istituzioni, Berlusconi risponde. Riferendosi ai violenti attacchi dice, dimostrando assoluto disprezzo per l'assetto istituzionale e scarsa conoscenza della Costituzione "Semmai sono io a subirli, Napolitano pensi all'uso politico della giustizia contrario alla democrazia e alla libertà". La convinzione che la legittimazione popolare lo giustifichi a compiere qualsiasi atto, come sfuggire alla giustizia, è errata. Berlusconi viene smentito dalla Carta stessa all'art 1, dove si dice che il popolo esercita la sovranità "nei limiti della Costituzione". E spero che non ci sia bisogno di dirvi che smantellare la Corte Costituzionale è ben oltre i limiti. Ecco dunque che Di Pietro si spinge a rilasciare una dichiarazione forte, incauta: c'è il rischio di tensioni di piazza. Insomma, qualche politico inizia a pensare che se Berlusconi continuerà nella sua opera di imbarbarimento istituzionale e demolizione dei cardini liberali e democratici, allora, saranno possibili tensioni rilevanti. E come dargli torto? Chi schiaffeggia, non deve aspettarsi che la vittima porga in eterno l'altra guancia. Speriamo che il  despota sappia fermarsi prima che ci sia bisogno di raggiungere tale livello.