Creato da Seppi4 il 24/01/2010

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Fase I Smontaggio

Post n°11 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Seppi4
 

Lo smontaggio ha richiesto 3 weekends, sia per la assoluta inesperienza, da cui deriva la disorganizzazione, sia per la mancanza di attrezzi.

Ora io non sono uno che fa il fighetto e desidera avere l’attrezzo giusto per ogni situazione, ma devo ammettere che se si vuole riuscire senza inconvenienti irreparabili, un minimo di utensili sia d’obbligo.

Per quanto mi è stato possibile nella fase di smontaggio ho fatto ricorso agli attrezzi presenti in casa.

Cacciaviti, il sempre indispensasbile martello, pinze, pinze da idraulico, chiavi inglesi assortite sempre rigorosamente senza quella che serve, brugole varie.

Mi ritenevo già fortunato, invece mai porre un limite alla fantasia di chi pruduce le varie viti e vitine.

In ogni caso, con questi consueti attrezzi sono riuscito a smontare completamente il manubrio, la forcella, i parafanghi, il carter, il movimento centrale e le pedivelle.

Le parti più rognose sono state senza dubbio i parafanghi, poi il movimento centrale. Il carter che dapprima ritenevo essere un vero rompicato, è risultato pure d’aiuto, perché una volta liberato delle viti che lo collegano al telaio, mi ha permesso di svitare senza sforzo né fatica, il l’anello destro del movimento centrale (da ora in avanti m.c.), facendo leva appunto sul carter stesso.

Il parafango posteriore è stato un supplizio, per via delle vitine saldate al telaio dalla ruggine, e per la posizione scomoda da assumere per arrivare alle stesse.

particolare parafango

La difficoltà in questa fase è data proprio dalla ruggine, quindi ho irrorato ben bene ogni componente da svitare-smontare con svitol.

ecco un esploso della forcella telaio manubrio

Qui si nota l'attacco forcella, il telaio e il manubrio in un esploso.

 

particolare forcella manubrio

Si vedono i vari anelli e ghiere per tenere in sede le parti. Da notare che ovviamente i cuscinetti sono stati tolti.

Bisogna infatti stare molto attenti quando si smontano queste parti, perchè le sfere in acciaio dei cuscinetti sono libere, e quindi svitando i pezzi, se non si presta attenzione, saltano via... come ovviamente è successo a me.

Un'altra parte che potrebbe avere le sferette libere è il movimento centrale, quindi cautela anche in quel caso.

Sicuramente sfere libere si trovano anche nei mozzi delle ruote.

Intendo precisare che Il danno non è dato dal fatto che escano dalla sede ma dalla possibilità di perderli in giro.

 

corona e freni

Particolare della corona che è un pezzo unico con la pedivella, e dei freni direi tutti pezzi in ottime condizioni, anche se qui sono già stati puliti e lucidati.

Quel disco dietro alla corona non è altro che il coperchio del carter, che nella foto non avevo ancora sfilato, poichè non avevo ancora smontato i pedali.

particolare pedivella

 

Ecco un particolare della pedivella dove è chiaro il tipo di attacco inconsueto per me.

(Attenzione sottolineo che il dado è già stato svitato dalla parte filettata e quindi in queste foto non si vede.)

Si tratta di una chiavetta cilindrica con una sezione obliqua che ne riduce la superficie ad una della due estremità, funziona un pò come un cuneo, essendoci una filettatura su cui si avvita un bullone, si stringe bene e la pedivella non si muove più. Molte bici da passeggio hanno questo sistema. E' più facile a vedersi che a dirsi.

la chiavetta

La chiavetta di cui sopra. Se si presta attenzione si nota il lato sfaccettato mancante che si inserisce a cuneo.

 
 
 

Telaio nudo

Post n°12 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Seppi4
 

Ecco come si presenta il telaio nudo

telaio nudo

 
 
 

Pulizia Telaio

Post n°13 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Seppi4
 

Il telaio risulta essere in ottime condizioni, od almeno in condizioni migliori di quel che pensassi.

Ho iniziato a scartavetrare il telaio. Dopo innumerevoli consigli letti su internet nei vari forums, ho deciso di mettermi al lavoro accontentandomi di quello che ho sotto mano.

Uso una carta vetro da 80, bella spessa, è quella che mi permette un lavoro migliore; nelle pieghe ho usato un cutter, ma non lo trovo adatto perché riga troppo a fondo, e così uso un cacciavite con il quale faccio saltare la vernice e le cromature residue. Dopo la 80 userò la 1000 ad acqua da carrozziere. Per eliminiare le lievi righe che lascio.

Il movimento è sempre il più possibile circolare, come un massaggio, un movimento semplicemente  avanti ed indietro segna troppo. La carta che uso è vecchia e perde velocemente lo strato più abrasivo, riducendo di molto la sua efficacia, ma è molto meglio così , in questo modo la posso usare sulle zone più scoperte senza problemi.

Considerazioni

E’ un lavoro lungo ed estenuante, per il pollice con cui faccio forza. La polvere che si solleva si sente e sarebbe corretto e auspicabile mettere un fazzoletto sulla bocca (il massimo sarebbe metterlo bagnato).

Ci si sporca.

L’inserzione dei tubi è veramente moolto lunga da fare e la mia vernice è molto tenace.

Ho deciso di non usare prodotti chimici, per rispetto del telaio e di chi l’ha fatto (farò un lavoro da artigiano); perché facendo millimetro dopo millimetro posso controllarlo a fondo e conoscerne le linee; per la mia salute; per l’ambiente.

Edo lo userà, per ridurre i tempi, ma lui sa come trattare i prodotti chimici e come smaltirli (perché li smaltisci correttamente vero Edo!?!).

cartavetro 60

Questa cartavetro è vecchiotta e perde velocemente la grana più grossa mantenendone una meno aggressiva. La vera comodità sta nel fatto che il supporto, la carta su cui ci sono i granelli, è molto spesso e molto resistente. Questo permette un prolungato utilizzo della stessa, ed una facile impugnatura. Inoltre piegandola rimane molto rigida e gli spigoli che si formano sono molto adatti ad intaccare la vernice in ogni insenatura e nei raccordi fra i tubi del telaio.

cartavetro seppia

La cartavetro da 1000 è da usare con l'acqua perchè la sua capacità abrasiva funzioni al meglio. Ho sentito chiamarla "carta seppia", o "carta da carrozziere". Ha una grana estremamente fine, e la userò per dare una passata a tutto il telaio una volta portato ad acciaio con l'altra. Pensare di fare il lavoro solo con questa è, per me, inutile e fuori discussione.

 
 
 

Risultato Cartavetro

Post n°14 pubblicato il 12 Aprile 2010 da Seppi4
 

Presento il risultato dell'azione della cartavetro:

canotto sterzo

Canotto sterzo prima dell'aggressione


canotto sterzo

canotto sterzo dopo il mio passaggio.

Il risultato mi pare splendido ed il luccichio dell'acciaio ha per me del miracoloso visto come si presentava prima.

Si può vedere la presenza in origine di una cromatura, che è molto tenace è resistente ancora oggi, sebbene intaccata pesantemente dalla ruggine e dalle intemperie, continua a dare filo da torcere per la sua rimozione, l'unica soluzione che ho trovato adatta è stato l'utilizzo di un cacciavite per scrostare millimetro dopo millimetro i punti più recalcitranti. Come si nota, ancora adesso non sono riuscito a levare e pulire tutto.

La vernice presente ha tenuto bene il tempo e l'acciaio mi pare conservato decentemente. Ho rilevato almeno 3 strati di colore. Una volta sì che facevano le cose fatte bene!

1

Ecco come si presenta la bici: il colore più superficiale doveva essere il rosso a mio parere.

2

Infatti dopo la prima scartavetrata appare l'argento sottostante simile a quello che avvolge buona parte del telaio oggi.

3

Dopo un ulteriore attacco compare un rosso più opaco, meno brillante, molto aderente e tenace, più degli altri due colori soprastanti.

4

in ultimo compare l'acciaio lucido e ottimamente conservato dove non ci sono graffi o colpi.

Quindi nell'ordine sull'acciaio doveva esserci una prima mano di un antiruggine o un aggrappante, grezzo e consistente e spesso, seguito da una vernice argentata che probabilemente doveva venire fuori in qualche punto, per esempio essere il colore delle scritte o del marchio, ed infine, doveva esserci un rosso brillante, forse lucido.

La marca e le scritte forse sono colorate e non sono adesivi. Dico forse perchè non me ne intendo, ma per me è tutto a vernice.

vernice nome

 

 
 
 

Per riportare a lucido le varie parti

Post n°15 pubblicato il 12 Aprile 2010 da Seppi4
 

pezzi sterzo

Per quanto riguarda la pulizia dei vari pezzi, dalla corona, ai freni, alle ghiere di chiusura della forcella, etc, mi sono servito del sempre ottimo sistema di smontarli e poi metterli a bagno nel gasolio. In effetti la corona e la catena, molto sporche entrambe, le ho lasciate a bagno 3 giorni nella benzina. Ho letto che il diesel è meglio per le parti meccaniche per sciogliere il grasso e al contempo mantenere una patina protettiva, mentre la benzina sarebbe controindicata. Io non credo che l’uno o l’altro siano sconsigliati, ad eccezione del non secondario problema di salute e smaltimento; l’importante secondo me è, in ogni caso,  proteggere poi con lo svitol le parti così sgrassate.

Per il lavaggio gratto via i depositi di sporcizia e grasso con uno spazzolino da denti, e per le parti più tenaci uso pezzi di legno a punta o qualsivoglia strumento, stando attento, se uso del metallo, a non rigare l’oggetto da pulire. Poi mi aiuto con uno straccio o magari una spugna a doppia faccia, gialla da un lato e verde o blu abrasiva dall’altra. Mi sono veramente stupito della efficacia della parte abrasiva della spugnetta, tanto che l'ho anche provata per scrostare il telaio, ottenendo qualche risultato.

In ogni caso è sempre preferibile impiegare dei guanti impermeabili, anche solo in lattice, per quanto, invero, durino poco.

Per lo smaltimento mi sono organizzato così: tengo sempre una bottiglia di plastica, col proprio tappo, che riempio di volta in volta dei residui dei lavaggi in benzina, e altri liquidi. Una volta completa la porto ad un centro di smaltimento rifiuti dell’amiat nell’apposita sezione.

Ecco il sito degli ecocentri di Torino: http://www.amiat.it/interno.cfm?SEZ_ID=20&SS_ID=11&PAG_ID=&TIPO_IMM_ID=

 

E’ veramente un sogno vedere come parti antiche e vecchie che a prima vista avrei buttato via, possano riacquistare straordinariamente tutto il loro splendore, apparendo in taluni casi praticamente nuovi. Basta dedicarcisi e usare olio di gomito. Andatevi a rivedere le condizioni della bici e guardate come sono usciti i vari pezzi nella foto sopra.

 
 
 
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