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Scelta telaio


 
Tra quelli a disposizione ho scelto quello rosso, avevo iniziato a fare ricerche su internet. Per prima cosa si cerca la marca della bici, cosa se ne dice, se è buona che componenti ha.Una ricerca un po’ raffazzonata mi ha portato a giudicare questo telaio il migliore.Non ha delle buone geometrie, che sono tipicamente da passeggio, ma il fatto che fossi riuscito a rintracciare la marca mi aveva messo veramente di buon’umore ed ho deciso che questo sarebbe stato il mio telaio, sempre che non avessi scovato rotture o crepe.Per fortuna fino ad ora non mi ha riservato sorprese.Certo quello di Edo ha geometrie migliori, 
il triangolo posteriore più compatto e simile a quelli da corsa. Il mio è proprio da passeggio. Quasi mi dispiaccio della sua buona scelta e glielo dico. Inoltre ha il vantaggio di avere una verniciatura, seppure recente, che ha protetto bene, all’apparenza, e non ci sono punti scoperti.Il mio invece è corroso in più punti dalla ruggine, ma almeno il colore è originale.Porta come nome “B.Giuntelli”. Il simbolo presente sul tubo sterzo e sull’obliquo, nonché sul piantone, sono illeggibili, ma grazie al nome risalgo ai produttori.Si tratta di due fratelli, i fratelli Giuntelli, entrambi ciclisti professionisti degli anni '20-'30, ritiratisi dalla scena ciclistica, hanno aperto 2 botteghe ad Asti e si sono messi a costruire bici, anche per grandi nomi.E’ quindi uscita dalla bottega di Battista Giuntelli.Pur rimanendo la mia una bici da passeggio, il fatto che sia stata fatta da un ex corridore, tempo addietro, e sia resistita fino ad oggi, per me sono garanzie di ottima qualità e resistenza. Così mi sono subito affezionato al mezzo.La prima idea è stata quella semplicemente di cercare di rimetterla a posto, non mi andava di rovinare un telaio fatto da una persona che di bici se ne intendeva. Varrà poco varrà molto, poco importa, se posso la rimetto semplicemente in sesto, mantenendo fede al movimento libero con cui era nata. Accantono l’idea fissa per il momento, io posso fare esperienza anche così, e porgo rispetto a chi l’ha costruita.Ho cercato su internet il dettaglio dei colori e lo stemma originale, in modo da ricostruirlo, ma senza risultato.In seguito mi sono reso conto che tenerla così non sia possibile e decido quindi di smontare tutto e riverniciarla.Lo smontaggio è lungo e laborioso e impegna diverso tempo: mancano gli attrezzi. Nasce quindi la società con Edo per l’acquisto degli strumenti utili ad entrambi, la parola d’ordine è riparmio assoluto e se possibile solo roba usata.E’ andata bene per una chiave a tubo 14x15 presa al balòn, invece lo smagliacatena l’abbiamo dovuto acquistare nuovo da quagliotti.