Creato da Seppi4 il 24/01/2010

InFisso

rotolando

 

Semplicità

Post n°1 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da Seppi4
 

 

Nulla di meno nulla di più
E fixed fu
Orpelli?
Barocchismi?
Non fan per noi.
Al di sopra di tutte queste corbellerie
Al di là dei grovigli di metallo
Sorridiamo
E liberi,
Silenziosi
Scherziamo col vento
Noi
Unici
A poterlo ancora,
Di nuovo, ascoltare.

Grazie a A A E E F G L L P S

 
 
 

E fixed fu

Post n°2 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da Seppi4

Fortunato possessore pargolo di una "fixed". D'obbligo sono le virgolette, per un inglesismo che ben chiarisce l'essenza di questa bicicletta.
Prendete un telaio snello, due cerchi, una catena che trasmetta il movimento, un sellino e due pedali; poneteci sopra due gambe robuste e allenate.
Avrete ottenuto il mezzo più semplice e efficiente che l'uomo abbia mai inventato e allo stesso tempo il veicolo più elegante e bello che si sia mai visto.
Una fixed è l'essenza del movimento rapido.

Non ho nemmeno ancora imparato ad andarci e già mi ritrovo ad elogiarla.

E' un oggetto d'arte, bello in sè, indipendentemente dal motivo per cui è stata creata.
Ma non è fatta per poltrire. Ricorda molto quei cani levrieri, magri, snelli, in forma, tutto un fascio di muscoli, le cui fibre vive e scattanti vengono mal celate dalla sottile pelle, se ne intuisce, solo ad osservarli, anche per un occhio inesperto, il fine: la corsa. Per quello sono fatti.


 
 
 

terza uscita

Post n°3 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da Seppi4

Oggi pomeriggio ho fatto il mio terzo giro da quando me l'hanno regalata.
Io e lei da soli per 2 orette.
Dobbiamo prendere confidenza l'un l'altra. In tutto l'ho usata 5 ore, ma già alla fine delle prime due, avevo iniziato ad ottenere i primi successi in frenata.
Devo dire che il grande stimolo e la grande molla che ha velocizzato il mio apprendimento è stato lo studio attento dei filmati su U tube.
In effetti non riuscivo a credere fosse possibile gestire una tale bici; neanche le cose che mi dicevano i miei amici mi avevano del tutto convinto, ma il fatto di vedere che dei ragazzi ce la facevano mi ha aiutato a vincere certe perplessità e ad andare giù pesante sui pedali.
Il segreto è tutto qua: convinzione peso in avanti e giù pestoni sui pedali!


 
 
 

quale lucchetto

Post n°4 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da Seppi4



Lo so la foto non le rende giustizia, e soprattutto so già che cosa stanno pensando alcuni di quelli che l'han vista appena presa:" Ma ca_ _ o Teo ma che diavolo ci fa quel catafalco che appesantisce la linea? Così ce la rovini!".
Avete ragione, ma abbiate compassione. Le giornate sono ancora calde, ed io non ho nessuna intenzione di caricarmi uno zaino per portarmi dietro l'"U lock", quindi abbiate pazienza se in questi scatti è presente il lucchettone, e pensate che è proprio quello che mi permetterà di girare più sicuro per la città.
Ah per la cronaca il lucchettone è un acquisto dell'America. Non è il più grosso che c'era, tuttavia è il miglior compromesso tra peso e dimensioni.
Viene da Santa Cruz e lì di bici se ne intendono!

Vi racconto l'aneddoto del suo acquisto.
Mi trovavo di fronte alla serie di lucchettoni e catene da biciclette di questo fornitissimo negozietto, e giravo e rigiravo tra le mani U lock di varie dimensioni, provando e riprovando sulle bici da corsa esposte, quale potesse adattarsi meglio alla mia fixed. Per farla breve ho passato un buon 45 minuti lì davanti (mentre quei vigliacchi dei Cardinals se ne andavano in spiaggia mentre ignoro in quale bettola si fosse rifugiato il mio losco compagno di avventura ), leggendo le varie caratteristiche, quando uno dei commessi (evidentemente avevo attirato l'attenzione) mi lascia molto gentilmente quasi come per caso, come se dovesse appoggiarlo lì temporaneamente, un catenone lungo un metro per motociclette con maglie a sezione quadrata. Io niente ho continuato imperterrito a farmi s_ g _ e mentali sugli U lock. Ce n'erano tre che facevano al caso mio, ecco qui grosso modo i modelli [copiate il link in una sola volta, non preoccupatevi se l'evidenziato è a capo, e incollatelo sul browser, ma primamettete il " www. "]

kryptonitelock.com/outletproducts/products/
productdetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1207

kryptonitelock.com/outletproducts/products/
productdetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1100

kryptonitelock.com/outletproducts/products/
productdetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1203

Ero ormai, non senza dubbi enormi, giunto ad una scelta quantomai sofferta quando quel vigliacco e subdolo di un commesso mi porta un altro U lock. Questo era il più grosso di tutti!:

kryptonitelock.com/outletproducts/products/
productdetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1095

"NNNOOOOOoooooo il lucchetto NewYorchese! Che figo!" Ho pensato.
"Chissà se" lo prendo immediatamente dopo che il tizio si è allontanato, badando bene a non farmi vedere: mi avrebbe dato fastidio dargliela vinta e fare il suo gioco.
Bestiale, assurdo, enorme e pesantissimo. Avessi seguito un vecchio adagio che recita così:" Bigger is better" avrei dovuto senza dubbio prenderlo, tuttavia il buon senso ha prevalso e mi ha guidato verso una scelta più discreta ma che ritengo sicura.
Alla fine sono uscito dal negozio col mio bell'acquisto; ho preso questo:

kryptonitelock.com/outletproducts/products/
productdetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1207

Dall'immagine non sembra, però a me pare già enorme. A lui è affidata la sicurezza del mio mezzo.

 
 
 

Skiddare?

Post n°5 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da Seppi4

Non si tratta solamente di frenare, per quello è sufficiente opporre una certa resistenza al pedale che sale posteriormente, cercando di non farsi sbalzare fuori sella. Io parlo proprio di skiddare, bloccare la ruota posteriore ed effettuare in “planata” qualche metro.

Certo chi è in gamba e su di una pavimentazione adeguata può farlo per metri, nel mio caso si tratta di brevi tratti. In verità devo dirlo, i tratti sono molto ridotti sull’asfalto della mia zona, che non è proprio il massimo, direi infatti che è piuttosto “grutuluto” o quantomeno a pasta grossolana.

Devo così ricorrere a stratagemmi, tra cui: scegliere una bella discesa con una buona pendenza, oppure bagnare la gomma, o sperare in uno strato di foglie, oppure ancora sfruttare la sabbiolina o il limo del Po.
Quale che sia il metodo impiegato, i risultati si vedono ed in effetti è permesso anche a me effettuare qualche metro in totale assenza di aderenza posteriore. No non sono stato sincero: per fortuna l’aderenza rimane, e pure l’attrito che ne consegue purtroppo, tanto da grattugiare il preziosissimo copertone Vittoria Rubino Pro.
Ed ecco spiegato l’uso intenso di stratagemmi per aumentare in qualche modo la scivolata risparmiando qualcosa di copertoni.

E’ importante mettere il peso in avanti, spostando il baricentro e alleggerendo la gomma posteriore, ma fino a quando non ho preso dimestichezza col mezzo, mi riusciva difficile, in discesa, buttare tutto il peso in avanti, appoggiando il basso ventre e altro sul manubrio.

Sei in discesa, l’istinto ti consiglia di portare il peso indietro, invece tu, oltre alla preoccupazione della velocità che inizi ad acquistare e che ti rende insicuro, tenendo conto che non hai che un freno solo, alla ruota davanti, che oltretutto non puoi usare, o meglio non vuoi, perché sai benissimo che il miglior modo di imparare ad andare su questa bici è non farti sconti e non lasciarti tentare dalla abitudine e dalla comodità del freno, reliquia di un tempo passato ormai che non dovrebbe più toccarti e che hai promesso a te stesso che qualunque cosa fosse successa non ti saresti lasciato tentare, hai anche l’incombenza di doverti buttare in avanti, proprio la cosa che più è lontana dalle tue ambizioni del momento, quindi contro ogni istinto di conservazione, quasi ad occhi chiusi ti sposti in avanti.

E non succede niente.

Eh già cosa credi?

A parte che quello lo chiami spostarsi in avanti? Ma non farmi ridere! Spostarsi di pochi centimetri impercettibili non ti aiuterà di certo!

Vabbè ci torneremo dopo.

Non basta che tu ti sposti in avanti, eh no! Dopo questo grande sforzo di volontà, dopo questo gesto incosciente devi riprendere possesso delle tue facoltà, che hai dovuto abbandonare il giorno che ti hanno regalato la bici e tu hai detto STRAFIGA!!, e usarle per comandare ai tuoi deboli muscoli del polpaccio di irrigidirsi e bloccare la ruota posteriore.

Già. E’ una parola!

Non avevo idea delle forze in gioco. Ma porca miseria questa ruota così sottile, snella, delicata, elegante nella sua finezza, PESA DA FARE SCHIFO!

Si trasforma in un volano da un numero imprecisato di chili, una forza inarrestabile, quasi dotata di vita propria, perché più ti sforzi più lei si oppone e avanza.

E via così. Il primo giro di pedali se ne va col ginocchio che fa un movimento inconsueto e si avvicina paurosamente al manubrio toccandolo e se non sei ancora caduto, ecco che ti tocca rieffettuare lo sforzo disumano per fermare quella motrice che ti segue, ti travolge.

E tu speri che lo sforzo appena effettuato dovrà senza dubbio aver intaccato la potenza rotativa di quel mulino, e così rincuorato e con rinnovato vigore aspetti il prossimo passaggio dei pedali nella posizione migliore per frenare.

Ecco sta per arrivare e già mandi il segnale alle ginocchia e poi ai polpacci perché si irrigidiscano, credi di giocare d’anticipo e fregare la macchina.

No

Mentre tu in quella manciata di centesimi di secondo elaboravi la tattica, quella fetente di una motrice, durante il giro a vuoto che hai atteso perché si verificasse il ricongiungimento astrale della combinazione della posizione dei pedali corretta, ha acquistato nuovo vigore vanificando quasi lo sforzo iniziale fatto da te, e così ti coglie alla sprovvista e debella le tue gambe come uno strike al bowling.

E via un altro giro!

Ma questa volta gliene fai fare solo mezzo e pronto e astuto ti ricordi che anche con l’altro piede puoi esercitare una forza che si opponga al moto, e così non le permetti di avvantaggiarsi nuovamente.
Riesci così a non sgommare ma per lo meno freni efficacemente la discesa, che tra poco finirà perché astutamente l’hai scelta corta.

Meglio tornare in piano, e mettere in campo altri mezzucci, probabilmente avrai più successo. Certamente non è un problema tuo, sarà colpa delle gomme, troppo aderenti, oppure della postura, o forse del sellino, o peggio ancora potrebbe essere il rapporto 45/18 che si prende gioco di te.

E pensare che credevi di essere forte e allenato va!

Per chi se la sta ridendo propongo di provare.

 
 
 
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