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Si parte la sera, si viaggia in treno, si discute, si dorme seduti, senza cuccetta: il gioco si fa duro e i duri siamo noi. A Roma è ancora buio quando arriviamo. C'è tempo per una rapida colazione e si decide di visitare San Pietro. Enorme la piazza, imponente la basilica, bianca e affollata la tomba di Giovanni Paolo II. Emozione.
Raggiungiamo il punto di ritrovo che è stato stabilito non a piazza Montecitorio, ma nella attigua piazza Colonna su cui si affaccia palazzo Chigi sede del governo. Il massimo. Ci guardiamo un po' imbarazzati e perplessi. Diciamo la verità: non siamo abituati a rivendicare i nostri diritti in una piazza. Presto però larghi sorrisi si accendono sui volti. A centinaia continuano a confluire in piazza e ben presto il gruppo si trasforma in folla. Cartelli, striscioni, centinaia di bandiere e poco dopo le 11 inizia la festa. Fischietti, cori, slogan attirano l'attenzione.
E subito incameriamo un punto. Una delegazione di odontotecnici verrà ricevuta nel pomeriggio dalla Presidenza del Consiglio. Il Presidente Nazionale Antlo ci riferisce durante l'incontro al Teatro Capranica che la riunione è stata molto produttiva e che le nostre argomentazioni sono state positivamente recepite. Uno a zero per noi. Il Teatro Capranica è molto capiente, ciononostante è completamente pieno, alcuni sono in piedi, altri attendono all'esterno. La visione di tanta gente entusiasta e determinata scalda il cuore e ci ripaga delle fatiche e del lavoro di questi anni. La categoria c'è. Finalmente! due a zero per noi e si continua.
Gli interventi dei politici che si alternano sul palco invitati da Carmando ci spiegano la situazione e si dimostrano ottimisti. Il profilo che attendiamo da anni potrebbe arrivare in tempi brevissimi. Ci conferma l'on. Salini che ciò che noi chiediamo non è un regalo, ma il doveroso riconoscimento di una professione sanitaria essenziale per la salute pubblica. Tre a zero per noi. La partita è finita, ma il campionato è ancora lungo. E' stata una bella esperienza, era doveroso esserci. Chi gioca può rischiare di perdere, chi non gioca non vincerà mai!