La mia vita...

GRAZIE DONNE


In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che volle celebrarla il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l'anno precedente, che ricordava l'8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della Seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare altre versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall'Europa. Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti verificatesi a Chicago, a Boston o a New York.Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni '70 e gli '80 abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un'idea di Teresa Noce , Rita Montagnana e di Teresa Mattei. (Wikipedia)L'ignoranza ha portato, col tempo, a reinterpretare il significato della Giornata Internazionale della Donna, in Italia erroneamente chiamata Festa....e a privarla del suo significato vero e, ancora peggio, a tirar fuori degli atteggiamenti che certo non testimoniano il passo in avanti dei diritti delle donne o non affermano la nostra voglia di affermare una parità di diritti....mostrando atteggiamenti tipici della mentalità maschilista che, da sempre, hanno impedito alle donne una vita paritaria rispetto a quella degli uomini...atteggiamenti e azioni atte ad affermare la visione oggetto del corpo umano....finchè sono stati gli uomini ad andare nel night, a guardare donne, private della propria dignità di donne, che si spogliano per quattro soldi, per soddisfare l'istinto predatore e animalesco maschile che vede il meraviglioso corpo femminile solo come un oggetto o una preda..NOI DONNE in cerca di affermare ALMENO i pari diritti tra i sessi, ci siamo sempre lamentate di un atteggiamento scorretto....ma ora che lo fanno pure le donne...cosa dovremmo dire?? il giorno della "Festa della Donna"...donne in cerca di uomini-oggetto, si pongono allo stesso livello degli uomini tanto criticati, per il loro atteggiamento maschilista..decisamente il significato della Giornata Internazionale della Donna non voleva essere questa nella mente e nel cuore di grandi donne come Clara Zetkin e Aleksandra Kollontaj ..ma nonostante tutto...ci sono ancora tante Donne che, come loro, credono e lottano ogni giorno per affermarfe ALMENO la parità di diritti tra i due sessi...la Giornata Internazionale della Donna ci serva da monito..per guardare indietro e vedere quanta strada abbiamo fatto....e per guardare avanti, per chi ha la possibilità di guardare avanti, perchè molte donne, purtroppo non possono concedersi il lusso di pensare al domani, perchè non lo avranno, e molte  altre ancora non possono permettersi il lusso di pensare...perchè non è loro concesso..guardiamo avanti..la strada che ci aspetta è ancora lunga...e non dobbiamo perdere le speranze...e continuare a lottare, senza aspettare che qualcuno lo faccia per noi..E LA LOTTA CONTINUA!
VIVA LE DONNE!! ORGOGLIOSE DI ESSER DONNE!..perchè non è uno svantaggio, ma un PRIVILEGIO!PS: la "Festa della Donna" oggi compie cent'anni!!  :)  "Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei - Germania, Austria, Svizzera e Danimarca - la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848 durante la rivoluzione il re di Prussia18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi." (Wikipedia) dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne». " (da Wiki)