Quanto affannarsi per spiegare, quanto per capire...Ognuno ha un metodo, ognuno una risposta, ognuno una soluzione: ognuno è per...? no, ognuno è contro...Mammona regna sovrano e divide: quante offerte e quante promesse s'intrecciano con le attese e le speranze di chi vorrebbe solo una terra buona su cui risiedere in pace e con giustizia, una casa sicura costruita sulla roccia che non frani al soffiare dei venti della vita e della storia. Ma se Tu non costruisci la casa "invano vi faticano i costruttori". E Tu non parli di finanza, di accumulo di ricchezze, di danaro che fabbrica danaro, di cassaforti impenetrabili all'Amore; "perchè là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore", ci hai detto e nel cuore non entrerà l'Amore. Ci hai prospettato una sola possibilità di costruire la città dell'uomo, e l'hai detto a tutte le genti, "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete soccorso, carcerato e mi avete visitato." Che cos'altro è questo se non costruire la città dell'Amore? L'Amore non è il sentimentale rivolgersi ad un gesto di pietà quando capita l'occasione, ma è l'abitudine alla cura dell'altro, fratello nostro perchè figlio Tuo, da Te affidatoci per amarlo a Tuo nome. La fraternità come cittadinanza ci obbliga a organizzare le cose di quaggiù con lo sguardo volto lassù. Il Cielo è la dimensione del nostro agire sulla terra, e il Cielo è il luogo dll'Armonia e dell'Ordine che Tu hai creato. perciò le terra non può che rispecchiarlo. Dov'è l'Armonia in questi nostri giorni tumultuosi ove chiunque parli si propone in contrasto o in antagonismo o in conflitto con gli altri? Dove l'Ordine come immagine del Tuo progetto al principio della Creazione? L' Armonia degli spiriti e degli intenti per un progetto ordinato, seppur vario, potrebbe leggere e interpretare il tuo mandato proprio nel senso della costruzione della polis: le necessità degli uomini e delle donne sono proprio queste, l'hai detto Tu, il mangiare, il bere, la casa come vestito che ci ripara, la cura delle malattie, la pietà per il disagio del carcere e dell'estraneità, e non sono prerogative nè di destra nè di sinistra nè di centro. Riposano sulla certezza e il diritto ad avere di che realizzare tutto ciò, cioè il lavoro, così importante che Tu lo remuneri in base al bisogno, sfidando l'invidiosa incomprensione di chi si ritiene defraudato della giustizia.E oggi? A tutti quelli che per ordinare la città terrena urlano promettendo danaro, reclamando danaro, comprando danaro, e si dividono, Tu diresti anche oggi:"Se un regno è diviso in se stesso quel regno non può reggersi." Ed è diviso perchè è consegnato alla logica di Mammona, al suo servizio. Ma nessuno può servire a due padroni e se non serviamo il Dio dell'Amore, costruiremo la città di Mammona, dove regna il danaro e muore la speranza. Ma Tu ci assicuri:"Ecco, io sono con voi, tutti i giorni fino alla fine del mondo!"
Se un regno è diviso in se stesso...
Quanto affannarsi per spiegare, quanto per capire...Ognuno ha un metodo, ognuno una risposta, ognuno una soluzione: ognuno è per...? no, ognuno è contro...Mammona regna sovrano e divide: quante offerte e quante promesse s'intrecciano con le attese e le speranze di chi vorrebbe solo una terra buona su cui risiedere in pace e con giustizia, una casa sicura costruita sulla roccia che non frani al soffiare dei venti della vita e della storia. Ma se Tu non costruisci la casa "invano vi faticano i costruttori". E Tu non parli di finanza, di accumulo di ricchezze, di danaro che fabbrica danaro, di cassaforti impenetrabili all'Amore; "perchè là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore", ci hai detto e nel cuore non entrerà l'Amore. Ci hai prospettato una sola possibilità di costruire la città dell'uomo, e l'hai detto a tutte le genti, "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete soccorso, carcerato e mi avete visitato." Che cos'altro è questo se non costruire la città dell'Amore? L'Amore non è il sentimentale rivolgersi ad un gesto di pietà quando capita l'occasione, ma è l'abitudine alla cura dell'altro, fratello nostro perchè figlio Tuo, da Te affidatoci per amarlo a Tuo nome. La fraternità come cittadinanza ci obbliga a organizzare le cose di quaggiù con lo sguardo volto lassù. Il Cielo è la dimensione del nostro agire sulla terra, e il Cielo è il luogo dll'Armonia e dell'Ordine che Tu hai creato. perciò le terra non può che rispecchiarlo. Dov'è l'Armonia in questi nostri giorni tumultuosi ove chiunque parli si propone in contrasto o in antagonismo o in conflitto con gli altri? Dove l'Ordine come immagine del Tuo progetto al principio della Creazione? L' Armonia degli spiriti e degli intenti per un progetto ordinato, seppur vario, potrebbe leggere e interpretare il tuo mandato proprio nel senso della costruzione della polis: le necessità degli uomini e delle donne sono proprio queste, l'hai detto Tu, il mangiare, il bere, la casa come vestito che ci ripara, la cura delle malattie, la pietà per il disagio del carcere e dell'estraneità, e non sono prerogative nè di destra nè di sinistra nè di centro. Riposano sulla certezza e il diritto ad avere di che realizzare tutto ciò, cioè il lavoro, così importante che Tu lo remuneri in base al bisogno, sfidando l'invidiosa incomprensione di chi si ritiene defraudato della giustizia.E oggi? A tutti quelli che per ordinare la città terrena urlano promettendo danaro, reclamando danaro, comprando danaro, e si dividono, Tu diresti anche oggi:"Se un regno è diviso in se stesso quel regno non può reggersi." Ed è diviso perchè è consegnato alla logica di Mammona, al suo servizio. Ma nessuno può servire a due padroni e se non serviamo il Dio dell'Amore, costruiremo la città di Mammona, dove regna il danaro e muore la speranza. Ma Tu ci assicuri:"Ecco, io sono con voi, tutti i giorni fino alla fine del mondo!"