Nicolas Eymerich

Super si, ma non Aguri


L'hanno buttata fuori. Non c'è più posto in Formula 1 per le cenerentole dei motori. Ok, proprio proprio cenerentola la super Aguri non era. Telaio e motori preparati da Honda, la stessa scuderia con cui Senna ha fatto il bello e il cattivo tempo negli anni ottanta, non può essere considerata cenerentola. Ma il comparto direttivo di scuderia forse si.Dopo 39 gran premi e 4 punti irridati la Super Aguri ha issato bandiera bianca sull'alettone di coda della sua monoposto.Così questo weekend vedremo schierate sulla griglia di partenza solo ed esclusivamente 20 monoposto. Il minimo sindacale per poter correre da regolamento FIA.
Ovviamente tutto è dovuto al business. I soldi sono l'unico vero dio della F1 e Bernie Ecclestone, patron del circo motori, lo sa. Ecco perchè dal 2010 regole cambiate, non più scuderie senza "arte ne parte". Scuderie che non poduco autovetture da sogno quali la Toro Rosso per esempio non saranno annoverate tra le probabili partecipanti al mondiale. Giusto o0 sbagliato che sia così sarà.Del resto la F1 è malata, e questo lo possono vedere tutti; basta mettersi davanti alla TV la domenica alle 14 e cercare di rimanere svegli guardando una gara già scritta. Del resto chi parte in pole position ha un'altissima probabilità di fare "il mazzo" alle avversarie. E se così non fosse lo dobbiamo solo ai sorpassi dovuti al pit stop delle automobili. Questo la Ferrari lo sa bene, piccola reginetta di un assetto legale-sportivo che porta ad una despettacolarizzazione dello sport dei motori.
Allora che fare? Ma guardiamo il moto GP, almeno i colpi di scena sono probabili fino all'ultimo giro grazie ad un livellamento delle prestazioni il più delle volte ma soprattutto grazie al coraggio di piloti che entrano in curva come dei gladiatori domando l'asfalto, la moto, l'avversario.A questo punto non ci resta che sperare. Sperare che case quali la McLaren o la Ferrari falliscano e forse, dico forse, si ritornerà a vedere gare che Fangio, Mansell, Villeneuve padre ci facevano vedere emozionandoci.