sogniadocchiaperti

MORTO IN CARCERE!!!!!!!!!!! MA.....NE AVETE PER CASO SENTITO PARLARE!!!??????


Aldo Branzino, un falegname che non fa politica, 44 anni, viene trovato morto domenica 14 ottobre, nella sua cella di isolamento all’interno del carcere di Capanne a Perugia; - Aldo viene arrestato venerdì 12 ottobre a Pietralunga, nella sua casa di campagna vicino Città di Castello, per coltivazione e detenzione di canapa indiana e trasferito nella stessa giornata al carcere di Capanne a Perugia, dove deve restare in isolamento almeno fino a lunedì 15 ottobre, quando incontrerà il giudice titolare dell’inchiesta; - sabato 13 ottobre alle ore 14 il legale d’ufficio incontra Aldo e riferisce alla moglie di averlo trovato in buona salute; - domenica 14 ottobre, al mattino, la famiglia viene informata che Aldo è morto; - subito viene diffusa la notizia (vi è un primo referto medico redatto dal personale del carcere?) che Aldo sarebbe morto per malattie cardiache e non presenterebbe segni esterni di violenza; - conoscendo Aldo come persona sana, la famiglia non ci crede e chiede l’autopsia; - l’autopsia viene affidata al dott. Lalli, un medico legale noto per essere eticamente irreprensibile e dal cui esame risulta che Aldo è morto per cause non accidentali e che il suo cadavere presenta chiari segni di lesioni traumatiche: 4 ematomi cerebrali, fegato e milza rotte, 2 costole fratturate. - il giudice Petrazzini (lo stesso che aveva condotto l’inchiesta sulla coltivazione e detenzione di canapa indiana) apre formalmente una indagine per omicidio volontario. Sono inorridita!!!!!!! venendo a conoscenza di questo increscioso fatto, e ancor di piu' allibita per la mancanza assoluta di informazione da parte dei principali mezzi d'informazione. Fiumi di inchiostro e di parole sono stati spesi in seguito all'uccisione di un tifoso per mano della polizia, ma questa morte rischia di passare inosservata e davvero non riesco proprio  a capacitarmene  Non riesco  ad accettare che fantomatici personaggi con le tasche piene di danaro grondante sangue, guadagnato vendendo enormi quantita' di  sostanze stupefacenti  restino, nella maggior parte dei casi,  impuniti , mentre un povero essere che coltivava per semplice uso personale possa essere stato massacrato di botte ed ucciso come un cane. Dov'e' la giustizia????? Comunque dietro questa triste storia un'altra triste realta', Aldo lascia un figlio di 14 anni ed una moglie malata in attesa di trapianto di fegato. Dopo la sua morte sono venuti a mancare i mezzi di sostentamento per la famiglia, per questo sta nascendo spontaneamente da parte di alcuni gruppi una catena di solidarieta' che permetta di raccogliere fondi per  fornir loro un piccolo aiuto.A tale scopo, Il 30 novembre in un centro Sociale della citta' di Alessandria si terra' una cena, se qualcuno della zona avesse occasione di leggere questo post e volesse  partecipare puo' farlo contattandomi via mail. Spero, nonostante il silenzio mantenuto dai media,   che il caso venga a conoscenza  di quante piu' persone possibile toccandone il  cuore  e la coscienza, se non altro servira' ad aprire gli occhi su cose che un certo tipo di sistema non vuole vengano tenuti aperti.