Dangerous Liaisons

Il Visconte di Valmont alla Marchesa di Merteuil


Potenze del cielo, avevo un anima per il dolore, datemene una per la felicità! Credo sia il tenero Saint-Preux che si esprime così. Meglio suddiviso di lui io posseggo insieme due anime. Sì, amica mia, sono nello stesso tempo felicissimo e infelicissimo; e dato che voi avete la mia totale confidenza, vi farò il resoconto dei miei dispiaceri e delle mie gioie. Sappiate, dunque, che la mia ingrata devota mi tratta sempre con estrema severità. Sono alla quarta lettera respinta. Forse ho torto a dire la quarta; perché avendo immaginato che al primo rinvio, ne sarebbero seguiti molti altri e non avendo voglia di sprecare così il mio tempo ho deciso di esprimere le mie lamentele in termini generici, e di non mettere la data, e così dalla seconda volta è sempre la stessa lettera che va e viene; mi limito a cambiare la busta. Se la mia Bella finirà, come finiscono tutte le Belle, col commuoversi un giorno, se non altro per stanchezza, non rimanderà più indietro la lettera e allora sarà il momento di mettersi al corrente. Capite che con questo nuovo genere di corrispondenza non posso essere informato gran che. Ho scoperto, però, che la volubile creatura ha cambiato confidente; almeno, sono sicuro che, dopo la sua partenza dal castello, non è arrivata alcuna lettera per Mme de Volanges, mentre ne sono giunte due per la vecchia Rosemonde; e siccome costei non ci ha detto niente e non apre più bocca sulla sua cara Bella, mentre prima non faceva che parlarne, ho concluso che è lei adesso la sua confidente. Presumo che da un lato il bisogno di parlare di me, dall'altro la leggera vergogna di ritornare con Mme de Volanges su un sentimento tanto a lungo sconfessato, hanno provocato questa grande rivoluzione. Ma ho paura di averci perso nel cambiamento: perché più le donne invecchiano, più diventano acide e severe. La prima le avrebbe parlato male di me; ma questa le parlerà di più dell'amore; e la mia sensibile pudica ha molta più paura del sentimento che dell'essere che lo ispira. Il solo mezzo per venire a sapere qualcosa è, come vedete, di intercettare la corrispondenza clandestina. Ho già mandato gli ordini al mio staffiere; e aspetto da un giorno all'altro che vengano eseguiti. Fino a quel momento non posso agire che a caso. Da otto giorni passo continuamente in rassegna tutti i sistemi conosciuti, quelli dei romanzi e delle mie segrete memorie, ma nessuno si adatta né alle circostanze di questa avventura, né al carattere della sua eroina. La difficoltà non sarebbe di introdurmi in casa sua, magari di notte, magari addormentandola e di farne una nuova Clarissa: ma che dopo più di due mesi di attenzioni e di fatiche debba ricorrere a sistemi che non mi sono congeniali e trascinarmi servilmente sulle orme degli altri e trionfare senza gloria!... No, non avrà i piaceri del vizio e gli onori della virtù! Non mi basta possederla, voglio che lei si conceda. Ora per questo, bisogna non solo arrivare fino a lei, ma arrivarci col suo consenso; trovarla sola e disposta ad ascoltarmi; soprattutto chiuderle gli occhi perché non veda il pericolo, altrimenti lei saprebbe superarlo o morire. Ma più mi è chiaro ciò che bisogna fare, più mi pare difficile attuarlo e, prendetemi pure in giro, vi confesserò che più ci penso più il mio imbarazzo cresce. Impazzirei, credo, senza le felici distrazioni che mi procura la nostra comune pupilla. Devo a lei se mi resta ancora qualcos'altro da fare oltre a scrivere elegie. Ci credereste? La ragazzina era talmente sconvolta che sono passati tre giorni prima che la vostra lettera abbia avuto qualche risultato. Ecco come una sola idea falsa può guastare la più bella indole. Infine solo al sabato è venuta a girarmi intorno balbettandomi qualche parola, ma pronunciate a voce così bassa e talmente soffocata dalla vergogna che era impossibile sentirle; ma il rossore me ne fece intuire il senso. Fino allora mi ero tenuto sulle mie: ma piegato da un sentimento così gradevole, magnanimamente ho promesso di andare a trovare la sera stessa la graziosa penitente; e questa concessione, da parte mia, è stata accolta con tutta la riconoscenza dovuta a un sì grande onore. Siccome non perdo di vista né i vostri progetti né i miei, ho deciso di approfittare di questa occasione per conoscere il vero valore di questa bambina e anche di accelerare i tempi della sua educazione. Ma per assolvere questo compito con maggior libertà, avevo bisogno di cambiare il luogo dei nostri appuntamenti; infatti un semplice stanzino che separa la camera della vostra pupilla da quella di sua madre, non poteva darle abbastanza sicurezza per permetterle di esprimersi pienamente e a suo completo agio. Mi ero quindi ripromesso di fare innocentemente qualche rumore in modo da incuterle abbastanza paura, e indurla a cercarsi un luogo più tranquillo per il futuro. Mi ha risparmiato anche questa fatica. La piccola ride spesso e volentieri; e per favorire la sua allegria, mi era venuto in mente di raccontarle, nei nostri intervalli, tutte le storie scandalose che mi venivano in testa, e, per renderle più piccanti e attirare di più la sua attenzione, le attribuivo a sua madre divertendomi a ricoprirla di vizi e di ridicolo. Avevo buone ragioni per far cadere la mia scelta sulla madre, infatti meglio di ogni altra incoraggiava la mia timida allieva e nello stesso tempo le ispiravo il più profondo disprezzo per lei. Da molto tempo ho notato che se non è sempre necessario usare questo sistema per sedurre una ragazza, è però indispensabile e anche il più efficace, per corromperla, perché la donna che non rispetta sua madre non rispetterà mai se stessa. Verità morale questa che ritengo così utile, che sono stato molto contento di fornire un esempio a sostegno di tale tesi. Intanto la vostra pupilla, che non pensava affatto alla morale, soffocava dal ridere a ogni istante finché a un tratto è scoppiata in una gran risata. Non ho faticato a farle credere che aveva fatto un rumore spaventoso. Finsi un terrore che lei condivise facilmente. Perché se lo mettesse bene in testa non permisi più al piacere di ricomparire, e la lasciai sola tre ore prima del solito. Ci mettemmo d'accordo, inoltre, prima di separarci, che da domani ci saremmo incontrati in camera mia. L'ho già ricevuta due volte; e in questo breve intervallo di tempo la scolara è diventata esperta quasi come il maestro. Sì, le ho insegnato tutto, anche le raffinatezze. Non ho tralasciato che le precauzioni. Occupato come sono tutta la notte, ho il vantaggio di passar buona parte del giorno dormendo, e poiché gli attuali ospiti del castello non mi attirano per niente, mi faccio vedere solo un'ora al giorno in salotto. Da oggi, anzi, ho deciso di mangiare anche in camera e faccio conto di non lasciarla se non per brevi passeggiate. Queste bizzarrie sono messe sul conto della salute. Ho detto che ero stremato dai vapori e ho dichiarato anche di avere un po' di febbre. Mi costa solo la fatica di dover parlare a voce lenta e fievole. Quanto al cambiamento dell'aspetto fidatevi della vostra pupilla. L'amore provvederà. Occupo il tempo libero pensando al mezzo per riprendere sulla mia ingrata il vantaggio perduto e a comporre una specie di catechismo della dissolutezza all'uso della mia allieva. Mi diverto a nominare ogni cosa col vocabolo tecnico e rido già adesso per l'interessante conversazione che si svolgerà tra lei e Gercourt, la prima notte di nozze. Niente è più divertente dell'ingenuità con cui usa quel poco di linguaggio che ha imparato. Non immagina che si possa parlare altrimenti. Questa bambina è davvero deliziosa. Il contrasto tra l'ingenuo candore e il linguaggio sfrontato non manca di effetto, e non so perché, da un po' di tempo in qua, non mi piacciono che le cose strane. Forse mi dedico troppo a questa avventura, e perdo tempo e salute, ma spero che la mia finta malattia, oltre che salvarmi dalla noia del salotto, mi possa anche essere utile con la mia austera devota che unisce a una virtù da tigre una dolce sensibilità. Sono sicuro che sarà già informata di questo grande avvenimento, e ho molta voglia di sapere cosa ne pensa, tanto più che, scommetto, se ne attribuisce tutto l'onore. Regolerò la mia salute sull'impressione che lei ne avrà. Eccovi, mia cara amica, al corrente come me delle mie faccende. Desidero ben presto potervi dare notizie più interessanti e vi prego di credere che fra i piaceri che mi riprometto, conta molto la ricompensa che aspetto da voi. Dal castello di... 11 ottobre 17...