Dangerous Liaisons

La Marchesa di Merteuil al Visconte di Valmont


Sul serio, Visconte, avete piantato la Presidentessa? Davvero le avete mandato la lettera che avevo scritto per lei? Siete veramente straordinario; avete superato ogni mia aspettativa. Sinceramente vi confesso che questo trionfo mi lusinga, più di tutti quelli che ho ottenuto fino adesso. Forse vi sembrerà che valuti molto questa donna, che poco tempo fa apprezzavo così poco. Niente affatto: non è su di lei che ho vinto, ma su di voi. Qui sta il bello, ciò che è veramente delizioso. Sì, Visconte, voi amavate molto Mme de Tourvel, e l'amate molto ancora; l'amate pazzamente, ma siccome mi divertivo a prendervi in giro, l'avete bellamente sacrificata. Ne avreste sacrificate mille piuttosto che sopportare di esser deriso. Ecco dove ci conduce la vanità! Ha perfettamente ragione il saggio quando dice che è nemica della felicità. Dove sareste ora se avessi voluto farvi soltanto uno scherzo? Ma non so ingannare, lo sapete bene, e, anche se doveste ridurmi alla disperazione o al convento, corro questo rischio e mi arrendo al vincitore. Tuttavia se mi arrendo, in verità è per pura debolezza, perché, se volessi, quanti cavilli riuscirei ancora a trovare! E forse li meritereste. Ammiro per esempio con quanta sottigliezza o con quanta goffaggine mi proponete garbatamente di permettervi di riallacciare con la Presidentessa. Vi piacerebbe, vero, attribuirvi il merito di questa rottura senza perdere i piaceri che godevate. E siccome allora questo apparente sacrificio non vi costerebbe più niente, mi offrite di rinnovarlo a mio piacere. Con questo sistema la celeste devota si crederebbe sempre la sola eletta, mentre io andrei orgogliosa di essere la rivale preferita; noi saremmo entrambe ingannate, ma voi sareste contento, e che vi importa del resto? È un vero peccato che abbiate tanta ingegnosità per ordire trame e ve ne resti così poca per metterle in atto e che con una sola mossa falsa vi siate creato da voi un ostacolo insormontabile a ciò che desiderate di più. Come! Voi meditavate di riallacciare i rapporti, e avete potuto scrivere la mia lettera? Ma allora mi avete creduta ben sciocca! Ah, credetemi Visconte, quando una donna colpisce il cuore di un'altra, raramente manca nel cogliere il punto più sensibile, e la ferita è incurabile. Mentre io colpivo il suo cuore, o meglio guidavo i vostri colpi, non ho dimenticato che questa donna era la mia rivale, e che, per un istante, l'avevate preferita a me, e mi avevate posto al di sotto di lei. Se mi sono sbagliata nella mia vendetta, sono pronta a sopportarne le conseguenze. Così sono perfettamente dell'idea che tentiate con tutti i mezzi di riconquistarla, anzi sono io che vi invito a farlo, vi prometto di non arrabbiarmi affatto dei vostri successi, posto che riusciate a ottenerli... Sono così tranquilla su questo punto, che non voglio occuparmene più. Parliamo d'altro. Per esempio della salute della piccola Volanges. Mi darete notizie più precise al mio ritorno, non è vero? Sarò molto contenta di averne. Dopodiché giudicherete voi se sarà meglio riconsegnare la piccola al suo amante o tentare una seconda volta di diventare il fondatore di un nuovo ramo dei Valmont sotto il nome dei Gercourt. Questa idea mi era sembrata divertente, e, pur lasciando a voi la scelta, vi chiedo di non prendere una decisione definitiva, senza prima averne parlato con me. Non la rimanderemo molto perché ben presto sarò a Parigi. Non posso dirvi il giorno preciso, ma non dubitate che non appena sarò arrivata, voi sarete il primo a esserne avvertito. Addio, Visconte, nonostante i miei litigi, i miei scherzi e i miei rimproveri, vi amo sempre molto, e sono pronta a provarvelo. Arrivederci, amico mio. Dal castello di... 29 novembre 17...